giovedì 4 giugno 2015

'Sto cazzo di reddito di cittadinanza!

Post veloce che devo andare a seguire i miei affari. 


Il reddito di cittadinanza è un obbrobrio che in una società psichicamente sana non sarebbe nemmeno preso in considerazione. Oggi, invece, si vedono esuberanti grillini e penZosi marxisti convergere verso questa "possibilità".

Mi sembra di capire che tutti costoro immaginano che le macchine presto renderanno il lavoro dell'uomo superfluo.

Bene. Portiamo il ragionamento al limite.

Per chi lavoreranno le macchine? Ovviamente per soddisfare i bisogni di quelli che avranno titolo a partecipare alla distribuzione dei beni e servizi prodotti.

Sicuro?

Chi deciderà la quota di output che andrà alla soddisfazione dei bisogni di coloro che godranno di tale diritto?

La risposta mi sembra lapalissiana: quelli sui quali ricadrà l'onere di "mantenere le macchine". Cioè chi? Ancora Lapalisse: quelli che lavoreranno per mantenere le macchine e... i padroni delle macchine.

Cioè i padroni dei mezzi di produzione, compagni!

Basta, vado a occuparmi dei miei affari, che è meglio.

Addendum


Sbrigati i miei affari torno sull'argomento. Lo so che non è molto serio scrivere un post "a pezzi" ma che me ne tange? Questo, da quando possono commentare soli i commentatori certificati, è diventato nei fatti un mio diario personale, sebbene aperto ai miei amici. 

Qualche giorno fa scrivevo (Monti bombastic): "Peccato che comprimere verso il basso i valori nominali di salari, pensioni e trattamenti vari non sia cosa semplice; farlo di conserva, e in modo proporzionale, è ancora più difficile; spingere artificiosamente verso il basso il prezzo dei beni scambiati sul mercato interno - sempre in modo proporzionale - è impresa impossibile."

Ed ecco che ci siamo! Da un commento al sito Goofynomics leggo: "Il Ministro P.C.Padoan, dopo aver criticato la Corte Costituzionale, è in procinto di mettere in campo un altra misura destinata a sicuro fallimento come quella attuata dalla ex ministra Fornero. Tale provvedimento, se dovesse essere messo in campo, e che a mio avviso sarà sicuramente bocciato dalla alta Corte, sarà stavolta anche causa ed oggetto di ricorsi e denunce relative, con richiesta anche di risarcimento danni."

Solo che la situazione è lievemente eccezionale, a dispetto dei roboanti annunci sulla ripresa dell'inflazione, dell'occupazione e del PIL. Un bel problema politico, non c'è che dire, per risolvere il quale servirebbe uno stato d'eccezione; solo che crearne un altro, dopo quello dello spread nel 2011, insospettirebbe troppa gente. E allora, come si fa?

Voi che fareste? Riassumiamo: svalutare non si può (uscire dall'euro non si vuole); l'inflazione che c'è è del tutto artificiale, perché siamo in piena deflazione salariale sia pure insufficiente a ripristinare la competitività, e in ogni caso servirebbe un'inflazione differenziale rispetto ai partners del nord Europa ma ciò è impedito dal vincolo sulla bilancia commerciale; abbassare salari e pensioni d'imperio non si può...

No, un momento, chi ha detto che non si può? Si può, eccome, se a chiederlo è un vasto movimento d'ar basso!

Scommettiamo? lancio la sfida...



E lo faranno alla Lampredotto...


Sintesi: volete il reddito di cittadinanza? Tenetevi l'euro!

12 commenti:

  1. Caro Fiorenzo,
    stavolta non concordo con te. Il RdC va valutato con attenzione e non promosso o bocciato a prescindere. Fissiamo alcuni paletti:
    - Il RdC esiste in praticamente tutta Europa, compresi i Paesi scandinavi che si basano su una visione socialdemocratica. In molti Paesi europei, compresa proprio la Germania, è stato introdotto nell'età d'oro dei Welfare. Che poi, oggi, in Germania sia usato come strumento di deflazione salariale, è un altro discorso, che conferma come il RdC sia buono o cattivo a seconda del disegno complessivo che si vuole raggiungere e dell'idea di società che si ha in mente.
    - La proposta del M5S comprende la fissazione di un "salario minimo orario" per chi lavora, proprio allo scopo di evitare che il RdC serva per un progetto di deflazione dei salari.
    - Siamo tutti d'accordo che una ripresa economica basata sull'euroexit "da sinistra" e magari su piani di lavoro garantiti sia la soluzione ideale per sconfiggere disoccupazione e indigenza, ma per ora la prospettiva appare ancora irraggiungibile. In ogni caso non esiste nessuna contrapposizione tra RdC e ritorno alla sovranità monetaria con politiche successive di redistribuzione della ricchezza. Quindi non è vero che RdC e moneta nazionale siano antitetici.
    - In attesa dell'euroexit e della ripresa ci sono tante persone che non riescono a sbarcare il lunario. Mica sempre il popolo può aspettare che si creino le condizioni per un cambio di regime: c'è gente che non ce la fa proprio. Mi pare che dare a tutti coloro che ne hanno bisogno una boccata di ossigeno sia una forma di civiltà.
    - Renzi potrebbe uisare come arma propagandistica il RdC? Se è per quello ha usato anche gli 80 euro, ma non per questo dobbiamo rigettare il RdC su questa base, così come non dobbiamo rigettare gli 80 euro che certamente a qualcuno hanno fatto comodo.

    Come avrai capito, io sono favorevole al reddito minimo garantito con salario orario minimo come misura di breve periodo, continuando a portare avanti la battaglia per l'euroexit "da sinistra".

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    1. Francoforte/Roma, 5 Agosto 2011 (parte I)

      Caro Primo Ministro,
      Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea il 4 Agosto ha discusso la situazione nei mercati dei titoli di Stato italiani. Il Consiglio direttivo ritiene che sia necessaria un'azione pressante da parte delle autorità italiane per ristabilire la fiducia degli investitori.
      Il vertice dei capi di Stato e di governo dell'area-euro del 21 luglio 2011 ha concluso che «tutti i Paesi dell'euro riaffermano solennemente la loro determinazione inflessibile a onorare in pieno la loro individuale firma sovrana e tutti i loro impegni per condizioni di bilancio sostenibili e per le riforme strutturali». Il Consiglio direttivo ritiene che l'Italia debba con urgenza rafforzare la reputazione della sua firma sovrana e il suo impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme strutturali.
      Il Governo italiano ha deciso di mirare al pareggio di bilancio nel 2014 e, a questo scopo, ha di recente introdotto un pacchetto di misure. Sono passi importanti, ma non sufficienti.

      Nell'attuale situazione, riteniamo essenziali le seguenti misure:
      1.Vediamo l'esigenza di misure significative per accrescere il potenziale di crescita. Alcune decisioni recenti prese dal Governo si muovono in questa direzione; altre misure sono in discussione con le parti sociali. Tuttavia, occorre fare di più ed è cruciale muovere in questa direzione con decisione. Le sfide principali sono l'aumento della concorrenza, particolarmente nei servizi, il miglioramento della qualità dei servizi pubblici e il ridisegno di sistemi regolatori e fiscali che siano più adatti a sostenere la competitività delle imprese e l'efficienza del mercato del lavoro.
      a) È necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala.
      b) C'è anche l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L'accordo del 28 Giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni industriali si muove in questa direzione.
      c) Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi.

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    2. Francoforte/Roma, 5 Agosto 2011 (parte II)

      2.Il Governo ha l'esigenza di assumere misure immediate e decise per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche.
      a) Ulteriori misure di correzione del bilancio sono necessarie. Riteniamo essenziale per le autorità italiane di anticipare di almeno un anno il calendario di entrata in vigore delle misure adottate nel pacchetto del luglio 2011. L'obiettivo dovrebbe essere un deficit migliore di quanto previsto fin qui nel 2011, un fabbisogno netto dell'1% nel 2012 e un bilancio in pareggio nel 2013, principalmente attraverso tagli di spesa. È possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l'età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012. Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover (il ricambio, ndr) e, se necessario, riducendo gli stipendi.
      b) Andrebbe introdotta una clausola di riduzione automatica del deficit che specifichi che qualunque scostamento dagli obiettivi di deficit sarà compensato automaticamente con tagli orizzontali sulle spese discrezionali.
      c) Andrebbero messi sotto stretto controllo l'assunzione di indebitamento, anche commerciale, e le spese delle autorità regionali e locali, in linea con i principi della riforma in corso delle relazioni fiscali fra i vari livelli di governo.

      Vista la gravità dell'attuale situazione sui mercati finanziari, consideriamo cruciale che tutte le azioni elencate nelle suddette sezioni 1 e 2 siano prese il prima possibile per decreto legge, seguito da ratifica parlamentare entro la fine di Settembre 2011. Sarebbe appropriata anche una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio.
      3. Incoraggiamo inoltre il Governo a prendere immediatamente misure per garantire una revisione dell'amministrazione pubblica allo scopo di migliorare l'efficienza amministrativa e la capacità di assecondare le esigenze delle imprese. Negli organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l'uso di indicatori di performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell'istruzione). C'è l'esigenza di un forte impegno ad abolire o a fondere alcuni strati amministrativi intermedi (come le Province). Andrebbero rafforzate le azioni mirate a sfruttare le economie di scala nei servizi pubblici locali.
      Confidiamo che il Governo assumerà le azioni appropriate.
      Con la migliore considerazione,

      Mario Draghi, Jean-Claude Trichet

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  2. E quindi? Hitler fece le autostrade e non per questo le autostrade sono sbagliate.
    Lo ripeto, il RdC è una forma di civiltà e una NECESSITA' (per te no, Fiorenzo, ma c'è gente cui darebbe una mano molto, molto gradita). Alla povera gente gli rispondiamo con la lettera di Trichet? E in che senso il RdC in sè preclude l'euroexit? Il RdC è funzionale al neoliberismo se lo vuoi rendere funzionale ad esso ma non in sè. Mi spieghi per quale meccanismo economico necessitante esso è contro le classi popolari?

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    1. Stiamo parlando di RdC vero? Non di Piani di Lavoro Garantiti (PLG) giusto? Lo dico tanto per circoscrivere l'argomento. Poi, se vuoi, possiamo parlare dei PLG.

      Come lo finanziamo questo RdC? Con spesa a deficit? Non si può: c'è il pareggio di bilancio in Costituzione. Però parleremo tutti di RdC e non di pareggio di bilancio. La BCE stamperà moneta? No, è ovvio.

      E allora? Altre tasse? No, ovviamente, siamo già ai massimi. E allora? Te lo dico subito: tagli alle pensioni in essere e ai salari. Vuoi scommettere? Sarà un gioco di sponda tra m5s, governo e anatroccoli vari, a chi architetta meglio la colletta tra poveri per redistribuire il poco che va ai salari e alle pensioni. Se funzionerà (e funzionerà) ci terremo l'euro.

      Ti ricordo che quando parlano di "pensioni alte" questi signori si riferiscono a soglie di 2500/3000 euro lordi, ovvero a trattamenti di 1400/1800 euro al mese. Un taglietto e una parziale (attento: parziale) redistribuzione di ciò che si è tagliato ai percettori futuri del RdC, che percepiranno assegni intorno ai 600 €/mese netti.

      D'altra parte, come giustamente osservi tu, per chi non ha nulla questa è una cosa positiva. Sai come finirà dopo una decina di anni? Che ci saranno due mercati del lavoro: quello con paghe basse, nel quale ci si alternerà tra stipendi di 1000 € e RdC quando si perde il lavoro, e un altro molto meglio retribuito (ma anche molto più ridotto). Se è questo che vuoi, che ti devo dire?

      Una domanda: tu in quale dei due mercati del lavoro finirai, secondo te? Sai, se pensi di finire nel primo dovresti riflettere meglio; se invece pensi che ti aspetta il secondo, allora dovresti essere molto contento: il rischio di trovarti con un coltello alla gola, mentre parcheggi, si riduce molto se la gente ha un RdC.

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    2. Io mi baso sulla proposta del M5S che indica come recuperare i soldi senza tagli alle pensioni che citi tu. Se ci saranno tagli alle pensioni, i pensionati smetteranno di votare Pd e quindi non funzionerà, perché quella è una grossa parte del loro elettorato.Io faccio una scommessa opposta alla tua, ossia che Renzi NON cavalcherà il RdC e che se lo farà andando a toccare le pensioni, fallirà.
      Quanto a quello che avverrà tra dieci anni, beh, ovvio che il RdC va bene solo in una prospettiva di euroexit e quindi fra 10 anni il problema non si porrà, perché il RdC sarà finanziato con la spesa pubblica.

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    3. Vedi Francesco, io penso che alla fine il RdC ci sarà, che verrà implementato da un governo (Pd o M5s) che non ci porterà fuori dall'euro. In vista di questo scenario ho già fatto le mie scelte personali, nel senso che mi sono regolato su come investire il mio piccolo patrimonio, parte in attività finanziarie e parte in un'iniziativa imprenditoriale. Dunque sono tranquillo. D'altra vado per i sessanta, non ho figli e quindi quello che mi interessa è la stabilità. Sai che ti dico? Il job's act mi garantisce assunzioni a basso costo, il RdC mi mette al sicuro da aggressioni alla mia proprietà. O mica sarai così ingenuo da pensare che, siccome c'è il RdC, dovrò pagare di più chi viene a lavorare da me? Ti sbagli! vado in un centro per l'impiego e mi trovo chi è disposto a lavorare per 100 € in più del minimo, e se questo rifiuta perde il suo RdC del cazzo. Cioè lo pagherò meno di quanto dovrei pagarlo oggi.

      Pensa te, invece, se usciamo dall'euro! I miei investimenti finanziari ballerebbero, la disoccupazione dopo un po' scenderebbe e mi troverei a pagare di più la forza lavoro, e dovrei pure fare i conti con l'inflazione! Che scenario da incubo!

      Sono dieci anni che mi sbatto, prima a livello locale (io e l'amico Claudio non ne abbiamo sbagliata una, che è una! Oggi hanno arrestato l'ennesimo picciotto che anni fa mettemmo nel mirino delle nostre inchieste); successivamente ho cominciato a darmi da fare su questioni nazionali. Sai, non ero tra quelli che ballavano nel 2011, alla caduta di Berlusconi! Tu, come la vivesti quella vicenda? Eri tra quelli che ballavano? Sii sincero...

      Oggi sono capitato per caso su questo canale YT. Dai un occhio ai numeri, confrontali con quelli che facciamo noi anti-euro (compresi i video di Bagnai) e poi dimmi: abbiamo speranza? Io dico di no.

      Vado a finire di leggermi questo post di Lucianone... più che altro per il puro piacere intellettuale di sapere e capire quel che sta accadendo. Ma speranza, no, quella non c'è!

      Vedi, piano piano, magari, alla fine e dopo infinite discussioni tu capirai, ma come si può contrastare, sui grandi numeri, questa ennesima trappola? Bagnai, con tutti i suoi difetti, l'ha detta giusta: "se non foste dei boccaloni non saremmo nell'euro"... e mi ci metto pure io tra i boccaloni perché, ancora nel 2008, votai Prodi.

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    4. Se non foste dei boccaloni. Che gentile, grazie di cuore (per avermi ricordato perché non frequento più goofynomics). Ma Bagnai nel 2008 cosa faceva, oltre a suonare il fottuto clavicembalo e giocare con le tabelle excel? Qualcuno prima del 2011 ci ha dato gli strumenti per capire? Ah, certo, grazie al cazzo, dopo il colpo di stato del 2011 ci ero arrivato da solo a capire che qualcosa non andava, allora hanno cominciato a spuntare i vari Barnard, Bagnai e compagnia cantante a vomitare insulti, teste di minchia, boccaloni, ci siete cascati! Dopo, DOPO il 2011. Ma che bravi, eh?
      Quanto alla speranza: be', se non c'è speranza, vale lottare? Rassegniamoci, tanto non c'è speranza. Ma scusa un secondo, allora di che stiamo a parla'? Dibattiamo su reddito di cittadinanza vs piani di lavoro con la saccoccia vuota e senza speranza di riempirla?
      PS: ricordo male o qualcuno aveva detto che l'Euro sarebbe crollato da solo?

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    5. La speranza non ce l'ho più perché basta la prima proposta demagogica e tutti (quasi) ci cascano, ma pochissimi si danno veramente da fare. Quanto a quello che diceva che ci avrebbero tolto le catene gli stessi che ce le avevano messe... bè, sono stato tra i primi a litigarci (quando farlo era lievemente impopolare... e infatti un sacco di gente mi tolse il saluto).

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  3. Caro Fiorenzo, che ti devo dire? Avrai ragione tu. Io continuo a pensare che il RdC, in assenza della minima possibilità di usare i PLG, sia l'unica cosa che si può mettere in atto a breve termine per dare una mano a chi sta male davvero e che, in sè, non precluda affatto l'euroexit, che poi è la cosa di gran lunga più importante. Dirò di più: il RdC dovrà essere previsto, come seconda opzione rispetto al PLG, anche con la sovranità monetaria. E' una proposta demagogica? Può darsi, ma è utile, se inserita nel quadro che ho tracciato, che comprende anche il salario minimo orario, che dovrai rispettare per legge e non come opzione, a meno che tu voglia usare il nero (ma allora è un altro discorso, se uno opera fuori dalla legalità ne ha i vantaggi e i rischi). Infine: no, a novembre del 2011 io non ho affatto ballato quando Berlusconi fu giubilato. Ero in un circolo del Pd (su invito di amici, per l'amor di Dio, mai stato piddino, anche se li ho votati negli anni 90) e mentre tutti esultavano io scuotevo la testa. Avevo già capito benissimo dove si sarebbe andati a parare. E il merito di questa consapevolezza era stato di Barnard e della Mmt, mentre Bagnai avevo appena appena iniziato a leggerlo. Vedi, tornato in Italia dopo 7 anni in Brasile, per qualche mese mi ero riappassionato alla politica italiana. Poi, quando ho visto che si parlava solo di Ruby e Berlusconi, mi è venuto il sospetto che qualcosa di profondamente sbagliato nella narrazione dei media ci fosse. Possibile che stampa e tv parlassero solo di queste fregnacce per mesi mentre l'economia prendeva una gran brutta piega? Come vedi, alla demagogia e al tifo partitico non sono sensibile.

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    1. "...tornato in Italia dopo 7 anni in Brasile..."... ecco perché andiamo d'accordo! Guarda, non voglio insistere, forse ho torto e, in tal caso, non avrò problemi ad ammetterlo. Combinazione vuole che mi stia guardando dei video del prof. Emilio de Giudice, che parla per l'appunto di "errori" creativi. Ti passo i link. Poi li pubblico sul blog perché 'sto tipo (che purtroppo ci ha lasciati) è troppo simpatico.

      Una teoria priva di errori è certamente sbagliata" - Emilio Del Giudice - Parte 1.wmv

      Una teoria priva di errori è certamente sbagliata" - Emilio Del Giudice - Parte 2.wmv

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    2. Attento... continua fino alla parte 6.

      Ahò, i love this guy.

      Mo' faccio er post (prima di aver visto tutti i video... me fido)

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