Padrone che batte servo |
Adesso fa caldo!
Naturalmente è stato necessario che gli studenti scioperassero e manifestassero.
Cosa dimostra questa vicenda?
Semplice!
Facile!
Ovvio!
Elementare!
Scontato!
Banale!
Sincopato!
Chi non si difende se lo prende nel culo, e deve pure pulirlo (non il culo... l'attrezzo).
D'altra parte, signori miei, ogni tanto bisogna pure ricordarselo il dato fondamentale:
La differenza tra il servo e il padrone è che quest'ultimo preferisce morire piuttosto che vivere da servo.
C'è altro da aggiungere?
Non credo.
Ognuno tragga le sue conclusioni.
Giusto, ma stai guardando una singola storia a lieto fine. Però sei abile ;-), scrivi: "Chi non si difende se lo prende nel culo" nulla aggiungendo della vasta casistica di chi si difende.
RispondiEliminaAd ogni modo sì, bisogna almeno provarci a ribellarsi ... altrimenti il finale è scontato.
Ovviamente non sto invitando alla ribellione esplicita, sempre e quali che siano i rapporti di forza. Ma la ribellione, anche quando non vi sono possibilità, può vivere nei cuori. Il "servo" deve essere ribelle, pronto a cogliere ogni opportunità e/o momento di debolezza del "padrone". Non può, il "servo", agire come il "padrone", che ha la sola alternativa: "o padrone o morto", e dunque, se non muore, è "padrone"; e ciò per la ragione che il "servo" non è stupido come il "padrone".
RispondiEliminaL'alternativa del "servo" è: "o libero o servo, ma comunque vivo". In definitiva la lotta di classe è tra i "padroni" e i "servi ribelli". Gli altri sono spettatori.
Grazie per la precisazione. Scusami la schiettezza, la metafora è buona ma il "ma comunque vivo" a me sembra troppo ottimistico. Potrei aggiungere dei links ma preferisco di no, credo non sia necessario.
RispondiEliminaIl servo non è un ribelle. Quando il padrone dà segni di debacle, è pronto ad accoltellarlo alla schiena, Ma siccome servo era e servo rimane, si mette immediatamente alla ricerca di altri padroni. Non lo si può trattare alla pari senza metterlo in un profondo imbarazzo e senza destare in lui forte inquitudine e diffidenza.
RispondiEliminaQuando il servo è un vero ribelle, egli è un aspirante padrone.
L'alternativa al binomio servo-padrone, facce della stessa medaglia, è l'individuo (interioremente) libero, sottospecie di cui da sempre si contano pochi esemplari (Marx ne era uno). Le loro idee funzionano a condizione che a farle camminare siano altri uomini liberi, degradandosi altrimenti a strumenti di potere, cioè piegati al paradigma logico-valoriale che accomuna l'ampia progenie dei servi e dei padroni (o meglio dei servi-padroni).
Epilogo positivo.
RispondiEliminaProtestare contro i fatti che incombono è limitante. Proporre fatti diversi E protestare contro quelli degli altri è proattivo
(che si metta insieme una protesta comune è già qualcosa....)
AP