Io non sono un economista, ma francamente me ne infischio. Così sono andato a gironzolare per banche dati e ho tirato fuori (da Ameco e Eurostat) i dati relativi ai deficit pubblici e ai tassi di crescita del PIL delle quattro maggiori economie dell'eurozona: Germania, Francia, Italia, Spagna.
Questa è la tabella dei deficit (in percentuale del pil):
E questa quella dei tassi di crescita del pil:
L'ultima colonna (Total) riporta la crescita cumulata dei pil [che ovviamente è calcolata applicando iterativamente la formula P(n)=P(n-1)*(1+i) essendo "i" il tasso di crescita del pil per l'i-esimo anno].
Come si vede, la Germania è cresciuta cumulativamente del 13,7% (ma 'sto ramo che sta a sega' quann'è che se rompe?) e l'Italia è scesa del 4,8%. Spagna e Francia, invece, sono cresciute, sia pure meno della Germania. Entrambe, però, hanno fatto deficit molto maggiori di noi.
Poi mi sono ricordato che, per il moltiplicatore keynesiano (K), ogni punto percentuale di deficit comporta una crescita del pil maggiore, cioè K>1. Nulla impedisce, però, di far finta che sia sempre K=1, così facciamo pari e patta con i sostenitori dell'austerità espansiva. A questo punto ho sommato, colonna per colonna e riga per riga, i deficit e i tassi di crescita del pil.
In pratica: prendiamo ad esempio il 2011, anno in cui la Francia ha fatto un deficit del 5,1% e ha avuto un tasso di crescita del pil del 2,1%, e immaginiamo che il deficit fosse stato 0 (pareggio di bilancio). Siccome K=1, il pil sarebbe cresciuto del 5,1% in meno, e quindi nel 2011 la Francia avrebbe avuto un tasso di crescita del pil negativo: -3% (invece che positivo: 2,1%).
Il risultato è questo:
Cioè: la Germania (hiii!!! perfino la Germania) avrebbe avuto un calo cumulato del pil dello 0,7%, la Spagna del 40%, la Francia del 29,7%, l'Italia del 32,8%. In pratica, fare la moneta unica con dentro la Germania è stato come fare una festa di sedicenni invitando Mike Tyson.
Vi è chiaro quale sarebbe stato l'andamento delle economie dei quattro paesi considerati se, piddinamente, avessero veramente adottato il criterio del pareggio di bilancio, lo zero deficit?
Sia ben chiaro, io non sono un economista e ne sono consapevole, però anche facendo due conti della serva si capisce che chi ha votato il pareggio di bilancio in Costituzione è un demente e/o un traditore.
Ma chi lo ha votato questo pareggio di bilancio? Ci rinfreschiamo la memoria?
Io ho già tolto il saluto a un sacco di gente, voi che aspettate a fare altrettanto?
Rido di un riso amaro.
RispondiEliminaE sì che si doveva fare, secondo alcuni, "base contro altezza"...
Toh, anche la lega, nessun contrario solo qualche astenuto.
RispondiEliminaGià. Bizzarro vero?
EliminaPerò Scilipoti si è astenuto.
EliminaIo sto con Scilipoti, però devo ammettere che all' epoca anche io, forse, avrei votato si, poi ho capito quanto si può essere stupidi.
Ancor più bizzarro, ai limiti dell'inverosimile, che in occasione delle ultime europee qualcuno, che invece economista lo è e se ne vanta non poco, abbia votato Lega. Con relativa ostentazione.
RispondiEliminaHa sbagliato, è ovvio. Solo che non lo ammette esplicitamente, né può farlo perché ciò che tiene unito il followerame è l'idea dell'infallibilità del capo. Purtroppo non è un caso isolato. Vogliamo parlare di Grillo? Di Barnard con la sua ricettina miracolosa? dei SdA che sta mandando in malora l'ARS perché non può ammettere che sull'Isis non ci ha capito una mazza?
EliminaIl problema è sempre lo stesso: "io non ce l'ho con te, ma con chi ti sta vicino e non ti ha ancora buttato di sotto" (Petrolini).
Tu dici che ha sbagliato? Ci sta tutto. (Sul culto del capo, da quelle parti, sfondi poi una porta aperta, con me!...) Però quanto ha sbagliato sapendo di sbagliare? Mosso più da mire tattiche "elitiste" che da onestà intellettuale?... (Per inciso, non che a noi ci cambi la vita indagare certa psicopatologia del quotidiano!)
EliminaIl mito del migliore ha sempre nutrito le menti dei fedeli di chi non ha responsabilità reali di governo, ma vi aspira nei suoi sogni.
EliminaProfessori universitari che assaporano il gusto del potere nel terrore degli occhi degli studenti.
Medici che assaporano il gusto del potere nel terrore degli occhi dei malati.
Il gusto del potere: quel misto di autorevole rigore ed autoriconosciuta magnanimità che si ostenta nel proprio piccolo regno e che consente di dire il cazzo che gli pare soprattutto in quelle attività umane di cui non si ha reale responsabilità.
E così anche presidi, giudici e avvocati,generali, manager pubblici e privati e tutti i QEDisti del cazzo che infestano questo pianeta.
Bellissimo il neologismo "QEDisti". Ah! Ah! Ah!
EliminaBellissimo il commento tutto, Ippolito! La banalità del male non avrà mai fine.
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