sabato 25 aprile 2015

Popolo Ingrao

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Los Calimeros sono stati invitati alla celebrazione dei cento anni di Pietro Ingrao, evento organizzato da una delle fazioni del PD ciociaro. Diciamo i "meno peggio", quelli che credono di stare dalla parte del popolo, ma anche quelli che "oggi c'è la globbbalizzazione". Insomma: bravi ragazzi ma un po' naïf.

Tornati alla base, dopo morigerate libagioni i vostri umili reporter hanno realizzato il video che offriamo alla vostra riflessione. Temi: l'incontro organizzato dai piddini buoni di Frosinone e l'immancabile commento alla puntata odierna della telenovela "Un euro al sole", in particolare l'ultima esternazione di Alberto Bagnai (grassetto aggiunto):

«Il movimentodalbassismo, però, che una volta era appannaggio di impresentabili sciroccati, comincia ora a venirmi rappresentato come esigenza anche da persone credibili. Nota: io resto della mia idea. Vi riporto questa evoluzione solo per significarvi che la disperazione sta raggiungendo gli strati "alti" del ceto "intellettuale".»

Al netto dello "stuzzico", sublime arte ciociara, l'esternazione ci offre il sinistro (semper!) per segnalare che... una funzione salutare la Lega di Salvini la sta svolgento: accogliere gli sciroccati no-euro! Eccoli:



Siamo dunque grati ad Alberto Bagnai perché, con la sua "apertura" alla Lega di Salvini, ha svolto una funzione benefica. Gli "sciroccati" esistono, ma è bene confinarli in un recinto. Operazione riuscita! Enjoy the clip.


Ed ecco anche l'ultimo video di Bagnai (il topolinese amico di Mickey Mouse e del commissario Bassettoni) che #pointOutYourAttention in occasione di un convegno organizzato da Bernd Lucke, leader della formazione politica tedesca AFD (nota: il topolinese è riconoscibile per la cravatta annodata con un bel nodo Windsor):


Nota: i negroni che si vedono a 0':51'' sono mini-jobs? (links per i piddini: Mi' cuggino all'abbiemmevvu - parte I e parte II - lettura consigliata all'amico Fil)

Ecco infine le foto dell'incontro con i piddini "buoni" frusinati, scattate da Claudio Martino:
















21 commenti:

  1. Brevi considerazioni secondo il principio di realtà.

    Il popolo da solo fa, tutt'al più, effimere e inutili rivolte (solo se veramente con l'acqua alla gola).

    Nelle società complesse , le rivoluzioni esigono una sapiente "regia" dall'alto (leggasi "leaders carismatici appoggiati dai così detti poteri forti"), la quale regia presuppone, dal canto suo, che l' "alto" sappia creare un rapporto empatico forte con il "basso" (qualcuno può affermare che negli ultimi trecento anni, in Occidente, vi sia stata una qualche rivoluzione concepita, organizzata e realizzata dal "basso"?).

    Nell'era contemporanea, poi, la situazione si è, per un verso, semplificata e, per altro verso, complicata, a causa del ruolo determinante assunto dai mass-media nella formazione della "opinione pubblica". Si è semplificata perché, in astratto, è diventato infinitamente più facile orientare le "masse" verso ipotetici rivolgimenti sociali e politici; si è complicata perchè a manovrare l'informazione e a creare l'opinione pubblica sono i così detti poteri forti, i quali avversano qualunque cambiamento che non sia funzionale ai loro interessi.

    Morale della favola: oggi più che mai, in Occidente, dove l'opinione pubblica è controllata dai così detti poteri forti, i mutamenti politici sostanziali avvengono se e nella misura in cui convengono almeno ad una parte di coloro che si identificano nei "poteri forti". In altri termini, la fine della U.E. e la riconquista della sovranità nazionale avverrà se e nella misura in cui farà gioco ai "padroni del vapore" e non se "il popolo s'incazza"(dato che il popolo s'incazza solo se i poteri forti decidono che deve incazzarsi).

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    1. Vedi Demetrio, uno dei cardini del pensiero liberista è che i mercati siano capaci di autogovernarsi per l'emergere di forme di coordinazione degli interessi economici, che falliscono solo per brevi periodi e al prezzo (inevitabile) di "prove" che è necessario affrontare per arrivare alla successiva fase di espansione. Per questo alcuni pensano che lo Stato debba intervenire per "correggere" il mercato, altri che si debba "eliminare" il mercato.

      In politica non è proprio la stessa cosa, ma è innegabile che un approccio "caotico" sia più appropriato di uno "euclideo". Tutto questo per dirti che, secondo il mio modo di vedere, il tuo argomentare mi sembra un po' troppo "euclideo". In politica le spinte delle forze in gioco sono molteplici, ma i momenti in cui si instaura una qualche forma di coordinazione tra esse sono, ahimè, rari, e molto più frequenti, invece, le fasi di caos.

      L'unica cosa che mi sento di dirti è che non c'è alternativa tra il mettersi in gioco e lo stare alla finestra. Non si può rinunciare a stare dalla parte del popolo perché, tanto, perde sempre!

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  2. "Morale della favola: oggi più che mai, in Occidente, dove l'opinione pubblica è controllata dai così detti poteri forti, i mutamenti politici sostanziali avvengono se e nella misura in cui convengono almeno ad una parte di coloro che si identificano nei "poteri forti". In altri termini, la fine della U.E. e la riconquista della sovranità nazionale avverrà se e nella misura in cui farà gioco ai "padroni del vapore" e non se "il popolo s'incazza"(dato che il popolo s'incazza solo se i poteri forti decidono che deve incazzarsi)."

    Beh, allora diamo retta direttamente a Hoppe.

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    1. Da wikipedia: «(Secondo Hans-Hermann Hoppe) la selezione della classe dirigente, nella democrazia, condurrebbe ad avere persone vieppiú peggiori al posto di comando, in quanto tale selezione premierebbe persone dalle qualitá morali inferiori, rispetto a quanto accade nella monarchia, dove il titolo è ereditario, e quindi non c'è selezione deteriore, ma solo casualitá.

      Ogni democrazia, dato sufficiente tempo, evolverebbe necessariamente, secondo Hoppe, prima nella socialdemocrazia e poi nel socialismo, per ragioni strutturali.»

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  3. Ma prima di accusare Galloni di essersi venduto l'anima al diavolo per essere andato a parlare alla Lega, perché non considerare quello che ha detto? (in particolare al minuto 7.40)

    https://www.youtube.com/watch?v=wpAlGARnyJ4&feature=share

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    1. Quel "convegno" si intitolava "Verso una Lega nazionale", e non, che so, "Le cause della crisi europea". Dunque si trattava di un evento politico.

      Un elementare senso di opportunità, che evidentemente non è nelle corde di Galloni, avrebbe consigliato di non presenziare. Per citare uno che fa lo stesso errore (ma non ancora fino a questo punto): ci sono cose che se potessero essere capite non andrebbero spiegate.

      Galloni non doveva essere lì, e se è andato lì non può venire da noi. Se non lo capisci da solo, io non posso aiutarti.

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    2. Questo però non vi esime dal considerare le cose che ha detto (in particolare al minuto 7.40), le quali non sono andate al convegno della Lega, hanno solo avuto la "sfortuna" di manifestarsi lì, per bocca di Galloni ...

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    3. Le cose dette da Galloni sono patrimonio comune, non solo dei sovranisti. Qui non è in ballo quel che ha detto Galloni, ma perché sia andato a ripetere concetti ormai acquisiti ad un incontro di quella natura. Si immagini un convegno dal titolo "verso il fronte sovranista" al quale partecipasse Borghi. Non crede che Salvini gli chiederebbe conto di ciò?

      Devo ripetermi: se Lei non lo capisce io non posso aiutarla.

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  4. Si ma il concetto di moneta complementare come modalità di uscita dall'euro (vedi min. 7.40) non è per nulla un concetto acquisito! anzi direi ingiustamente ignorato (o snobbato?), sopratutto se sono vere le cose dette nel video circa il suo recente utilizzo in Grecia. Poi anche Borghi un tempo era favorevole all'uso della moneta complementare, ma poi fece marcia indietro (forse su consiglio di Illo).
    Andare a (ri)dire quella cosa in Lega, di fronte a Borghi, e per quella cosa ricevere un'ovazione dal pubblico, può avere un senso.

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    1. Guardi, Galloni può fare quel che vuole, il problema è dei sovranisti. L'idea di moneta complementare, che è ben nota, non è condivisa dai sovranisti e, lei mi conferma, nemmeno dalla Lega. Galloni può insistere, se vuole, MA è del tutto evidente che, continuando a presenziare a manifestazioni politiche non sovraniste, non potrà fare altrettanto in occasione di manifestazioni politiche sovraniste. Al più potrà essere invitato in occasione di convegni di studio.

      Se poi la Lega, in seguito alle ovazioni di cui Lei parla, dovesse adottare la soluzione della moneta complementare, ebbene è libera di farlo. Ma la posizione dei sovranisti è per l'uscita unilaterale da euro e UE. Se poi i partners volessero anche "concordare", se ne potrebbe parlare, ma sempre di uscita da euro e UE si tratterebbe. In ogni caso, questo è un tema da "convegno di studio". Punto.

      Noi sovranisti dobbiamo stare attenti perché siamo nel mirino di tutti: alla prima cazzata scatterebbe l'accusa di "cialtronismo". Galloni questo lo sa, dunque si regoli.

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    2. Non conoscevo questa posizione "ufficiale" del fronte sovranista contro la moneta complementare. A mio avviso la moneta complementare é solo uno strumento "graduale" e "graduabile". In quanto graduale può essere usato per uscire unilateralmente da euro e UE gradualmente (ovvero senza spargimento di sangue) , o per tentare di restarvi attaccati (completando così la bollitura della rana), dipende da come lo si usa, e da chi lo usa. Il problema é che se "i sovranisti" hanno deciso di non usarlo, potrebbero usarlo i non sovranisti.

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    3. Chiedo scusa se rispondo con un certo ritardo, ma sono stato piuttosto oberato di impegni (tra l'altro è tempo di consigli di classe).

      La mia affermazione "L'idea di moneta complementare, che è ben nota, non è condivisa dai sovranisti" non è "ufficiale", anche perché il movimento sovranista ancora non esiste in modo "ufficiale". Vi sono associazioni che hanno prodotto documenti approvati dai soci (ad es. l'ARS) che tuttavia non riguardavano la moneta complementare.

      Ciò detto, e sotto la mia personale responsabilità, sostengo che la proposta non è considerata in modo positivo in quegli che possiamo indicare come "ambienti sovranisti", che frequento da sempre e conosco molto bene. Ciò a dispetto del fatto che la proposta sia stata accolta come argomento di discussione. Da quanto mi risulta, infatti, soprattutto in base a colloqui confidenziali, pur non essendo stata respinta in modo esplicito il giudizio della stragrande maggioranza dei sovranisti è nettamente negativo.

      Al più viene considerata come uno strumento tecnico, da utilizzare tuttavia solo ed esclusivamente nella fase di uscita (non lunga) dalla moneta unica e dall'UE.

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  5. Hoppe? Mai letto una riga di quello che ha scritto, ma se la ricostruzione fatta da Wikipedia del suo "pensiero" è fedele e completa, si tratta della dimostrazione vivente di come basti esprimere la qualunque idiozia con un linguaggio evoluto per essere considerati uomini di scienza e addirittura filosofi.

    In ogni caso, il senso del mio intervento voleva essere questo: secondo la mia modesta opinione, chi predica la necessità di agire "in alto" è nel giusto, dato che l'a Storia insegna che i rivolgimenti sociali sono guidati dall'alto (invito nuovamente chi contestasse questo dato di fatto a portare un esempio di storia moderna in cui importanti mutamenti socio-politici sono stati voluti e imposti dal basso. Per contro, non abiamo forse nel M5S il lampante esempio di come per l' "alto" sia un gioco da bambini irretire e addomesticare le spinte di cambiamento prevenienti dalla società civile?)..

    In conclusione, se starsene alla finestra a farsi le seghe è eticamente intollerabile, a mio avviso lo è anche sprecare tempo ed energie in battaglie che indubbiamente soddisfano il nostro "Super Io", ma che si prospettano già in partenza velleitarie sul piano che veramente conta, ossia quello del risultato che con essi ci si propone di raggiungere.

    Nelle condizioni storicamente date, ritengo invece moralmente ammirevole chi cerca, compromissoriamente, di arrivare per quanto possibile allo stesso obiettivo lavorando ai fianchi le "persone che contano".

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    1. Caro Demetrio, vediamo di capirci meglio. Tu cosa intendi per "alto"? Parli di soggetti che abbiano denaro e potere, oppure di soggetti che abbiano "virtute e canoscenza"? O addirittura di soggetti che abbiano l'una e l'altra cosa?

      Nel primo caso sei piddino dentro, nel secondo sei di livello culturale così basso da essere irrimediabilmente subalterno (ma non mi sembra il tuo caso), nel terzo sei un élitista del cazzo.

      Svegliati, che serve il contributo di tutti. E chi disprezza i povirazzi (o quelli che crede tali) alla fine si accorge che senza di loro non va da nessuna parte. Oppure no, mi corigo: si mette a servizio.

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    2. << Nel primo caso sei piddino dentro, nel secondo sei di livello culturale così basso da essere irrimediabilmente subalterno (ma non mi sembra il tuo caso), nel terzo sei un élitista del cazzo.>>.

      Visto che sei progioniero di schemini assiologici pret à porter, ti risponderò esattamente come hai CAFONESCAMENTE risposto a Giorgio Schembari, liquidandolo come un "paria": "Se lei certe cose non le capisce, io non posso aiutarla".

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    3. No, certe cose le capisco benissimo invece.

      Lei ha ragione, sono assiologicamente schierato dalla parte della mia classe sociale, e mi imbufalisco non appena sento qualcuno parlare di "alto" e "basso". Ora Lei lo sa, e può scegliere. Se ha voglia di parlare del ruolo preminente delle classi "alte" nello svolgersi della storia, posso suggerirle un sito che conosce già: vi si troverà a suo agio!

      Io sto bene qua, tra i "cafoni".

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    4. Di quale sito parla, Fraioli?

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    5. << Sono assiologicamente schierato dalla parte della mia classe sociale, e mi imbufalisco non appena sento qualcuno parlare di "alto" e "basso".>>.

      Aiah....e quale sarebbe questa classe sociale?

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