giovedì 5 luglio 2018

3 minuti - La metafisica del potere


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Mi è stato chiesto di parlare del sistema target2. Per farlo dovrò spiegarvi come funzionava il gold standard. In quel sistema la moneta circolante era costituita da biglietti di banca garantiti, secondo un rapporto prefissato, da depositi in oro. I biglietti di banca costituivano la moneta a basso potenziale, creata dalle banche commerciali sulla base di garanzie offerte da chi chiedeva un prestito, di fatto monetizzando, in toto o in parte, dei beni reali.

L'oro, nei forzieri delle banche centrali, serviva per regolare periodicamente i saldi su base nazionale, tra le banche centrali di ogni stato. Le istituzioni a ciò preposte si chiamavano clearing houses e, quando uno stato si trovava in passivo commerciale, una parte dell'oro depositato nella sua banca centrale passava nelle casse delle banche centrali degli stati in surplus. Nel gold standard l'oro svolgeva il compito di moneta ad alto potenziale.

Con l'euro, che è un vero e proprio emulatore di gold standard, la funzione di moneta ad alto potenziale, svolta in passato dall'oro, è stata trasferita a una moneta scritturale, detta di banca centrale, creata dal nulla dalla BCE.

La funzione di clearing è stata assegnata a un sistema chiamato target2. L'idea era che, così come con il sistema delle clearing houses gli spostamenti reali di oro si erano verificati raramente, perché gli stati in deficit erano costretti alla deflazione, cioè alla diminuzione dei costi di produzione interni per la riduzione del credito e il conseguente aumento della disoccupazione, lo stesso sarebbe accaduto anche nel sistema target2. Condizione affinché ciò avvenisse era che gli stati in deficit adottassero politiche di austerità, così da ridurre i costi interni e tornare competitivi.

Si noti che, in una transazione commerciale, ciò che è in gioco è la moneta a basso potenziale, la quale incorpora il valore-lavoro necessario per produrre i beni scambiati. Ad esempio, un italiano che acquista una bmw la paga in moneta a basso potenziale, che il venditore tedesco incassa. Non è dunque vero che gli italiani abbiano acquistato merci tedesche senza dare in cambio un corrispettivo monetario che rappresenta il valore lavoro incorporato nel prezzo dei beni.

La differenza consiste nel fatto che la moneta ad alto potenziale, o moneta di banca centrale, che registra i saldi a livello nazionale degli scambi transfrontalieri, non è più un bene fisico bensì un bene virtuale che può essere prodotto in quantità illimitata. Ciò rappresenta una differenza sostanziale rispetto al gold standard classico, in cui la moneta ad alto potenziale era una merce, l'oro, per sua natura scarsa. Saranno i tribunali a dirimere la questione, ma una cosa è certa: negli scambi tra i paesi dell'euro i corrispettivi in termini di valore-lavoro, cioè reali, sono stati già regolati al momento della transazione commerciale.

Non sono cose che può dirvi un economista, men che mai un econometrista, perché questa è pura metafisica del potere. That's all folk.

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