Tal Giuliano da Empoli pubblica sul messaggero online (22-01-2016) un articolo straziante: Le frontiere/Quel triste ritorno all’Europa dei nonni. Come restare insensibili a tale grido di dolore?
"La più importante conquista di sessant’anni di storia comune, la libera circolazione delle persone nell’ambito dell’Unione, è ormai poco più di un ricordo. Torneranno i passaporti, le garitte, le gimcane in macchina e le code in aeroporto, le espressioni arcigne dei controllori e quell’impercettibile ansia che accompagna tutti i passaggi di frontiera, anche quando si hanno le carte in regola. Sembravano residui del passato, destinati a rimanere confinati nel regno della nostalgia e dei documentari storici. Eccoli invece di nuovo parte della nostra vita. Forse solo il primo passo nella direzione di un futuro sempre più tracciabile e monitorato."
Però non ho capito una cosa: io ho attraversato decine di frontiere in gioventù, quando viaggiavo con mezzi di fortuna (autostop) vestito da fuggiasco e senza una lira in tasca, però quest'ansia di cui parla il buon Giuliano da Empoli non me la ricordo. Più che altro era una scocciatura, ma neanche troppo grande. Anzi, una volta che avevo dimenticato la carta d'identità, passai la frontiera con la Germania nascosto nella cabina di un tir. Ci fermarono e l'unico fastidio furono un paio di casse di arance scaricate e subito inquattate dai doganieri, tedeschi peraltro. Poi una settimana a Monaco di Baviera, ospite di cinque bionde, le quali mi raccontarono di essere state tutte violentate. Non da marocchini o tunisini, che avete capito? dai loro connazionali, dei quali dissero che il fine settimana si ubriacavano come bestie e poi davano fuori di testa.
"Per i ragazzi, invece, le cose stanno diversamente. L’Europa unita per loro non vuol dire pace, come per i nonni: quella è scontata, gli sembra (erroneamente) parte dell’ordine naturale delle cose. E neppure vuol dire crescita economica, come è apparsa a lungo alla generazione dei padri: quella l’hanno vista solo in fotografia e hanno già capito da tempo che nessun pasto è gratis."
E nemmeno questa l'ho capita. Dunque: i "nonni" hanno conosciuto la guerra, immagino per colpa delle frontiere, anzi sicuramente sì: come avrebbero fatto i tedeschi a passare la frontiera polacca se non ci fosse stata? Dunque, è lapalissiano, la causa della guerra sono le frontiere! Dio mio, come ho fatto a non pensarci prima? I "padri", invece, secondo Giulianuzzo nostro, se la sarebbero spassata. Poiché appartengo, almeno anagraficamente, alla classe dei padri, il riferimento a questa "crescita economica" che mi sarebbe "apparsa" mi intriga assai. Dunque, vediamo un po', forse Giuliano vuole dire che ho fatto la bella vita spendendo i soldini di quelli che non erano ancora nati? Che nella mia vita ci sono stati tanti "pasti gratis" che a lui, poverino, sono invece negati? In effetti devo dire che da giovane, forse perché ero un bravo studente e poi un laureato, non mi sono mai posto il problema di cercare un lavoro, casomai di evitarlo, e nemmeno ci sono riuscito: mai stato disoccupato, nemmeno un giorno. Evidentemente mi pagavano per non fare niente, con i soldini presi a prestito da quelli che ancora dovevano nascere, come Giulianino da Empoli, poverino. E così adesso i giulianini di oggi sono senza lavoro! Però scusa, Giuliano, intanto tu un lavoretto ce l'hai, forse meglio pagato del mio, e poi Draghi non sta stampando un sacco di soldini? Anche lui lo fa a spese di quelli che nasceranno, i giulianinini del futuro? Draghi deve stamparne di più? Sicuramente hai ragione! Pensa, ai miei tempi ne stampavano talmente tanti che l'inflazione era del 20%, mentre oggi il povero Draghi arriva appena allo 0,2%: 100 volte di meno! Eppure le stampanti di oggi sono migliori di quelle dei miei anni dorati, si potrebbe fare di più. Pensa, per distribuirli non servirebbero nemmeno gli elicotteri, oggi c'è Internet!
"No, per chiunque abbia meno di trent’anni, l’Europa unita vuol dire prima di tutto mobilità. Saranno anche cresciuti in un continente in declino, con tassi di disoccupazione a doppia cifra e tassi di crescita da prefisso telefonico, ma l’Unione ha regalato loro l’ebbrezza dei voli low-cost e l’avventura dell’Interrail, l’esperienza dell’Erasmus e la possibilità, per lo meno teorica, di salire in macchina e guidare da Lisbona a Tallinn senza attraversare neppure una frontiera. Interrogato su cosa significhi l’Europa unita, il 57% dei giovani tra i 15 e i 24 anni cita per prima la libertà di viaggiare e di vivere dove gli pare."
Bè, io veramente viaggiavo come una trottola. E ti dirò una cosa: avevo una pupa in ogni città, altrimenti non avrei potuto mangiare. Sai, nonostante i soldini presi a prestito dai giulianini di oggi, in verità non avevo una lira in tasca, mi salvavo grazie alla morbidezza della mia bionda chioma e a una cosa che non ti dico ma che puoi immaginare. Una domanda, Giuliano da Empoli: anche le ragazze ti ho zottato, oppure quelle erano mie e non accampi rivendicazioni? Nel caso te le posso restituire, a me non servono più. Anzi, ti propongo uno scambio: dieci delle mie per una delle tue, un affare!
"Ora, tutto questo rischia di finire. Il fallimento dell’Europa dei padri, quella dell’economia e della finanza che non riesce a uscire dalla crisi, trascina con sé l’Europa dei figli, quella dello scambio e della mobilità senza confini. Resta in piedi, sempre più sbiadito, l’ideale remoto dell’Europa dei nonni: mai più le armi, mai più la guerra sul continente che è stato per secoli un unico immenso campo di battaglia. È un richiamo lontano, quasi incomprensibile per chi oggi si affaccia all’età adulta.
Eppure forse è da lì che dovrà ripartire, domani, chiunque vorrà iniziare a ricostruire sulle macerie dell’Europa di oggi."
Giuliano scusa, ma io non ti capisco mica. Vuoi dire che a fallire è l'Europa dei padri, cioè la mia Europa, quella con le frontiere, oppure intendi la vostra, quella dei figli e senza frontiere? O vuoi dire che l'Europa di oggi fallisce per colpa del terribile lascito dell'Europa dei padri, cioè la mia Europa? Non ti capisco sai, perché va bene che me la sono spassata a tue spese, ma che c'entra questo con il ritorno delle frontiere? Cosa c'entra il fatto che viaggiavo in autostop a tue spese con i milioni di profughi che arrivano nella tua Europa? Poi parli di guerra. Perdonami Giuliano, ma guerra contro chi? Gli americani? Non credo. I russi? Chissà! Non dirmi. Contro la Cina? Eh già, oggi c'è la Cina! Oppure contro la Germania? Ma questo è impossibile, Giulanuzzo bello, come si fa a fare la guerra con la Germania se non c'è più una frontiera?
Non ti capisco, Giuliano Da Empoli, non ti capisco proprio.
Ah, un'ultima cosa: sei tu questo qua sotto?
Ecchine 'n'artro che nun legge er disklaimer: lociomuto! Sapete che vi dico? Che ricomincio a provare simpatia per Illo. Siete de coccio!
RispondiEliminaJust once:
«Già, proprio il pregiatissimo assessore ai'cculturale dell'epica caccia alla battaglia di anghiari... pare che abbia scritto una fondamentale opera su merito e mobilità sociale ("la guerra al talento", 2000). Si direbbe un altro palese caso di meritocratico col culto degli altri. Certo che a Firenze ci fa buca...»
Aggiungo: scusa neh, ma non leggi che "Questo non è un blog per anonimi"? Mi spieghi perché non rispetti la mia privacy? Già, la mia privacy! Non sono aduso ad accoppiarmi intellettualmente con sconosciuti. Sai, è una cosa mooolto più intima che togliersi i vestiti e copulare come sanno fare anche i cani.
Se vede che sto 'ncazzato? Se vede, se vede...
L idea dello sguardo arcigno dei controllori non mi fa dormire la notte in effetti.
RispondiEliminaSoffro ancora di sindrome post traumatica.
Torneranno i passaporti, le garitte, le gimcane in macchina e le code in aeroporto, le espressioni arcigne dei controllori e quell’impercettibile ansia che accompagna tutti i passaggi di frontiera, anche quando si hanno le carte in regola.
RispondiEliminaLe code in aereoporto ci sono comunque, anche per i voli interni (EU su EU e USA su USA, per dire) piu' per i controlli antiterrorismo che per qualsiasi altro motivo.
Sui Teutoni profanatori di Valchirie, non vi fate sentire dalla Tampieri (o Papera Zoppa che dir si voglia)!... Rischiereste di scombinarle il teorema dell'Occidente colmo di eunuchi alla mercé degli "asini arabi" (vedasi Fracchia la belva umana, nda) al gran galoppo.
RispondiEliminaPerché "Triste ritorno"? Il passaggio di frontiera, forse perchè non ho mai fatto il contrabbandiere, è sempre stato per me un momento felice e emozionante.
RispondiEliminaPS Bel colpo Frajoli l'hai beccato in pieno il Giulianino.