sabato 23 febbraio 2019

Elezioni europee e riunioni di condominio


Non andrò a votare alle elezioni europee: sarebbe come andare a una riunione di condominio per eleggere un amministratore che si occupi degli affari della mia famiglia. E' inutile che mi si dica che nella Lega c'è Borghi, nel M5S non so chi, nel governo - in funzione di infiltrato nel deep state - un tal Turacciolo (a proposito: che sta a combinà?) e infine che sotto la guida del cavaliere nero usciremo dall'€uro un venerdì sera. Il tempo delle favole per bambini diversamente dotati è finito, qua la verità è che vogliono smembrare l'Italia.

Il che significa, né più né meno, che la guerra civile è alle porte. Tempo cinque anni e si sparerà nelle strade delle città, nelle pianure, sui monti (vedi nota); ne sono certo perché mi rifiuto di pensare che una Nazione come l'Italia, nata dal sangue di centinaia di migliaia di connazionali, possa semplicemente scomparire senza colpo ferire tornando ad essere un'espressione geografica. Nata nel sangue, questa Nazione può perire solo nel sangue, siatene assolutamente certi. Non sperate di poter assistere dai vostri salottini striminziti, ma davanti a un TV da 40 pollici, alla fine di questa Nazione senza esserne coinvolti. Ciò è impossibile. Al confronto, la fine della Iugoslavia sarà una passeggiata di salute.

Sì certo, ci sono in ballo interessi geopolitici sovrastanti, e allora? Credete che tutto avverrà come in uno spettacolo tipo il bombardamento di Baghdad del 1991, solo in risoluzione più alta? Magari col 5G, così che possiate godervi lo spettacolo la mattina al bar prima di prendere la metro? Scusate se sono franco: voi non avete capito un cazzo.

Questa Nazione è alla vigilia di un tentativo di frantumazione come esito di un compromesso per ridisegnare gli equilibri all'interno dell'occidente (in questo sono d'accordo con quello che sostiene da tempo Federico Dezzani) ma la cosa non può avvenire senza che le vite di tutti noi ne siano sconvolte. Stiamo entrando in un tempo di guerra civile, è necessario capirlo e prendere una decisione. Che non può essere quella di pensare di mettersi davanti alla televisione per seguire quel che accade, come si illudono gli sciocchi. Ciò non sarà possibile. Nessuna viltà potrà, in ogni caso, salvarci dalla tragedia, e dunque tanto vale entrare in partita. Come popolo. Chi vorrà essere italiano, cattolico (credente o meno che sia) e mediterraneo starà da una parte, chi si sente nordico, celta, tedesco, calvinista o protestante (credente o meno che sia) dall'altra. Questa guerra civile (comunque fomentata da grandi interessi geopolitici) farà chiarezza, disegnando finalmente gli esatti e veri confini di quell'entità storica, culturale e, mi sia consentito, spirituale, che chiamiamo Italia. Non si tratterà tanto di preservarne l'integrità territoriale - giacché chi si sente attratto dal nord celto-germanico-protestante è giusto che si unisca ai suoi simili - quanto di chiarire ciò che è Italia e ciò che non lo è. Chi non vuole essere Italia se ne vada, chi vuole esserlo si prepari alla lotta.

Per queste ragioni, alla vigilia di una così grande tragedia che ci coinvolgerà tutti, è ridicolo pensare di recarsi a votare per le elezioni europee. L'Europa è NON ITALIA; l'Europa è la scelta, propugnata dal capitalista Gianni Agnelli, di guardare oltre le Alpi, mentre il destino dei popoli di questa Nazione è sempre stato quello di guardare al Mediterraneo, all'Africa settentrionale, all'oriente greco. E' una scelta fondamentale alla quale questa generazione di italiani, discendenti dai popoli che hanno fatto grande questa "espressione geografica", non potrà sottrarsi. Almeno finché la tettonica a zolle non avrà cambiato tutto.

Mettiamoci l'animo in pace: la cosiddetta "fine della Storia" è stata solo un intervallo durante il quale abbiamo comprato popcorn dagli americani, che è finito.

Naturalmente siete liberi di non crederci, chi vivrà vedrà: io quello che dovevo dire l'ho detto.

Nota: c'è un esercito di seicentomila immigrati appena arrivati, ai quali dell'Italia non importa un fico secco, pronti per essere arruolati.

6 commenti:

  1. Ciao Fiorenzo non so cosa succederà nel futuro, una divisione dell'Italia in due o tre parti è una cosa che ci può stare, siamo nati come Nazione più per volontà di potenze estere, che per volontà interna, per cui un suo scioglimento potrebbe sempre avvenire grazie a forze esogene. Ciò che più temo è la totale inadeguatezza, insipienza, amoralità, stupidità, vanità della nostra classe dirigente, oggi come allora.
    Tratto dal libro TECNICA DELLA SCONFITTA DI FRANCO BALDINI pag 131
    " ...In più, esisteva tra Ciano ed i suoi ambasciatori all'estero un sottile ma impenetrabile diaframma, costituito, puramente e semplicemente, dal fatto che Ciano ignorava nel modo più assoluto cosa significasse fare il Ministro degli Esteri. Al minuto lavoro di consultazione delle fonti di informazione, allo studio costante dei rapporti, all'affinamento delle qualità intuitive, aveva da tempo preferito la diplomazia dei salotti mondani e dei campi di golf, il pettegolezzo d'alcova ed un tipo di successo personale che consisteva nell'imitare atteggiamenti, oratoria e bruschezza dei modi del grande suocero."
    Temo che in questo momento la professionalità e l'intelligenza della nostra classe dirigente sia di gran lunga peggiore rispetto a quella che ci ha condotto al disastro della seconda guerra mondiale. E questo fa tremare le vene dei polsi

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  2. Se esiste un elemento spirituale-culturale che lega gli italiani ritengo più probabile che esso si esprima (difendendosi) quando esso si senta minacciato dall'esterno.
    Se un italiano si sente tedesco, americano o cinese fatti suoi.
    Mentre cresce sempre più l'avversione rispetto alla globalizzazione e le sue èlites.

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  3. Nello statuto della lega c' è la secessione della Padania non il recupero della sovranità della nostra Patria.

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  4. Caro Fiorenzo, benvenuto nel mondo reale. Oggi puoi capire le mie critiche che ti facevo quale adepto del sovranismo e di un movimento nato dal basso. La decisione di non votare alle europee è condivisibile, soprattutto per la ragione che il Parlamento europeo non decide niente, in quanto sono le Commissioni le sedi decisionali e sappiamo come e cosa decidono. Per quanto riguarda lo spirito del tuo post lo trovo eccessivamente pessimista .E' vero che l'Italia sarà smembrata ( ma come ben sai io ho sempre detto che questo sarà il destino della intera Europa),ma non ci sarà nessuna guerra civile. I motivi sono due, uno di origine anagrafica e uno di carattere del nostro popolo. Fra poco la nostra generazione andrà in massa in pensione e l'unica cosa che ci interessa è di goderci il meritato riposo di una vita lavorativa.
    I giovani sono pochi e i migliori sono emigrati. Io ho due figlie che vivono e lavorano a Londra già da 5 anni e non hanno nessuna intenzione di rientrare, e così so di molti altri giovani che conosco. Il secondo motivo è il carattere nazionale del nostro popolo che è ormai alieno a qualsiasi colpo di testa che vada oltre la scaramuccia. Nel pre-Risorgimento abbiamo avuto le 5 giornate della Repubblica di San Marco e del Ducato di Milano dal 17 al 21 marzo del 1848
    nei tempi recenti le 4 quattro giornate di Napoli tra 27 ed il 30 settembre 1943. IL sabato e la domenica si va fuori porta con la famiglia, o si sistema il proprio orticello. Non ho capito ,e non lo dico con ironia, la tua frase "Nata nel sangue, questa Nazione può perire solo nel sangue".
    A me sembra che la nostra Nazione sia nata dall'INTRALLAZZO POLITICO condito da intrallazzi mignotteschi, (anche se erano mignotte di alta qualità intellettiva) Cavour e la Castiglione docet .Per non parlare delle altre figure politiche del Risorgimento che avevano una visione politica differente e mezzi dissimili nel perseguirli. Se non era per i Francesi e per gli Inglesi, che per i loro sporchi interessi delle rispettive nazioni, noi staremmo ancora a discutere sull' Unità Nazionale. Se la cosa non fosse tragica ci sarebbe da ridere. Eravamo divisi e ci hanno obbligati a unirci. Ora che siamo uniti si trama per dividerci. Poi se nei secoli le cose cambiassero si tramerà per riunirci di nuovo.
    Ma noi quando cazzo mai decidiamo da soli quale sono le cose politiche che ci convengono? Quindi non essere pessimista. La nostra duttilità, o come oggi ci dicono i colti ,la nostra resilenza è ampiamente sperimentata e funzionante da almeno un millennio. Questo lo aveva già capito Liutprando re dei Longobardi quando sentenziò " Gli Italici sono molto intelligenti si trovano più padroni e mai uno solo padrone. In questo modo nell'insieme fanno molto bene gli interessi propri"
    Buona Vita.

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  5. P.S. Oggi si sono tenute le elezioni Regionali in Sardegna.Bene è più di una decina di anni che i pastori sardi vengono presi sistematicamente per il culo dalla classe politica italiana.Godono persino di uno statuto speciale e ancora non muovono un dito a creare un fortissimo partito sardo che proponga la secessione. Ancora stanno dietro alla destra berlusconiana in quota Lega e ai partiti di sinistra.Se fossero saggi andrebbero a votare in massa scheda bianca.
    Domani sapremo i risultati,ma possiamo essere sicuri che i pastori e i cittadini sardi saranno fottuti alla grande. In fin dei conti sono stati fottuti non dai rumeni o da qualche multinazionale estera,ma dai loro stessi concittadini della famiglia Pinna e dalle partecipate italiane.
    Rinnovo l'invito a non essere pessimista. Non siamo mica Francesi o Catalani.

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  6. Non credo, visto come è andata in Grecia. Mi pare che il popolo smetterà di avere figli e tanti se ne andranno. Non ci sarà nessuna rivoluzione.

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