Innanzi tutto vorrei ringraziare Martin Wood, un personaggio di fantasia del Telegiornale dei Sovranisti Arcaici dietro il quale si cela una persona in carne ed ossa che un giorno conoscerete, per avermi aperto nuovi orizzonti facendomi conoscere la moderna geopolitica. Una disciplina, questa, che avevo sempre sottovalutato, in ciò fuorviato dalla vulgata corrente secondo cui (da wikipedia): «La geopolitica (da non confondersi con la geografia politica e con la politica internazionale) è una disciplina che studia le relazioni tra la geografia fisica, la geografia umana e l'azione politica. Ancorché si tratti di una disciplina piuttosto popolare, manca ancora di una definizione univoca e condivisa. La grande notorietà di questa disciplina deriva dalla capacità attribuitale dai suoi cultori di predire l'azione politica (e quindi gli eventi futuri) tramite l'analisi del contesto spaziale (da intendersi in senso non meramente geografico, ma anche culturale, sociale ed economico) degli attori politici stessi o almeno di una parte dei comportamenti politici.»
Questa ed altre definizioni non rendono giustizia alla moderna geopolitica, intesa come disciplina che privilegia un approccio globale allo studio della Storia, che si è decisamente affrancata dalla visione meramente e prevalentemente geografica, e in fin dei conti economicistica, che l'ha caratterizzata nei suoi primi passi. La rivista Limes, fondata da Lucio Caracciolo 27 anni fa, è una miniera di riflessioni che offre preziosi strumenti interpretativi della realtà odierna per meglio decodificare la ragioni di fondo dei processi in atto.
Il video che vi propongo è la sintesi di un'intervista più lunga di Alfonso Desiderio a Dario Fabbri, la cui versione integrale è questa:
Provo a trarre delle conseguenze:
RispondiEliminaLa geopolitica ha duei tipi di attori, quelli che fanno tattica e quelli che fanno strategia con le tattiche degli altri.
L'attore principale ha una volontà politica, a volte sconfessata dal deep state (complesso militare industriale), e una Costituzione che dichiara una tattica ma non la strategia (fottere gli altri a partire dagli obiettivi tattici dichiarati in Costituzione).
Il Marchese del Grillo, sublime stratega, è l'ispiratore della controversa disciplina in oggetto, il motto, contrariamente alla vulgata, è molto elegante: la ragione è dei fessi.
Zenone è l'ispiratore delle vittime della geopolitica, i tattici alle prese con gli infiniti punti intermedi tra A e B, il loro motto è: ce ne hanno date...ma quante gliene abbiamo dette.
Molto interessante, stasera mi guardo anche la versione integrale e a buttar giù un paio di considerazioni sulle quali ho elucubrato prima di addormentarmi. Per il momento chiedo: ma allora chi dice che la NATO non ha più ragione di esistere sbaglia?
RispondiEliminaPS: e comunque questo è un blog seguito da quattro mentegatti... :P
L'affermazione piu' importante in questa intervista è che la Germania farà di tutto per impedirti di uscire dall'euro, in quanto sei, o saresti, il competitor economico piu' pericoloso nell' Europa stessa. Altrochè affermare che al di fuori dell'euro saremmo una nazione in declino !
RispondiEliminaBe', sì, è vero, ma non è che la Germania debba fare grandi sforzi per tenerci dentro, visto che gran parte degli italiani ci vogliamo restare. Se ci fosse la volontà di uscire, usciremmo e basta.
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