martedì 14 aprile 2015

Ogni "metodo" ha un fine

Link correlato: LA SPIEGAZIONE DI ULTIMA ISTANZA. UN METODO (Luciano Barra Caracciolo)

Premessa


Questo fine settimana sono stato a Chianciano per un incontro (a inviti) promosso da quelli che sono noti a molti come i "marxisti dell'Illinois", intendendosi con tale denominazione non tanto un ben preciso movimento politico, quanto piuttosto un'area cultural-politica alla quale, per altro, sono molto vicino per ragioni sia politiche che di rapporti personali. In questa occasione è stato presentato un nuovo contenitore politico, del quale presto sarete informati dai promotori stessi. Ho deciso di non aderire al comitato promotore perché qualche punto della piattaforma, ancora in fase di definizione, non mi convince del tutto, ma anche per una ragione più generale: non condivido l'ottimismo con cui, in quel mondo, si guarda al M5S, che io ritengo (forse sbagliando) coprotagonista di una strategia di ampio respiro il cui fine è la disarticolazione del quadro politico attuale con l'obiettivo di guadagnare qualche anno di tempo per rafforzare le sbarre della gabbia eurista.

Il padulo analogico
Il partito della Nazione


Diversi segnali mi inducono a ritenere che intorno al PD stia accadendo qualcosa di grosso. La leva, come vent'anni e passa fa, è costituita dalle indagini su fenomeni corruttivi. Ora non dobbiamo dimenticare (a meno di non voler essere delle mammolette) che tutte le indagini sono, in diversa misura, orientabili, con il risultato di essere, nei fatti, potenti strumenti di pressione e ricatto nei confronti della classe politica. Vuoi puntare i piedi? No problem, qualcuno ti tirerà dentro e, vere o false che siano le accuse, per te è finita.

La grancassa mediatica è, come noto anche ai sassi, a completa disposizione; la sua funzione è quella di amplificatore emotivo. Basta frequentare qualche social per rendersene conto: il numero di coloro che tuonano contro la corruzione aumenta giorno dopo giorno, mentre diventa sempre più difficile contrastare le opinioni di quanti sostengono che essa sia la causa principale, se non l'unica, di una caduta del PIL di ben 12 punti percentuali! Ci si scontra con persone la cui tetragona convinzione mi spinge, malfidato come sono, addirittura a pensare che si tratti di trolls arruolati per diffondere questa farlocca lettura dei fatti.

Naturalmente spero vivamente che qualcuno di quelli con cui polemizzo da tempo legga queste righe, e si offenda: non ho alcuna intenzione di chiedergli scusa. Anzi, rinforzo il dosaggio!

Non perderò tempo a spiegare perché la tesi "corruzione causa della crisi" sia farlocca: questo è un blog per esseri senzienti, e dunque darò per autoevidente, e condivisa dai pochi lettori, la tesi opposta, cioè che l'ondata di indignazione contro la corruzione sia montata ad arte. Quale meraviglioso ed efficace strumento, capace di distrarre l'attenzione degli elettori e, al contempo, essere strumento di pressione e ricatto politico, utilizzabile per piegare i politici riottosi!

Naturalmente c'è dell'altro (rispetto al 1992 le tecniche sono state affinate). Pensate, ad esempio, alla dichiarazione dei redditi pre-compilata. Voi chiederete: che c'azzecca? Mai sentito parlare dei CAF (Centri di Assistenza Fiscale)? Orbene, in mano a chi stanno i CAF? La risposta è dentro di voi ed è quella giusta. Provate a riflettere su quanti redditi siano funzione della necessità, per i cittadini, di rivolgersi ai CAF per compilare i moduli fiscali, e forse capirete il perché di certe cautele. E più non dimandate.

In sintesi: indagini della Magistratura, caciara mediatica, pressioni e ricatti politici, corposi interessi minacciati. Aggiungete le operazioni false-flag anti euriste e il quadro è completo.

La ciccia vera del confronto politico, oggi come venti o trenta anni fa, è il processo di integrazione europeo, la cui fondamentale importanza, e soprattutto i suoi fini, devono essere sottratti al dibattito democratico. Guai a fornire alla casalinga di Voghera gli strumenti minimi per leggere correttamente la realtà, così che essa possa intendere il legame tra il trattato di Maastricht e il fatto che andrà in pensione a settanta anni! Giammai! La colpa adda esse de li ladroni!

Ma torniamo a noi. A mio parere lo scopo di tutta questa caciara anti corruzione è quello di tacitare ogni opposizione nel PD, forzandolo a mutare natura così da poter accogliere le istanze rappresentate, in questo ventennio, da Forza Italia. Al contempo, è necessario creare lo spazio per le opposizioni di comodo, le quali però dovranno essere rigorosamente divise e inconciliabili: da una parte la Lega salviniana, dall'altra il M5S. L'Italicum completerà la trama.

Che fine hanno fatto i banchetti per richiedere l'inutile e dannoso referendum sull'euro dei pentastellati? Quante firme sono state raccolte? Perché il M5S continua a creare hashtag contro l'euro ma non forma e informa la sua base di attivisti? La spiegazione è banale: perché il posizionamento anti-euro deve essere spiegato agli attivisti solo ed esclusivamente nei termini fenomenologici (non più oscurabili) ma non in quelli, ben più efficaci, della reale comprensione delle dinamiche politiche e macroeconomiche innescate dalla moneta unica. Ciò perché, se mai accadesse, l'attuale assetto di potere all'interno di quel movimento sarebbe terremotato.

E qui mi sovvien di quel video nel quale spiegai le ragioni vere per cui avevo voltato le spalle al M5S...


Tutta l'operazione ha uno scopo, a mio avviso, evidente: guadagnare altri sei o sette anni di tempo per implementare le politiche euroliberiste, nella speranza che in questo lasso di tempo accada qualcosa che le renda definitivamente irreversibili!

Per far ciò è necessario creare gli spazi anche per forze di opposizione di comodo le quali, pur tuonando contro l'euro, siano però saldamente posizionate nel recinto liberista (la Lega di Salvini) oppure siano percepite come genericamente di sinistra (il M5S) ma restino saldamente nelle mani di un ristretto gruppo di controllo, e non si trasformino in un vero movimento democratico di massa. Il risvolto di questa perfida operazione politica è quello di tagliare le gambe ai movimenti dal basso, in primo luogo i sovranisti, contro i quali tuona, da sempre, un noto libellista sedicente "de sinistra" ma, in realtà, piuttosto interessato ai cazzi suoi. E più non dimandate, of-course.

Eppure la soluzione ai nostri mali è già in nostro possesso, è la Costituzione del 1948. Soprattutto i suoi primi dodici articoli che, a conclusione di questo articolo, offro alla vostra riflessione.

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA


PRINCIPÎ FONDAMENTALI


Art. 1.
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 2.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 4.
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Art. 5.
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principî ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.

Art. 6.
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.

Art. 7.
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.

Art. 8.
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.

Art. 9.
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Art. 10.
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.

Art. 11.
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Art. 12.
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

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