venerdì 4 dicembre 2015

Luci d'inverno


Da filosofico.net: «Dopo aver premesso che la lettura dei Vangeli gli serviva come cura per i dolori corporali che l’affliggevano alla sera prima del sonno, il sacrestano afferma che non è bene soffermarsi troppo sulla sofferenza fisica di Gesù durante la Passione. L’uomo dichiara che, nel suo piccolo, ha sofferto quanto Gesù Cristo e, malgrado l’agonia del Messia sia stata abbastanza lunga (circa quattro ore), ben più terribile deve essere stato l’abbandono subito prima ad opera degli apostoli (colpevoli di non avere compreso il messaggio cristico) e poi del Padre, invocato con voce altissima sulla croce, in una simbolica e quanto mai evidente umana e straziante dubbiosità nei confronti del Divino. “Non sarà stato quello il momento in cui Egli soffrì di più? Per il Silenzio di Dio?”, conclude il sacrestano.»

Topologia completamente magliata
Oggi vi parlerò del tradimento, che è sicuramente un'esperienza che ognuno di noi ha vissuto. Ma non del tradimento inteso come rottura di un patto (poiché non esistono patti veri tra gli esseri umani) bensì di fraintendimenti di interpretazioni di patti: ogni patto tra N individui comporta la nascita di R=N*(N-1)/2 patti bilaterali, ognuno dei quali ha due interpretazioni, una per contraente. E' il principio che sta alla base di ogni conflittualità.

Tra N individui che sottoscrivono un patto vi sono dunque 2*R=N*(N-1) "tradimenti possibili" .

Una situazione francamente insostenibile che necessita di correzione. La soluzione è Dio (la Luce) che però è silenzioso, o un surrogato: l'ideologia (vedere la Luce).

Topologia a stella
Che si scelga Dio o l'ideologia, si arriva alla configurazione a stella: se N soggetti sono collegati attraverso un centro stella (Dio o l'ideologia), i "tradimenti possibili" sono solo N. Diciamo che è una forma di organizzazione sociale un po' più evoluta di quella completamente magliata - possibile solo nelle piccolissime comunità - ma, quando N diventa molto grande, il "centro stella" (Dio o l'ideologia) non ce la fa più. E poi è una soluzione molto poco democratica.

Ma l'uomo è una specie ingegnosa. Una soluzione, un po' più democratica, è la gerarchia. Questa ha il vantaggio di decentrare il problema della saturazione dei "centri stella" scalando la conflittualità tra più livelli. Ha funzionato per millenni, e continua, per il momento, a funzionare. Nell'esempio in figura (cluster tree), a fronte di 11 nodi, i "tradimenti possibili" diventano 4 per il centro stella di gerarchia superiore, ai quali se ne sommano altri 7 a livello inferiore, per un totale di 11. Il numero dei "tradimenti possibili" resta invariato rispetto a una configurazione a stella, ma questi sono mediati attraverso l'intervento dei nodi di livello subordinato. Siamo nell'era del cosiddetto pluralismo, che è una parola che piace tanto ma tende a far dimenticare il fatto, ovvio, che esiste un "centro stella dei centri stella". Quelli che se ne ricordano vengono tacciati di complottismo.

Ovviamente la soluzione cluster tree implica l'esistenza e coesistenza di molte ideologie, ma anche un problemino di non poco conto: il "centro stella dei centri stella", pur essendo il "centro dei centri", al crescere delle dimensioni e dei livelli gerarchici della rete vede ridursi la sua capacità di intervento diretto sui nodi sottostanti, man mano che il numero dei livelli gerarchici aumenta. Insomma siamo in questa situazione:


Ma l'uomo è un animale ingegnoso, soprattutto colà dove si puote ciò che si vuole. Grazie ai progressi della tecnologia la nuova soluzione è a portata di mano, e si chiama BUS+IPv6.

BUS+IPv6

Ma dov'è il "centro stella dei centri stella"? Non c'è! Al suo posto c'è il BUS, i cui nodi sono tutti perfettamente identificabili grazie al nuovo protocollo IPv6 (circa 3,4 × 1038 indirizzi), e le relazioni tra i nodi, sebbene concettualmente simili a quelle della topologia completamente magliata, sono mediate da un'infrastruttura opaca: la rete.  I "possibili tradimenti" tornano ad essere 2*R=N*(N-1), ma il vantaggio, per chi controlla il BUS, è che non c'è più bisogno né di Dio né delle ideologie. Inoltre chi controlla il BUS è invisibile.


Questa evoluzione è in corso, ma non è ancora lo stato esistente delle cose. Opporsi ad essa significa schierarsi dalla parte di un modello gerarchico, un'espressione che siamo stati abituati a detestare. La "gerarchia" è un concetto che l'uomo occidentale vive con sospetto, perché così è stato condizionato a interpretarla, eppure l'alternativa, oggi, rischia di essere ben peggiore. Il modello gerarchico cluster tree può non essere il paradiso in terra, ma prima di accettare la melassa BUS+IPv6 è bene riflettere. Io l'ho già fatto, e per questo sono un sovranista. Ben cosciente del fatto che la sovranità nazionale non è il Paradiso in terra, ma il "nuovo" mi sembra peggiore.

Ma cosa c'entra tutto ciò con il tradimento, in particolare quello di Dio? Vi rispondo con qualche domanda: voi potete vivere senza fidarvi di nessuno? No. E cosa fate, istintivamente, quando capite di non potervi fidare? Vi rivolgete a un'istanza superiore. Ma se questa non c'è, voi cosa siete? Siete il nulla. Anzi, siete un indirizzo IPv6 sul BUS.

Nota: scritto sotto l'effetto di una bottiglia di Fontana candida, per cui sono più le cose che ho pensato di quelle che ho scritto. I vuoti li riempia chi vuole.

3 commenti:

  1. Grazie e chapeau Fiorenzo,
    Condivido immediatamente in attesa di capirlo fino in fondo, eventualmente aiutandomi con una bottiglia di Barbarossa.

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  2. Ah ma qui andiamo sul sofisticato spinto... da Bergman alla tecnologia IP anzi IPv6!
    Contributo antropologico? L'uomo è un animale gregario?

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  3. Beh, da un punto di vista evoluzionistico, il futuro, tracciato dagli insetti sociali per esempio, va verso strutture sovraorganismiche in cui l' individuo non è più il singolo organismo pluricellulare bensì la singola colonia di organismi comunitari.

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