sabato 17 febbraio 2018

Il Partito Conservatore Socialista


Metti una sera d'inverno nella quiete della campagna.

Forse questa vita mi fa stare troppo solo, forse sto invecchiando, forse sono disconnesso dalla modernità, ma più ci penso e più mi convinco che il partito che non solo voterei, ma al quale anzi aderirei, e visto che non c'è mi piacerebbe contribuire a far nascere, è il Partito Conservatore Socialista (PCS).

Un vero partito, strutturato in sezioni, con organi interni di autogoverno, che faccia congressi con tante belle mozioni votate dai rappresentanti di tutte le sezioni eletti con metodo rigorosamente proporzionale. Un partito con un manifesto politico che sia conservatore sul piano dell'etica, e socialista in economia. Un partito dove si entra per cooptazione dal basso, nel quale si possa accedere ai vertici sulla base dei consensi che si è capaci di ottenere, delle capacità organizzative, del proprio prestigio personale, o una combinazione di queste qualità. Un partito che sappia difendersi dalle infiltrazioni del nemico liberale grazie a una magistratura interna con il compito di individuare le derive revisioniste irrorando le opportune sanzioni, che vadano dal semplice ammonimento fino all'espulsione con disdoro. Un partito che non assoldi, per le elezioni, mezze fighe nani e ballerine, ma presenti solo ed esclusivamente i suoi militanti migliori. Un partito che sia la mia seconda casa, dove possa andare quando voglio ma senza il timore che si infili nella mia prima casa, dove me la vedo io senza che nessuno possa metter becco.

Un partito così non c'è, perché il Partito Conservatore Socialista deve ancora nascere. Ma sento che nascerà, che da qualche parte ci sono altri che coltivano questo stesso desiderio, anche se è difficile dar voce con le parole a un sentimento, e ancor di più fare il primo passo. Ci sto provando con questo scritto.

Mi immagino che venga letto, che circoli, e che da qualche parte nella nostra amata Patria - un quartiere di una grande città, una periferia lontana, un piccolo paese di provincia, il caffè elegante di una città d'arte, un bar di campagna - due o tre persone costituiscano una sezione, poi un'altra, poi altre ancora, e che facciano sapere della loro esistenza per entrare in contatto reciproco. Gli strumenti non mancano. Ci si può mettere in viaggio per conoscersi, ci si può scrivere, sentire online con strumenti di videoconferenza, per elaborare insieme il manifesto etico ed economico del Partito Conservatore Socialista.

Io vi dico, ma questa è soltanto la mia opinione, che per cominciare ad esistere è necessario superare la prima fase della germinazione spontanea, fino ad avere almeno una cinquantina di sezioni di almeno tre militanti. Sono numeretti, lo so, ma è così che funziona l'embriogenesi di qualsiasi organismo. E' il metodo seguito dall'ARS, oggi FSI, che così facendo conta quasi un migliaio di militanti ed è riuscito a raccogliere le firme per la prima avventura elettorale alle regionali del Lazio. Ed è lo stesso metodo seguito, dalla notte dei tempi, in tutti i tentativi di costruire organismi sociali nuovi: dai primi cristiani ai primi socialisti, dalle prime disperse tribù che si trasformano col tempo in popoli che costruiscono nazioni, agli appassionati di calcio che, cominciando a tirar calci ad un pallone su un campetto di terra, hanno fatto nascere le grandi squadre. Gli esempi sono innumerevoli.

L'inizio è il momento più difficile, quando la mortalità infantile è maggiore, ma si deve tentare. Sappiate solo che, se non ora e se non noi, altri lo faranno, perché la Storia non si ferma.

Immagino l'obiezione: perché dar vita a un nuovo organismo se c'è già il FSI?

Perché il FSI potrebbe dissolversi per qualche malaugurato accidente, oppure continuare a crescere ma sviluppandosi in modo sbagliato. Quanti organismi, pur superando l'infanzia e continuando a esistere, tuttavia si ammalano, o diventano troppo gracili per giungere in forze all'età adulta? Ma se gli organismi politici che nascono dal basso sono molti, la perdita di uno è un danno limitato, e inoltre possono combinarsi tra loro accelerando il processo di crescita collettiva delle idee che li sostengono.

Forse il cristianesimo si è sviluppato irradiandosi da un solo centro? Lo stesso si può dire per qualsiasi nuovo movimento politico o religioso, poiché tutti si sono affermati grazie alla nascita, in luoghi e tempi diversi, di una molteplicità di centri di irradiazione i quali, se la radice ideologica è forte, a un certo punto necessariamente tendono all'unione.

Mi piacerebbe condividere con altri queste ed altre riflessioni sul tema della nascita di un nuovo partito dal basso, di ispirazione conservatrice sul piano dell'etica e socialista su quello dei rapporti economici, pertanto questo e altri post sullo stesso argomento saranno aperti ai commenti degli anonimi, ed etichettati con un'immagine che esplicitamente lo ricorda.

7 commenti:

  1. Non vorrei sembrare inopportuno, ma il conservatorismo dell'etica unito al socialismo dell'economia esisteva già. Si chiamava URSS. Vituperato e detestato da tutti, da destra quanto da sinistra ( anzi, forse soprattutto dalla sinistra con la puzzetta sotto al naso), alla fine il mostro sovietico ci ha lasciato; ed insieme all'acqua sporca dei crimini contro l'umanità ( tra l'altro abbondatissimi, ancorchè occultati mediaticamente, anche nelle pseudodemocrazie liberali occidentali), sono finiti allegramente nello scolo del water, tra il giubilo generale, orrori come scuola ed assistenza sociale e sanitaria pubbliche.
    Ci vorranno decenni ( se non secoli) per rimediare al danno fatto.
    Auguri.

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    1. L'URSS non era un sistema conservatore sul piano dell'etica, per il semplice fatto che l'ideologia comunista rinnegava l'idea di trascendenza, sostenendo invece che il senso della vita fosse la soddisfazione dei bisogni materiali. Simmetricamente, la ricerca della felicità è l'obiettivo posto al centro della narrazione liberale.

      Due regimi atei sul piano etico, uno dei quali almeno si poneva sul piano economico a sostegno dei lavoratori.

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  2. Fiorenzo , tu insisti sempre con un partito dal basso , ma tu che lo proponi fai parte del basso della società ? non è meglio ,facciamo un partito che si rivolga al basso , che i tempi sono maturi ? e diamo finalmente le risposte giuste al basso ,quelle che non si sono mai sentite dare ?

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    1. "ma tu che lo proponi fai parte del basso della società?"

      Caro Fabio, cosa significa far parte del basso della società? Significa essere dei trogloditi? Forse che chi sta in basso è un poraccio, mentre chi sta in alto è una persona di qualità? Facciamo un esempio, per capirci meglio.

      «Siamo nel XIII secolo, e Florentius Fraiolius deve scegliere se schierarsi con Federico II di Svevia oppure con i suoi nemici, in primis il Papa. Florentius Fraiolus è un uomo con delle qualità, di famiglia con medie possibilità, e particolarmente coinvolto nelle vicende politiche del suo tempo. Cosa farà Florentius Fraiolius? Se ci azzecca, schierandosi col papato, verrà premiato; se invece sceglie di stare dalla parte dello stupor mundis perderà e sarà ridotto in povertà, lui e tutti i suoi discendenti. Ti domando: quale che sia la scelta di Florentius Fraiolius, questa cambierà il suo corredo genetico, e quello della sua famiglia?»

      Hai capito quel che voglio dire? Non ci sono differenze qualitative, sul piano umano, tra chi sta in alto e chi sta in basso, ma solo differenze che originano da quel che è accaduto in passato. Ne segue che chi oggi sta in basso ha tutte le qualità necessarie e sufficienti per rientrare in gioco. Non esiste il "basso", se non nei termini di chi è stato sconfitto in passato. Ti aspetti che chi ci ha sconfitto possa mai aiutarci? La riscossa non può che partire dal basso, cioè tra coloro che oggi sono perdenti. L'avventura continua...

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    2. Intendevo piu' culturalmente che di censo ,anche se spesso vanno a braccetto . Certo lo so che l'intelligenza è una qualità innata comune a tutti gli esseri umani , ma Fiorenzo ha studiato e proviene da un'ottima famiglia ...Comunque io ho già discendenze socialiste , quindi avanti .

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  3. Buonasera,
    la seguo da poco e vorrei chiederle come si differenzierebbe, nei suoi auspici, il nuovo PCS dal FSI?
    Andrea MorinI (neo iscritto FSI)

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    1. Intanto mi congratulo con Lei per essersi iscritto al FSI. Tra l'altro sono stato candidato come indipendente per il FSI alle regionali del Lazio 2018, circoscrizione III, ma purtroppo non siamo riusciti a raccogliere le firme necessarie. Inoltre sono stato tra i primissimi aderenti all'ARS, che ha preceduto il FSI, fin dal 2012. Me ne sono allontanato non perché non condividessi gli obiettivi politici di fondo, ma per seguire la mia strada, ma quando posso continuo a dare una mano.

      La differenza principale tra il FSI e l'auspicato Partito Conservatore Socialista è che il primo esiste, mentre il secondo deve ancora vedere la luce. Se Lei si trova bene, o anche abbastanza bene, nel FSI, La incoraggio a rimanere e a dare il Suo contributo alla causa comune.

      Il punto è che io penso che sia un bene che iniziative analoghe al FSI vengano replicate. Lungi da me l'idea di strappare militanti al FSI, salvo casi assolutamente eccezionali e motivati, ad esempio dissidi personali che ci possono sempre stare. E lungi da me anche l'idea di mettere in concorrenza diversi gruppi sovranisti sulla base del folle principio liberale "ne resterà solo uno". Qui si tratta di cooperare, nella diversità ma sempre nella comunanza degli obiettivi di fondo.

      Sul piano delle posizioni, non posso rispondere alla sua domanda per il semplice fatto che, mentre quelle del FSI esistono e sono note, le posizioni del PCS ancora non ci sono perché non è ancora nato. Se, e quando, nascerà, ci saranno delle differenze delle quali si potrà discutere. Ma la linea del PCS dovrà essere, ancor più che nel FSI, il risultato di una riflessione collettiva. Ecco, per quello che ho in mente quest'ultimo punto è, forse, quello fondamentale.

      Un cordiale saluto. Ci libereremo!

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