mercoledì 8 ottobre 2014

Alla moglie di Pisistrato

Alla moglie di Pisistrato
La moglie di Pisistrato, tiranno di Atene, sdegnata e in lacrime invoca dal marito vendetta contro il giovane che ha osato abbracciare la loro figlia. Ma il marito risponde con moderazione e benignità: «Che farem noi a chi mal ne disira, se quei che ci ama è per noi condannato?». Per i diversamente dantisti: «cosa dobbiamo fare ai nostri nemici se condanniamo chi ci ama?».
Un "carlino" - molossoide di piccola taglia

Una riflessione dedicata ai carlini... (molossoidi di piccola taglia), e al loro datore di lavoro, la moglie di Pisistrato.

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«Se tu se’ sire de la villa 
del cui nome ne’ dèi fu tanta lite, 
e onde ogni scienza disfavilla,                                  

vendica te di quelle braccia ardite 
ch’abbracciar nostra figlia, o Pisistràto». 
E ‘l segnor mi parea, benigno e mite,                        

risponder lei con viso temperato: 
«Che farem noi a chi mal ne disira, 
se quei che ci ama è per noi condannato?»

2 commenti:

  1. Come hai detto tu, Il Prof. ha ragione a dire che a portarci fuori dal neuro sarà per forza di cose chi ci ha portato dentro e probabilmente col suo uscente libro riusciremo ad interpretare meglio il suo pensiero ma, secondo me, quando ipotizzi "un'intesa col nemico" non vai tanto lontano da una probabile possibilità, sia perchè quello che, immagino, tu identifichi come nemico in realtà è chi ci ha portato dentro e che ci porterà fuori (quindi in linea col suo pensiero), sia perchè alcuni suoi insistenti tentativi di redimere una corrente "piddo-pudeista" "rottamoscettica" sono ben conosciuti e potrebbe coltivare ancora contatti e speranze. In questo senso il nemico potrebbe essere un temporaneo alleato o quantomeno lo strumento più adatto...

    Ciononostante e anche per questo io sono del parere che un sano movimento sovranista come ARS non sia utile ma NECESSARIO per creare una nuova e sana opposizione al liberismo che ha imperato degli ultimi 20-30 anni di Pude e che tanti disastri ha combinato.

    E qui arrivano le dolenti note, perchè, mentre siamo sempre di più a ritenere imperativo uscire dal neuro, sul come e sul dopo il fronte si dissolve come polvere al vento. Probabilmente è giusto visto che stiamo combattendo un partito unico e non lo vogliamo fare con un altro partito unico, ma probabilmete stiamo perdendo l'occasione per creare un "nuovo stato" e una "nuova ideologia" più vicino ai princìpi della nostra bellissima costituzione ma anche indirizzati per meglio affrontare un futuro che sarà sempre più difficile del nostro passato.

    L'ARS è l'unico movimento che ho trovato, che più si avvicina al mio modo di pensare, anche se mi piacerebbe continuare a leggere più documenti propositivi sull'indirizzo del dopo neuro; io forse sono un po' troppo utopista ma mi piacerebbe che un obiettivo importante sia una politica nazionale indirizzata ad un graduale ma estremamente convinto cambiamento dei gli usi consumisti italiani e occidentali, in un'ottica di risparmi delle risorse naturali, energetiche e minerali, sia perchè stiamo esagerando negli sprechi ma anche perchè stiamo da sempre sottraendo risorse ai paesi sottosviluppati che sono ormai ridotti al collasso (e lo vediamo ogni giorno con l'esodi in migliaia di disperati verso l'Europa).
    Non è più tollerabile che più dell'80% delle risorse mondiali sia consumato dal 20% della popolazione mondiale (cioè noi e gli USA in primis).
    L'Italia in questo senso potrebbe essere maestra ed esempio per il mondo intero.
    E' cosa da fare ora, mentre queste risorse sono ancora abbondanti, e il cambiamento può essere meno traumatico che tra 30-40 anni anche per non doverci girare nelle tombe per aver lasciato ai nostri nipoti un mondo drasticamente impoverito e fors'anche più invivibile.

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  2. Io penZo che il principale problema di Illo sia un elitismo francamente eccessivo. Per un verso ha ragione nel rivendicare la necessità di riconoscere e accettare il ruolo e l'importanza delle élites intellettuali, delle quali Illo fa sicuramente parte, ma questo atteggiamento deve essere stemperato dalla consapevolezza che è NECESSARIO che ogni soggetto sociale esprima le sue di élites. Ma questo non gli entra nella capa.

    Questo potrebbe ANCHE essergli perdonato (in fondo che ce frega se non riconosce l'importanza e il ruolo delle élites popolari?), ma poi Illo ci mette il carico da 90 della maleducazione, e il discorso si chiude. Più che dispiacercene non possiamo fare.

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