E' lungo e difficile lo so (n.d.r. l'intera playlist è qui - non l'ho ancora vista tutta). Però è anche necessario alzare lo sguardo dalle ridicole avventure del capitano per rendersi conto che quello che è accaduto dal 1980 in poi in Italia, e che abbiamo imparato a decodificare, è stato portato avanti in tutto il mondo. Magari, oltre a questo lungo video e al resto della playlist, può essere utile evocare un grande intellettuale come Ezra Pound, alla faccia dei fessi che sicuramente se ne scandalizzeranno. Anzi, consiglio di vedere prima il breve filmato su Ezra Pound e poi, quando avrete il tempo necessario, concentrarvi sul primo. Il quale, lo ripeto, è lungo e in molti passaggi difficile da seguire.
Pantano? non è quello che diceva che Matteotti era morto di emottisi?
RispondiEliminaDocente all'università di Palermo, è questo qui.
Eliminama che cazzo di gente c'è in giro in questo paese?
EliminaIl documentario conferma l'idea del ruolo nevralgico del FMI che mi ero fatta.
RispondiEliminaPerché anche le banche centrali a qualcuno devono rispondere, e che solo per caso sta a Washington, con a portata di mano la valigetta sparamissili.
E io che pensavo che Draghi fosse un capo maggiordomo! a quel poraccio non gli fanno tocca' manco l'argenteria.
Gli devo fa' le poste quando va a compra' le posate di plastica a Lidl, proverò a convincerlo a diventa' sovranista e a obbedire a Tria.
Ciao Fiorenzo, nel capitalismo turbo finanziario le crisi non esistono, sono indotte e favorite attraverso l'espansione del credito da parte degli istituti di credito, quindi significa indebitamento d'imprese e famiglie, fino a creare una bolla. Poi quando si ritira e si blocca il credito , la bolla scoppia, la crisi finanziaria si estende e si trasmette all'economia reale. Le crisi servono in questo periodo storico agli interessi della finanza predatrice, chiamiamola anglo-americana, per provocare mutamenti economici che non si potrebbero fare in una situazione di normalità. Troppi sarebbero gli interessi coinvolti e consolidati da scardinare. Sono riusciti a convincere il Giappone dopo la bolla degli anni ottanta, un Paese sempre in attivo nella bilancia commerciale, che era suo interesse cambiare il modello economico, tradotto liberalizzare, privatizzare, aprirsi ai capitali esteri, per divenire più competitivo. Pensa la potenza persuasiva che hanno.
RispondiEliminaLa domanda, a cui è già insita la risposta: cosa deve fare il popolo per provocare cambiamenti ai modelli economici neoliberisti e avere un modello a proprio favore e quindi sfavorevole agli interessi consolidati in decenni dalla finanza apolide? Magari scrivendo libri organizzando conferenze per diffondere consapevolezza? E'sufficiente? Questa è la risposta della nostra classe pseudo intellettuale, che anch'essa sfrutta le crisi per promuovere se stessa. Voglio solo ricordare che per avere il trentennio d'oro abbiamo avuto 150 anni di lotte sindacali e popolari (la Comune di Parigi è costata quarantamila morti)due guerre mondiali che hanno provocato 60/80 milioni di morti e una rivoluzione bolscevica.
“Capitalismo turbo finanziario” è una pessima locuzione rispolverata, se non sbaglio, dall’eclettico Diego Fusaro, per scopi chiaramente personalistico-mediatici. Il primo a parlare di turbo capitalismo fu Luttwak più di un quarto di secolo fa, e quel "turbo" non ha significato alcuno. Come ha cercato di dimostrare Giovanni Arrighi nel suo capolavoro “Il lungo XX secolo”, il capitalismo è il capitalismo, non ce n'è uno turbo e un altro non turbo. Il processo di accumulazione ha una struttura logico-ricorsiva e quindi produce “strutturalmente” crisi, se stiamo ancora a parlare di “finanza predatrice” anglo-sassone non ne usciremo mai. Le bolle speculative si determinano perché il capitale ha bisogno periodicamente di spazzare via quella parte di capitale fittizio, altrettanto periodicamente creato dai processi di inflazione del capitale, e ce la dobbiamo aspettare a breve, perché la “facilitazione quantitativa” della BCE ne ha creato le condizioni oggettive. Sono d'accordo che le predazioni di asset in giro per il mondo ci siano, Lenin chiamava tutto ciò "imperialismo". Anche loro, per fortuna, hanno la loro pietra d'inciampo.
EliminaDimenticavo una cosa, nonostante una fortissima immissione di liquidità, se non ho capito male, lo Yen sostanzialmente non si è svalutato ed il Giappone ha avuto una inflazione sugli asset ( corsi azionari e immobili) ma non una inflazione sui consumi. Su questa differenza, inflazione sui consumi, che sostanzialmente misura quanti denari abbiamo nei portafogli, e inflazione sugli asset, cioè quanto ha reso l'investimento immobiliare o finanziario, non è che gli economisti si soffermano molto. Parlano d'inflazione in generale, senza mai specificare quali delle due si manifesta. Anzi sono riusciti a dire che l'inflazione sui consumi danneggia i poveri, cioè se ho più soldi in tasca per me è una fregatura. Peccato che negli anni 70 con l'inflazione a due cifre il potere d'acquisto dei lavoratori aumentava. Insomma c'è una inflazione "cattiva" che riguarda i consumi, se i lavoratori hanno più soldi questo mette a rischio la stabilità economica. Mentre c'è una inflazione "buona" che riguarda gli asset, quindi gli investimenti dei ricchi, che valorizza i loro beni mobili ed immobili. Peccato che le crisi finanziarie, che poi si tramutano in crisi economiche ,con chiusure di siti produttivi e milioni di posti di lavoro persi, derivano sempre da una eccessiva valorizzazione di quegli asset. Ma per non farcelo sapere gli economisti parlano d'inflazione in modo indistinto e se la godono nei loro salotti e nei loro convegni. Il Clero laico.
RispondiEliminaE poi c'è la questione Palestinese.
RispondiEliminaLo sfoggio di tale brutale arbitrarietà, di volta in volta, rinforza nella coscienza planetaria un senso di impotenza rispetto alla possibilità di opporsi alla narrazione ideologica dei vincitori (seconda guerra mondiale e guerra fredda), scoprendo come qualsiasi forma sociale ed economica presuppone una forza militare e di polizia in grado di far rispettare leggi e convenzioni (incluse menzogne e atrocità) sulle quali quella società si tiene.
Dopo l'euforia sovranista, per esserci affrancati (solo) intellettualmente da Tina, ha fatto seguito lo sconforto per il passaggio al campo nemico dei leaders di riferimento del movimento patriota, quindi, delusione nella delusione, l'usurpazione della nostra bandiera; non ci si è ancora ripresi dalla mazzata; abbiamo bisogno di un riferimento, un esempio, un simbolo forte, per esempio da chi sa ancora resistere, e per anni, recluso in casa propria.
Abbiamo bisogno di un Figlio Spirituale, da Amare, perché la Patria, se non è dedicata a chi da uomo libero e compiutamente umano possa abitarla, è solo merce, valore immobiliare.
Si deve eleggere a Leader Spirituale il bambino tedesco morto in un campo di concentramento polacco così come il bambino palestinese morto in un campo profughi israeliano.
Che il loro mondo di sogni e giochi interrotti sia ereditato dal figlio che nascerà.
"Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad avere fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e a non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio,
e tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio:
Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
e trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita infrante,
E piegarti a ricostruirle con arnesi logori.
Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non fiatare una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!"
Se riesci a parlare con la folla e a conservarti retto,
E a camminare coi Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni istante che passa,
Tua è la terra e tutto ciò che è in essa,
E - quel che è più - sei un Uomo, figlio mio!" J.R. Kipling.
https://www.occupationmovie.org/
Sincronicità; anche se gli amici di Oltre L'Occidente sono un po' distanti dalla posizione sovranista, essendo vicini a quella sovranara, andrò volentieri a incontrare gli amici Palestinesi, anche per bilanciare le mie amicizie e conoscenze Israeliane, prevalentamente critiche della "politica estera" del proprio paese.
RispondiEliminahttp://oltreloccidente.org/2019/01/14/thys-is-my-land-hebron/