venerdì 17 aprile 2015

E se il FMI finanziasse i "marxisti dell'Illinois"?

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In un articolo sul sole24ore (È l’era della grande stagnazione? Ecco perché l’economia globale non brillerà più) Martin Wolf si interroga sul dilemma di un'economia mondiale al suo potenziale, tale cioè da non indurre tensioni inflazionistiche né deflazionistiche, e tuttavia insostenibile, cioè incapace di assicurare una condizione in cui "il frutto dell'attività economica può essere assorbito senza creare pericolosi squilibri nel sistema finanziario". 

In sostanza Wolf constata che, poiché la crisi ha ridotto bruscamente il tasso di crescita della produzione potenziale, a causa di ciò gli investimenti necessari per sostenerla sono diminuiti anch'essi. Per capirci: se io ho una fabbrica di chiodi e arriva la crisi, per cui ne vendo di meno, probabilmente non riterrò opportuno investire denaro per aumentare in futuro la mia produzione, perché gli impianti che ho mi sono già sufficienti.

Per fronteggiare questa situazione sarebbe necessario che una quota minore del reddito delle famiglie si indirizzasse verso il risparmio, per essere invece spesa a sostegno della domanda. Purtroppo, argomenta Wolf, nei periodi di crisi le famiglie tendono a fare la scelta opposta, cioè a risparmiare di più perché spaventate dal futuro. La ricetta classica in mano alle Banche Centrali è quella di ridurre i tassi di interesse reali (differenza tra tassi nominali sui titoli, e inflazione) al fine di scoraggiare il risparmio e stimolare gli investimenti. Questa soluzione, tuttavia, si sta rivelando insufficiente, a causa del fatto che molte grandi istituzioni finanziarie, in difficoltà per i crediti in sofferenza (900 mld di euro nella sola Europa) sono sempre più restie a concederne di nuovi o a rifinanziare quelli in essere. La conseguenza di ciò è un ulteriore indebolimento delle prospettive di crescita potenziale dell'economia.

Secondo Martin Wolf, prima della crisi il fattore principale della diminuzione del tasso di crescita della produzione potenziale era il rallentamento degli effetti di stimolo indotti dalle innovazioni tecnologiche della Rete Internet e, sia pure in misura minore, il declino del tasso di miglioramento delle capacità umane e l'invecchiamento della popolazione. Insomma, sebbene con una terminologia diversa, un discorso che richiama alla mente la caduta tendenziale del saggio di profitto!

Ecco allora che il FMI (non il centro studi economici di Castro dei Volsci!) lancia l'allarme: "Crescita delle disuguaglianze dove il sindacato è più debole: uno studio realizzato dal Fondo monetario internazionale ribadisce l'importanza di un forte potere contrattuale dei lavoratori per mantenere equilibri economici più sostenibili". La disperazione è tale che manca poco che il FMI si metta a finanziare i marxisti dell'Illinois!

Il problema è, dunque, la domanda aggregata. In assenza di interventi statali, in una situazione in cui i tassi reali sono prossimi allo zero (quando non negativi) e in presenza di un'enorme bolla del debito, la strada auspicata dal FMI è quella del rilancio del potere d'acquisto dei lavoratori. Ma questa soluzione, in un'economia capitalistica in regime di libera circolazione, non può essere perseguita senza una vasta mobilitazione del mondo del lavoro, essendo evidentemente impossibile attendersi che la promuova il capitale, in uno slancio di generosità e cooperazione coordinata.

Anche perché, nell'Europa a trazione germanica, continua a prevalere una visione opposta, secondo la quale la redditività degli investimenti deve essere perseguita attraverso aumenti della produttività. Di ordine tecnologico (leggi: miracolistica attesa di innovazioni di grande impatto) e di miglioramento delle competenze umane (leggi: maggiore sfruttamento psico-fisico del fattore umano); oppure, in alternativa o contemporaneamente, attraverso la riduzione del costo per unità di prodotto (leggi: ulteriore compressione salariale e del welfare). Insomma, la Merkel proprio non ne vuole sapere di finanziare i marxisti dell'Illinois!

La questione viene dibattuta anche sul sito Gufinomics (attenzione: non Goofynomics), aperto meno di un mese fa da un contestatore di Alberto Bagnai, tal Peter Yanez, il quale, in un articolo dal titolo "Dr Jekyll e Mister Bagnai", argomenta che Olivier Blanchard, chief economist del FMI, pur riconoscendo, in un paper del 2001, che "in the short run, a decrease in the bargaining power of workers leads to both a decrease in their real wage and an increase in unemployment" ("nel breve termine una diminuzione del potere contrattuale dei lavoratori conduce sia a una riduzione dei salari reali che a un aumento della disoccupazione"), tuttavia assicurava che "In our benchmark model, the trade-off takes the form of lower wages in the short run, in exchange for lower unemployment in the long run" (nei nostri modelli - del FMI n.d.r. - l'effetto di scambio prende la forma di salari reali più bassi nel breve termine in cambio di una minore disoccupazione nel lungo termine).

Nota: In realtà lo scopo perseguito da Peter Yanez sembra essere quello di evidenziare e sottolineare le imprecisioni di Alberto Bagnai, piuttosto che portare avanti un ragionamento fattuale. In ciò egli ha le sue ragioni, che comprendo ma non condivido, originate dal fatto che Bagnai opera una severa, e innegabilmente "orientata", politica di filtraggio dei commenti. Una cosa della quale me ne catafotto gli zebedei, sebbene segua con interesse e curiosità entrambi i siti.

Il fatto è che il famoso "effetto di scambio" preconizzato da Olivier Blanchard è ben lungi dal manifestarsi. E poiché quando le cose vanno male la prima reazione è quella di cercare un capro espiatorio, ecco che oggi il FMI ha messo nel mirino la politica della Merkel. Non che non vi siano ottime e fondate ragioni per sostenere questa tesi, ma si tratta, io credo, di un modo per eludere la vera causa della stagnazione secolare nella quale l'economia mondiale sta scivolando. L'euro, insomma, ha le sue responsabilità, ma il problema più generale è costituito dalla mancanza di interventi statali in sostituzione degli investimenti privati, quando questi vengono a mancare. Non solo l'euro, quindi, ma anche il liberismo. In Europa non ci siamo fatti mancare nulla perché abbiamo l'euro e il liberismo, mentre in Italia, per essere i primi della classe, tutto viene spiegato con la corruzione!

Marxista dell'Illinois
Capito perché sono un sovranista, e frequento con tanto piacere i "marxisti dell'Illinois"? [che poi, se arrivano i soldi del FMI, ci facciamo delle bevute da Dio! - n.d.r.]

Ah, dimenticavo: c'è anche un altro modo per contrastare la caduta tendenziale del saggio di profitto: una bella guerra. Certo, con gli ordigni di oggi ci sono lievi problemi di sostenibilità del pianeta... ma volete mettere il rischio di darla vinta a Pasquinelli?

6 commenti:

  1. Stai frequentando cattive compagnie ultimamente.
    A me viene da stare con il Principe di Sarawak.

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  2. Peter Trollez è quello che, nel gergo internet, viene definito un Troll.
    Ovunque interviene ne esce sempre con figure di palta che sono tipiche delle malsane natie paludi.

    Regola n. 1: "Don't feed the Troll".
    Quando un Troll non trova sufficiente nutrimento viene normalmente respinto nella porcilaia da cui proviene ma i morsi della fame del proprio ego lo spingono a tentare nuovamente di catturare qualche incauto passante.
    Classica anche se non comune la mossa del Bracconiere, costruendo meschine trappole (come dimostra il nome fake che il Trollez ha dato alla sua attuale stalla), nella speranza di ricominciare a nutrirsi.

    Warning!
    Poichè tipicamente i Troll sono molto puzzolenti tendono ad infestare ogni luogo in cui, distrattamente, gli si lascia modo di entrare.

    WARNING!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Ovunque interviene ne esce sempre con figure di palta che sono tipiche delle malsane natie paludi. " ??!!

      Puoi fare qualche esempio ?

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    2. Caro Moreno C., contrariamente a Yanez io non ci trovo niente di male nell'operare una severa e "orientata", politica di filtraggio dei commenti. Tanto è vero che, in questo blog, ben due (dicasi due) commenti sono stati cassati! L'importante è esserne consapevoli. In tal senso la critica di Yanez non è sbagliata in linea di principio, ed è giusto segnalare la circostanza mettendo in atto una #pirreviù personale su un proprio blog. Se, e in che misura, la politica di filtraggio degenera in censura vera e propria, lo stabilisce ognuno per conto suo. Personalmente penso che quella di Bagnai sia censura della peggior specie. Non perché non ci siano tanti rompicoglioni che non possono non essere cassati, ma per il fatto che nel mucchio dei rompicoglioni vengono infilati anche quelli che hanno molto da dire, ma "disturbano il manovratore". Quest'ultima, ovviamente, è una mia opinione, della quale se vuoi si potrà riparlare.

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  3. Carissimo,
    colgo l'occasione di questa tua benevola citazione per fare alcune precisazioni :

    a) confermo che Gufinomics è nato perché "Bagnai opera una severa, e innegabilmente "orientata", politica di filtraggio dei commenti." A mio avviso tale politica di filtraggio inquina il dibattito sotto il profilo dei contenuti ed è anti-scientifica sotto il profilo del metodo.

    b) è vero che nel post che hai linkato "lo scopo perseguito da Peter Yanez sembra essere quello di evidenziare e sottolineare le imprecisioni di Alberto Bagnai" ma non mi pare cosa da poco riuscire a dimostrare che Bagnai sviluppa le proprie argomentazioni utilizzando fonti di seconda mano inattendibili e travisando le opinioni altrui. Nel mio post non ho giudicato le opinioni di Blanchard, ho solo voluto dimostrare che Bagnai le ha travisate a comodo suo.

    c) te lo ricordi il tuo post "Necessarie precisazioni..." del 10 agosto 2014 ? In quel post ti chiedevi : "Può, Bagnai, essere considerato un testimone affidabile e corretto delle affermazioni e delle posizioni dei tanti con cui egli polemizza" ?
    La risposta che scatuisce dal mio post è NO e potrei fare tanti altri esempi.

    d) vedrai che non mancheranno le occasioni per fare "ragionamenti fattuali" più articolati.

    Saluti

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    1. Tutto giusto messer Yanez, con una ulteriore precisazione. Nel post da te segnalato affermavo, a un certo punto, che «Moreno Pasquinelli è un mio amico, una persona che mi è risultata immediatamente simpatica fin da quando lo conobbi cinque anni fa, ma sul piano politico sono molte di più le cose che ci dividono rispetto a quelle che ci uniscono. L'esatto contrario di Bagnai, le cui analisi condivido in gran parte, ma che non è un mio amico, almeno dal giorno in cui, per ragioni che non ho mai compreso, iniziò ad insultarmi anche pubblicamente.».

      Ebbene, mi pregio informarti che qualche giorno fa, in un bar di fascistissimi della mia città, ho dichiarato quanto segue: "Non sono mai stato comunista, ma da adesso mi dichiaro comunista! Perché quando è troppo è troppo!"

      Vedi, io sono un borghese, intriso di valori borghesi; credo che gli uomini non siano uguali e che non siano affatto buoni. Trovo naturale, e in qualche modo inevitabile, che la struttura sociale rifletta le differenze che ci sono, ma la natura non è pazza, i liberisti sì! Gli euroliberisti, inoltre, sono dei pazzi stupidi. E allora, in questa temperie nella quale mi è dato vivere, mi dichiaro comunista.

      Vedi, io per tutta la vita mi sono dichiarato "di sinistra", un termine che è servito alle persone come me (borghesi) per segnalare la propria appartenenza a una terra di mezzo, nella quale si trovano persone che non hanno interesse a vivere in un mondo in cui tutto è uniformato, ma nemmeno possono accettare la follia del principio di concorrenza portato alle estreme conseguenze. Per capirci: è vero che se io mi alzo presto per studiare o lavorare, mentre tu ti ubriachi e te la spassi (ma anch'io me la sono spassata, e me la spasso - n.d.r.) è giusto che abbia più di te, ma fino a un certo punto. Io non devo pretendere più di tanto e tu, quali che siano i tuoi orrendi(?) vizi, non devi avere meno di quanto ti serve per vivere con dignità, anche se questo te lo devo passare io.

      Ma è anche vero che ci sono momenti in cui nella "terra di mezzo" non ci si può più stare, ci si deve radicalizzare: o da una parte o dall'altra. E quelli che ci hanno messo in questa situazione è bene che comincino a capirlo, per il bene di tutti.

      Ecco perché, nelle polemiche da bar, ho cominciato a dire che sono "comunista". Per il momento penso che possa bastare ma, come sai, al peggio non c'è limite. Secondo te, quando si fermeranno questi pazzi criminali? Lo conoscono il terzo principio della dinamica?

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