Sorge spontanea la domanda: se non di crisi e lavoratori, di cosa bisogna parlare in campagna elettorale?
Se Matteo Salvini si fosse ribellato a questa osservazione di Carlo Calenda, ora starei seriamente prendendo in considerazione l'idea di votalo. Magari nel segreto dell'urna. Ma Salvini ha glissato.
Nel frattempo apprendo che "A questo proposito, vi segnalo fin da ora che sarò il 21 ad Alatri con il coordinatore regionale Francesco Zicchieri e la mia collega candidata nel collegio senatoriale Lazio 3, Kristalia Papaevangeliu, per parlare di come evitare la tragica fine della Grecia".
Bene, bene, bene. Qui si tratta di capire bene bene bene il significato di "Dai, che l'obiettivo è vicino, anche se è solo il punto di partenza di un nuovo percorso di lotta...".
La domanda in fondo è semplice: chiacchiere e distintivo, o vera passione? Naturalmente il 21 febbraio cercherò di essere ad Alatri per sforzarmi di capire, senza pregiudizi, prima ancora che la visione politica la qualità umana del personaggio. Per il momento continuo a ribadire pubblicamente che non voterò Salvini (ma nel segreto dell'urna Dio mi vede, Illo no). Potrei fare un passo indietro, o uno avanti, dipende. Da che dipende? Non so, ma certamente se Salvini avesse risposto per le rime a Calenda, invece di fare il pesce in barile, oggi forse avrei dato scandalo. E invece lo ribadisco pubblicamente: non voterò Salvini.
P.s.
Al momento la migliore descrizione che ho trovato della deriva destroide del sovranismo è questo commento sul sito del blog Sollevazione.
6 febbraio 2018 18:51
Riscossa Italiana, come l'80% del sovranismo italiano, è costituito fondamentalmente da gente di destra, che a destra vuole tornare. E' la rappresentazione della piccola borghesia un po' gretta del boom economico, della maggioranza silenziosa, che votava Pentapartito o Msi e poi Pdl, divenuta improvvisamente "costituzionalista" e "solidarista" quando si è impoverita. Queste sono le sue basi sociali ed ideologiche, alla fine il suo sogno è rivedere il centrodestra al governo, una parte vorrebbe al potere direttamente Casapound o Forza Nuova: basta mandare all'opposizione le "zecche rosse", mandare a casa i negri e ritrovarsi un po' di soldini sul conto corrente. E se per far questo si accetta un abominio come la Flat Tax, che nulla ha a che vedere con la Costituzione di cui si riempiono la bocca, pazienza. Dico subito che i piddini sono pure peggio e che alcune istanze sopra citate sono anche legittime, però diciamo le cose come stanno. Idem per Bagnai: ansioso di far parte dell'elite, lui che è così di sinistra e ama tanto il popolo, ha scelto la strada più facile, che è quella di accodarsi a qualche partito che distribuisce poltrone. Siccome a sinistra non lo volevano, è finito dove c'era posto e dove si era preparato a finire. In confronto Mori e la De Pin sono dei dilettanti e si sono dovuti accontentare di una lista che non supererà lo sbarramento.»
La traversata del deserto sarà ancora lunga... molto lunga. Chissà se vedremo la meta.
RispondiEliminaVolevo proporre la lettura di questo articolo intervista riportato da senso comune su France Insoumise e le sue prospettive. C'è anche una breve analisi su Podemos e il suo calo (a quanto è riportato nell'articolo, non conoscendo bene la situazione spagnola non mi pronuncio). Mi pare una buona analisi per capire come impostare il discorso per una nascente forza politica. Macron è un osso duro, più di quanto si pensasse. Potrebbe essere un ottimo spunto per una riflessione di Fiorenzo. http://www.senso-comune.it/lenny-benbara/lenny-benbara-lenny-benbara/la-sinistra-popolo-dilemma-della-france-insoumise/
RispondiEliminaSì, l'assist è stato clamoroso, ancora più clamoroso non coglierlo.
RispondiEliminaFornito, poi, da 'sto Calenda che ha tutta il venticello Raiset a sospingerlo, che sembra un piano B post cazzaro.
Pure io che sono un diesel (lento, lentissimo, quasi piddino) mentre guardavo la tv ho prefigurato la risposta che il Salvini-compagno avrebbe dato, per niente stupito di quella eventuale ulteriore versione del Lumbard, dopo il Salvini-terrone-sovranista.
E invece niente, ha gongolato un po', un po' troppo, quasi sorpreso, quasi stesse pensando divertito di fare un pensierino alla proposta di andare al Ministero a parlare con Calenda dei problemi delle aziende, il Salvini modalità cummenda deve aver interferito per un attimo.
Senza un autentico sentire socialista la sua mente, con l'azzeramento algebrico degli interessi di classe, ha impedito di contro-invitare il Ministro a parlare CON gli operai invece che alle loro spalle, zona bassa.
Se hai un posto in auto il 21...l'ultima volta che ti ho visto agguantare il microfono a un convegno grillino (campo coni) m'hai fatto preoccupa'.
P.S. Ho visto AB in versione porta borraccia di MS...mi si stringe il cuore...ad Alatri più che per maramaldeggiare porterei "un cartello giallo con una scritta nera": Aridatece er Cavajere nero!