Continuo ad avere una resistenza istintiva rispetto ai toni divinatori-deterministici nell'applicare in modo stringente una teoria ai fatti umani, nel loro dispiegarsi in fenomeni sociali, economici, demografici, religiosi, ambientali, etc. Una sorta di teoria del tutto che discende dal destino geopolitico della nazione imperiale, cozzando, se non altro, con i fondamenti logici che in ogni sistema individuano i noti teoremi di limitatezza.
Resistenza notevolmente aumentata dopo le lezioncine econometriche che hanno decostruito il Tina di fatti economici (ovvero portandone alla luce gli erronei presupposti impliciti), sebbene a favore della fede in un Capo politico che assicura una cadrega.
Vista l'ora, non è mia intenzione decostruire il Tina geopolitico appreso nel violento Texas dei Bush, buco di culo del deep state Usa, dove anche per i politici Presidenti (senza complessi geopolitici) fischiano pallottole del complesso militare industriale, ma se la natura degli esseri umani è sociale e potenzialmente trascendente, cioè non solo in un rapporto di continuità retroattiva con la realtà ma anche con la capacità creativa (autopoietica) di fare scelte nella direzione di maggiore soddisfazione collettiva (eros/celebrazione/compassione) allora la violenta prospettiva disegnata dalla geopolitica, nei rapporti di forza tra Nazione egemone e Nazione egemonizzata, contraddirebbe ogni possibilità/nozione di bene comune e convivenza, negando ogni spazio autenticamente politico, a parte l'opzione bellica.
Perché appassionarci alla politica (tattica) se non c'è alternativa al destino (strategia imperiale) di schiavi o schiavisti? Perché volere uscire dall'euro-pa se quello che conta è l'esito (resa dei conti) ai fini geopolitici? Perché se un impero può suicidarsi (Urss) non può essere anche battuto? In India l'impero inglese è stato sconfitto da quello Usa o dai patrioti indiani? La geopolitica si applica anche al Vietnam, alla Cina, all'Iran, alla Francia...?
Assolutamente interessante. Grazie.
RispondiEliminaContinuo ad avere una resistenza istintiva rispetto ai toni divinatori-deterministici nell'applicare in modo stringente una teoria ai fatti umani, nel loro dispiegarsi in fenomeni sociali, economici, demografici, religiosi, ambientali, etc.
RispondiEliminaUna sorta di teoria del tutto che discende dal destino geopolitico della nazione imperiale, cozzando, se non altro, con i fondamenti logici che in ogni sistema individuano i noti teoremi di limitatezza.
Resistenza notevolmente aumentata dopo le lezioncine econometriche che hanno decostruito il Tina di fatti economici (ovvero portandone alla luce gli erronei presupposti impliciti), sebbene a favore della fede in un Capo politico che assicura una cadrega.
Vista l'ora, non è mia intenzione decostruire il Tina geopolitico appreso nel violento Texas dei Bush, buco di culo del deep state Usa, dove anche per i politici Presidenti (senza complessi geopolitici) fischiano pallottole del complesso militare industriale, ma se la natura degli esseri umani è sociale e potenzialmente trascendente, cioè non solo in un rapporto di continuità retroattiva con la realtà ma anche con la capacità creativa (autopoietica) di fare scelte nella direzione di maggiore soddisfazione collettiva (eros/celebrazione/compassione) allora la violenta prospettiva disegnata dalla geopolitica, nei rapporti di forza tra Nazione egemone e Nazione egemonizzata, contraddirebbe ogni possibilità/nozione di bene comune e convivenza, negando ogni spazio autenticamente politico, a parte l'opzione bellica.
Perché appassionarci alla politica (tattica) se non c'è alternativa al destino (strategia imperiale) di schiavi o schiavisti?
Perché volere uscire dall'euro-pa se quello che conta è l'esito (resa dei conti) ai fini geopolitici?
Perché se un impero può suicidarsi (Urss) non può essere anche battuto?
In India l'impero inglese è stato sconfitto da quello Usa o dai patrioti indiani?
La geopolitica si applica anche al Vietnam, alla Cina, all'Iran, alla Francia...?
Mi unisco ai ringraziamenti per aver condiviso questa pillola che ho davvero guardato con piacere
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