martedì 29 dicembre 2015

Analisi copropolitica dell'intervista ad Antonio Patuelli (presidente dell’Associazione bancaria italiana)

Antonio Patuelli giovane
Mentre giornaloni e televisioni parlano di scemenze, su un giornale on line (quotidiano.net) compare un'intervista di fondamentale importanza ad Antonio Patuelli, presidente dell'Associzione Bancaria Italiana (ABI). Talmente importante da meritare un'analisi copropolitica puntuale da parte del vostro blogger ciociaro.

Nota: Un'altra analisi, ben più circostanziata e puntuale, viene svolta sul blog di LBC, nel post "HAYEK, ISSING, VISCO, PATUELLI: PREVEGGENZA INSPIEGABILE SULLA MONETA UNICA (BANCARIA)?"

Da parte mia mi limiterò ad esaminare aspetti più triviali, che hanno a che fare con banali problemi di saccoccia. Nel seguito riporto (evidenziandole) le domande del giornalista e le risposte di Patuelli, unitamente alle mie osservazioni.

Presidente, cosa pensa dell’offensiva di Renzi sulla Merkel e sulle istituzioni di Bruxelles?
«La condivido al cento per cento. Renzi è un europeista e per questo non può accettare un’Europa germanocentrica».

Il "vassallo minore" (si veda qui per intendere) Antonio Patuelli esordice lanciando un messaggio politico chiaro: si aspetta che il governo Renzi sappia difendere gli interessi concreti del sistema bancario territoriale italiano. Il richiamo all'europeismo di Renzi è puramente di facciata.

Si usano due pesi e due misure?
«Non c’è dubbio. La Germania sembra aver adottato il motto di Giolitti: ‘Le leggi si interpretano per gli amici e si applicano per gli avversari’. Ma un’Europa così ingiusta e sbilanciata sui soli interessi tedeschi non solo non cresce, ma è destinata a sbriciolarsi».

Viene qui esplicitato, senza infingimenti di sorta, il cuore del problema, che consiste nella guerra tra capitali innescata dall'Unione Europea e dall'euro: finché si tratta di disciplinare i lavoratori attraverso l'austerità, il contenimento dei salari, la riduzione degli spazi pubblici, tutto va bene, ma quando si toccano gli interessi di bottega del capitalismo italiano allora le cose cambiano.

Il ministro Padoan ha però giustificato i recenti salvataggi con denaro pubblico di una banca di Amburgo e di una di Lisbona...
«Padoan ha anche detto che per l’Italia questa Europa rischia di costare più di quel che rende: la sua è un’evoluzione sofferta. Ma è chiaro a tutti che nella vicenda del salvataggio della quattro banche l’Italia è stata penalizzata».

 Il messaggio è che Renzi è al governo in rappresentanza anche degli interessi del capitalismo nazionale, non solo in qualità di esponente dell'ideologia globalista, e che questa alleanza è a rischio: "La sua è un'evoluzione sofferta".

Perché?
«Perché la direttiva europea che mette a carico anche degli obbligazionisti subordinati i salvataggi bancari è del 2014 ed è stata recepita dalla Repubblica italiana solo lo scorso novembre: quando le quattro banche hanno venduto le loro obbligazioni subordinate nessuno poteva sapere a cosa andava incontro... È stata applicata una norma retroattiva, il che mal si concilia con i fondamenti di uno Stato di diritto».

Qui c'è solo da ridere. Il Patuelli sostiene che quando le quattro banche hanno venduto merda ai loro clienti non potevano prevedere che sarebbe stata emanata una direttiva europea che avrebbe impedito la trasformazione della suddetta merda in cioccolato a spese della finanza pubblica (aiuti di Stato), come invece è stato consentito al sistema bancario tedesco, e non solo.

Come se ne esce?
«L’Europa dev’essere una casa di vetro. Bisogna ripristinare la certezza del diritto dando all’Ue un inquadramento costituzionale».

Le espressioni "casa di vetro" e "certezza del diritto" significano: o anche noi possiamo fare come i tedeschi (cioè trasformare la merda in cioccolato a spese della finanza pubblica), oppure anche i tedeschi devono scoperchiare il vasetto facendo vedere di essere pieni di merda fino al collo.

Ci spieghi meglio.
«Prima mi consenta una premessa. Noto con piacere che il dibattito, a tratti violento, sull’euro degli ultimi anni della crisi economica si è esaurito».

Non ha torto, il Patuelli, a sostenere che "il dibattito, a tratti violento, sull’euro degli ultimi anni della crisi economica si è esaurito". Le cosiddette opposizioni, in primis il M5S ma anche la Lega salviniana, dopo aver strumentalizzato l'ondata anti-euro a fini elettoralistici, ottenendo tra l'altro di segmentare e depotenziare la rivolta sovranista, oggi tacciono sugli aspetti politici e macroeconomici della moneta unica preferendo concentrarsi sulle quesioni scandalistiche. Imbecilli quelli che ci sono cascati, ma le cose stanno così.

Cosa significa?
«Significa che il bilancio della moneta unica è positivo: la politica monetaria di Draghi ha consentito a molti italiani di acquistare casa con mutui a tassi irrisori, alle imprese di ristrutturarsi ed esportare, alla Repubblica italiana di tenere basso il costo degli interessi sul debito consentendo di conseguenza maggiore spesa sociale».

Propaganda piddina allo stato puro. Qualche tempo fa sarebbe stato necessario spiegare in punta di teoria e dati alla mano la falsità di queste affermazioni, oggi la cosa è evidente in sé. Pertanto questa risposta va interpretata sul piano politico: essa significa: siamo ancora disposti a raccontare cazzate al popolino, ma qualcosa deve cambiare.

Tutto vero, ma non per questo le polemica sono svanite...
«Certo, perché la crisi dell’Europa precede la crisi economica e coincide con fallimento del Trattato che avrebbe dovuto dare al Continente una sua Costituzione».

Il giornalista sta al gioco ("tutto vero"), poi rilancia la palla ("non per questo le polemica sono svanite"). Il Patuelli stoppa di petto e spara una bordata: "la crisi dell’Europa precede la crisi economica". Ovvero: è la crisi dell'Europa la causa della crisi del sistema bancario, non il contrario! Il problema, per il Patuelli, è il fallimento del "più Europa", cioè il fatto che non si siano realizzati gli Stati Uniti d'Europa, vale a dire uno Stato capace di trasferimenti fiscali dalle regioni più ricche a quelle più povere. Dimentica, il Patuelli, che l'ideologia sottostante la moneta unica prevede che il compito di sostituire i trasferimenti per via fiscale (i soldi dei contribuenti tedeschi che pagano gli stipendi dei forestali calabresi) avrebbe dovuto essere surrogato dalla mobilità dei capitali sostenuta dalla fiducia nella moneta unica (i soldi che ti presto non potrai restituirmeli in moneta svalutata), e che questo meccanismo è miseramente fallito.

Occorre ripartire da lì?
«Occorre ripartire dal rafforzamento delle regole e delle istituzioni comuni. È stata varata l’Unione bancaria, se sarà fatta funzionare potremo sperare in un’unione istituzionale più forte. In caso contrario, i neonazionalismi prevarranno».

Il Patuelli alza il ditino e minaccia coniando un neologismo: i neonazionalismi. Lo sappiamo tutti che i tempi sono cambiati, e se oggi c'è il neoliberismo il pericolo non può che essere il neonazionalismo. Come si chiamava il protagonista di Matrix? Ah già, Neo!

Perché l’Unione bancaria fatica ad affermarsi?
«Perché le banche sono l’anello di congiunzione tra tutti i settori produttivi e le istituzioni nazionali per quanto riguarda il debito pubblico. Prevale ora il conflitto, che alimenta le spinte neonazionaliste».

Finalmente la confessione! Le banche sono "l’anello di congiunzione tra tutti i settori produttivi e le istituzioni nazionali per quanto riguarda il debito pubblico". E così strano che quest'ultimo esploda quando le banche falliscono? Ma sbaglio, o agli italiani è stato raccontato, per anni, che è il debito pubblico che manda in rovina l'economia?

Che fare?
«Per uscire dal guado in cui ci troviamo, occorre fare tre cose. La prima: varare un Testo unico bancario che fissi regole chiare e non retroattive, nonché delle norme transitorie». «Varare un Testo unico della finanza europea che regolamenti l’accesso ai mercati finanziari». «Varare un Testo unico del diritto penale dell’economia, per evitare che operazioni vietate in Italia siano invece consentite altrove».

Qui siamo all'ultimatum. Ma che succede se non viene accolto? Il Patuelli si attacca alla Costituzione.

Basteranno regole più chiare a salvare l’Europa?
«Questo è il presupposto. Bisogna in primo luogo superare l’attuale babele normativa di tipo medievale, con fonti del diritto prive di gerarchia».
Ad esempio?
«Beh, l’Italia ha recepito le nuove norme europee sui salvataggi bancari, ma quelle norme mal si conciliano con l’articolo 47 della nostra Costituzione, quello secondo cui ‘la Repubblica tutela il risparmio in tutte le sue forme’».

A questo punto il giornalista lo riporta sulla terra:

Presidente, perché la Germania dovrebbe accettare regole che ne limitano l’attuale strapotere?
«Perché l’accordo sulla riunificazione tedesca non prevedeva l’egemonia della Germania e perché, come abbiamo visto per la Grecia e per il ruolo della Bce, è capitato anche recentemente che il governo di Berlino si sia adeguato a una linea maggioritaria che pure non condivideva».
Non crede d’essere troppo ottimista?
«Il mio è l’ottimismo della volontà di un europeista entusiasta, divenuto giocoforza un europeista spesso deluso e critico. E per nulla rassegnato a vedere l’Italia trasformarsi da Paese fondatore in satellite dell’Ue».

Vorrei sottolineare una parte della risposta del Patuelli: "Perché l’accordo sulla riunificazione tedesca non prevedeva l’egemonia della Germania". E' il presidente dell'ABI che parla, non uno smandrappato complottista anti-euro!

Lars Feld, consigliere della Merkel, prevede l’esplosione del sistema bancario italiano...
«La sua è stata solo l’inutile provocazione di chi si sente criticato. A differenza di quello tedesco, il nostro sistema finanziario è solido, si è sempre salvato da solo e non è mai stato sanzionato da organismi internazionali».

Sembra di leggere un articolo di comedonchisciotte.org! Ma allora perché comprare i giornaloni e guardare la televisione?

Le domande sono molteplici: i "vassalli minori" andranno alla guerra contro l'impero? Se del caso, lo faranno da soli o cercheranno l'appoggio dei ceti popolari? Oppure tenteranno, fino all'ultimo, un compromesso che gli salvi il deretano ai danni del popolo lavoratore? Quali speranze hanno di raggiungere un accordo soddisfacente per loro? Se ciò non sarà possibile, in che modo cercheranno di costruire un'alleanza con i ceti popolari? A quali partiti si appoggeranno, oppure quali movimenti dal basso favoriranno?

Io dico solo che questo non è più un mondo per soli economisti.

3 commenti:

  1. Secondo me, come ho detto da quarantotto, stanno giocando sull'orlo dell'abisso.
    Vpogliono indebolire il sistema bancario italiano per comprarselo, ma senza apparentemente accorgersi che se si avesse in Italia una crisi di fiducia generalizzata verso tutte le banche, il contagio sarebbe velocissimo, avverrebbe quel big bang globale di cui parlo da anni, e per la cui procastinazione siamo rimasti ostaggio con le conseguenze sul piano economico complessivo che ben conosciamo per sperimentazione diretta.
    Sono proprio degli apprendisti stregoni, non finirò mai di ribadirlo.

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    1. Forse potrei essere d'accordo con te, se fossi sicuro del soggetto nella frase "Vogliono indebolire il sistema bancario italiano per comprarselo".

      Credo che tu ti riferisca alla finanza globale, in particolare a quella tedesca, e non al sistema bancario territoriale italiano. Se è così, allora concordiamo.

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    2. Sì, in questo passo, pensavo prevalentemente ai tedeschi ed agli olandesi.

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