martedì 17 dicembre 2019

Pedagogia (un mio commento su YT).

Scrive Andrea Galasso in un commento al video "L'ABC della geopolitica - da Limes":
«...bisogna capire se è vero che agli USA non importerebbe nulla di avere un'Italia statalista, dirigista e keynesiana che punta alla piena e buona occupazione e ripudia il liberalismo, purché non vengano toccati gli equilibri NATO, oppure se agli USA dà fastidio proprio la Costituzione socialista democratica (qual è quella banca d'affari che disse che bisogna riformare le costituzioni troppo socialisteggianti in Europa? J. P. Morgan o Goldman Sachs, vabbè, in ogni caso non è importante: il concetto rimane...).»

Quello che pensano J. P. Morgan o Goldman Sachs è importante quanto quello che pensa un banchiere della mafia rispetto a quello che fa la Commissione: nulla. Sono i banchieri che finiscono appesi sotto un ponte o stesi con un caffè alla stricnina. Ti ricordo che all'Italia della I repubblica (voluta dagli USA, ne converrai) fu impedito di sviluppare il nucleare e l'elettronica digitale perché quelli erano settori strategici che non si potevano lasciare a un paese come il nostro. Per il resto, la distribuzione interna del reddito erano affari nostri, purché restassimo nell'orbita USA. La morte di Moro, e non solo, fu determinata dal rischio che potessimo uscirne aderendo all'organizzazione dei paesi non allineati, guidata dalla Iugoslavia, cosa che dava fastidio anche all'URSS, tant'è che c'è traccia di una collaborazione est-ovest per fermare quella politica. Considera, infine, che la Costituzione socialista fu consentita addirittura nel pieno della guerra fredda, mentre viene disattivata oggi: come mai?
Credo che si faccia troppa confusione tra politica estera di un paese (cioè la sua collocazione negli equilibri internazionali) e la politica interna che attiene alla distribuzione del reddito prodotto e della fetta di carne che ci spetta in base ai suddetti equilibri.
Gli USA hanno sempre premuto per accordi di libero scambio,  ma sono sempre stati freddi sulla possibilità di reale unificazione politica dell'Europa, tanto è vero che l'adesione dell'UK può essere interpretata come una mossa per frenarla, limitandola solo alla creazione di un mercato unico.
La mia idea è che la spinta verso l'unione politica proviene da Francia e Germania, che sanno di poterla dominare, mentre all'Italia è consentito partecipare ma solo in posizione subordinata. Non mi pare che, a dispetto della nostra comune adesione al fogno europeista, la Francia abbia rinunciato al tentativo di mettere le mani sulla Libia! L'opposizione degli USA alla nascita di un'entità politica dominata dall'asse franco-tedesco è totale, e perché mai non dovrebbe esserlo? Quale impero sarebbe contento di vedere una federazione di Stati subordinati unirsi politicamente così da diventare un pericoloso concorrente?
In definitiva, è sul fronte interno che vanno cercati spazi di manovra, combattendo la borghesia cotoniera che usa l'euro come un cappio al collo delle classi lavoratrici per spremerle il più possibile. Ribadisco che dobbiamo assolutamente uscire dall'euro riservandoci, se possibile, di trattare sull'adesione al mercato unico da una posizione di forza, o meglio uscire anche da quello per ritrovare una proiezione mediterranea sotto l'ombrello USA, se a questi interessa.

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