martedì 19 novembre 2019

La bella di Torriggia

La Bella di Torriggia è una figura leggendaria e popolare legata alla cittadina di Torriggia (oggi Torriglia), nel genovese. Secondo un'antica filastrocca, è colei che "tutti la vogliono, ma nessuno se la piglia" (in dialetto genovese: A l'é a bella de Torriggia: tutti a vêuan e nisciûn s'a piggia). La locuzione è divenuta un modo comune per indicare qualcosa di molto ambito solo in apparenza.

Orbene, il MES è come la bella di Torriggia: tutti o vêuan e nisciûn s'o piggia. Nel video vi spiego (egemonicamente) il perché e il percome.


6 commenti:

  1. Ciao Direttore egemone, un caro saluto dal rappresentante del popolo della spelonca. Premesso che condivido in toto la conclusione del tuo intervento: alla fine la riforma del Mes verrà approvata in quanto l’intero Parlamento è europeista, unionista ed anti Italiano, contro il Popolo Italiano. Per quanto concerne i finti sovranisti ci sarebbe da fare un film. Che dire prima hanno demonizzano tutti quelli che sostenevano la necessità di creare un partito dal basso che difendesse gli interessi degli italiani ( nel senso più ampio del termine, di chi lavora, studia, consuma risparmia all’interno del territorio Italiano) per poi entrare in un partito la lega, liberista, europeista, unionista, pensando di trasformarla dall’interno, contando meno del due di spade con il gioco a denari. Una domanda corre d’obbligo, ma quale legame, quale filo unisce il pensiero di John Maynard Keynes con quella del Capitone? E sempre la stessa domanda corre d’obbligo al proprietario del BlogOrizzonte 48 e ai suo più fedeli sodali trasudanti di cultura, quale nesso, legame, filo conduttore unisce un Lelio Basso ( considerando che i suoi scritti ed interventi sono stati postati centinaia di volte si poteva dedurre che il suo pensiero era il collante per i frequentatori di quel sito) con lo sgoverno gialloverde? Domande che se anche poste rimarranno inevase.
    Per ultima mancava anche quel personaggio che per anni ha parlato a favore delle masse glebalizzate, ideologo senza tessera di un partito che si richiama alla grande tradizione Socialista, alla nostra Costituzione, e poi va cena con il Principe Filiberto? Cosa dire parla della classe operaia che non c’è più, frantumata dal Capitalismo che si è fatto assoluto sciolto da ogni vincolo e poi va a cena con un discendente della casa Savoia, fondatore del fondo d’investimento Altin quotato alla borsa di Zurigo. Chissà se andrebbe a cena con degli operai precari o se per andarci li chiederebbe il compenso?

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  2. segue:
    Già la prima guerra mondiale ancora prima di essere una guerra militare, fu una guerra di propaganda, usando le parole di Thomas Mann:” l’Inghilterra non si fece scrupolo ricorrendo al mezzo semplice quanto brutale di tagliare tutti i cavi di comunicazione internazionale, ottenendo così quel soffocante isolamento morale del paese che resterà per sempre un incubo nella nostra memoria. “
    Domanda: come pensavamo noi sovranisti di combattere una guerra contro i poteri sovranazionali in possesso di mezzi, risorse economiche ed intellettive sterminate, ognuno con il proprio piccolo blog, ognuno con i propri singoli libri, ognuno con il proprio piccolo canale in Yotube? Almeno si sarebbero dovuto unire le forze, creare un grande contenitore in rete fondando un Pubblic Company, dove ognuno partecipava con le sue possibilità. In sostanza aggregare i pochi mezzi e i tanti intelletti per lavorare in una unica direzione. Invece come sta funzionando: tanti piccoli canali singoli che chiedono agli utenti di donare qualche soldino per poter sopravvivere. Siamo proprio nell’apoteosi dell’individualismo metodologico, fino ad oggi ci siamo sempre mossi con le mappe valoriali del nostro nemico, abbiamo usato il linguaggio del nostro nemico, il pensiero del nostro nemico, ci siamo divisi come voleva il nostro nemico, perché ognuno non sa usare il Noi ma solo io, io, io, siamo arrivati all’apoteosi del Solipsismo estremo.
    Torniamo al Mes non sono d’accordo con la tua affermazione che è stato creato per salvare le banche, esso è stato istituito per assicurare assistenza finanziaria ai paesi in difficoltà e acquista titoli pubblici sul mercato primario. Con la riforma voluta dall’asse franco/tedesco, ci sono due canali di approvvigionamento, il primo richiede un debito pubblico sotto il 60%, il secondo pone le pesanti condizionalità che tutti ormai sappiamo, fra queste anche la ristrutturazione del debito pubblico. Avendo le nostre banche un ingente pacchetto di titoli di Stato, una eventuale ristrutturazione del debito andrebbe a minare la solidità finanziaria delle stesse innescando una inevitabile crisi finanziaria sui mercati azionari ed obbligazionari. Premesso questo e proponendo dalla caverna platonica la soluzione di Micalizzi, in sostanza compriamo dagli esteri, tramite Cassa Deposito Prestiti tutti i nostri titoli di Stato in loro possesso e poi li ricollochiamo tramite le Poste alle famiglie Italiane, così il nostro Paese non correrebbe più nessun rischio finanziario considerando che abbiamo una bilancia dei pagamenti in positivo e un sostanziale pareggio nella posizione netta con l’estero, vorrei soffermarmi un attimo sulle tappe che ci hanno condotto a dibattere sul Mes in questi giorni, in quanto ritengo che abbiamo una classe dirigente che non vive più nella follia, avremmo ancora qualche speranza, ma è andata oltre nel regno del nulla assoluto.

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  3. segue:
    Fino al 1981 il debito pubblico italiano era il 58% del PIL e la Banca d’Italia aveva l’obbligo di fare il prestatore di ultima istanza. Con il famoso divorzio, la Banca d’Italia era esentata da quell’obbligo, ma nulla gli vietava di fare il prestatore di ultima istanza. Non c’era nessuna legge ostativa che gli impedisse di svolgere quel ruolo. Nel giro di un decennio il debito pubblico raddoppiò, fenomeno che per esempio non si verificò in Francia dove il Divorzio fu fatto prima e nemmeno in Inghilterra. Domanda perché quel fenomeno si verificò solo da noi? Oltre alle aste marginali e all’allungamento del debito quando i tassi erano alti è facile supporre che Banca d’Italia non svolse più il ruolo di prestatore di ultima istanza. Avete mai sentito negli anni 80 i vari Savona, La Malfa, Masera, e compagnia bella chiedere a Banca d’Italia di svolgere il suo ruolo di Banca centrale? Io dal fondo della Spelonca non lo ricordo, però ne ho sentiti tanti chiedere di modificare lo statuto della BCE affinchè potesse fare la prestatrice di ultima istanza, proposta che tutti sanno che i tedeschi non accetteranno mai, per cui che senso ha chiederla? Perché negli anni 80 erano tutti zitti?. Ma non basta raddoppiare il debito pubblico in una decina d’anni, fino alla fine degli anni 80 il debito pubblico italiano era quasi tutto collocato presso famiglie, imprese, banche italiane pubbliche e la maggior parte dei titoli era composto da Bot e CCT, i quali hanno una funzione di tutelare il risparmio e quindi non speculativa. Con gli anni 90 si è creato il MOT il mercato per i titoli di Stato, il debito pubblico si è iniziato a collocarlo all’estero ( così scendevano i tassi, mentre Banca d’Italia si rifiutava di fare la prestatrice di ultima istanza) dai Bot e CCT si è passati ai BTP strumento più adatto alla speculazione finanziaria, si è introdotto il Future sui BTP in modo che si potessero vendere allo scoperto senza detenerli. In sostanza hanno fatto di tutto affinchè la finanza internazionale potesse tenerci per le balle attraverso il debito pubblico

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  4. segue:
    Non bastasse abbiamo firmato Maastricht, siamo entrati nell’euro che prevedeva la creazione di una Banca Centrale a cui era vietata l’acquisto dei titoli di Stato nel mercato primario dei paesi appartenenti alla moneta unica. Non bastasse in quegli anni per entrare nell’esclusivo club della UE/UEM con l’accordo Andreatta- Van Miert del luglio 1993 s’impresse una forte accelerazione alle privatizzazioni, termine eufemistico per dire svendita dell’industria pubblica italiana a favore degli stranieri. Se il debito si esprime attraverso una frazione dove al numeratore c’è il debito e al denominatore il Pil del paese, svendi la sua industria pubblica e contemporaneamente per i trattati sottoscritti sei costretto a continui avanzi primari ( oltre 700 miliardi dal 1991 e 3300 miliardi d’interessi pagati dal 1981) la crescita del tuo Pil diminuisce e aumenta il rapporto debito/pil. Poi all’improvviso con la crisi Greca si sono accorti che i titoli di Stato non erano più sicuri ed invece di modificare lo Statuto della BCE consentendo l’acquisto dei titoli di Stato sul mercato primario a quei paesi attaccati dalla speculazione finanziaria, abbandonare la ridicola soglia del 3% ( Invece ci hanno imposto fiscal compact e pareggio di bilancio) e far ripartire un po’ l’inflazione la quale avrebbe il compito di ridurre i debiti, ci hanno imposto le succitate misure deflazionistiche che peggiorano i nostri conti pubblici e hanno deciso di costituire questo fottutissimo Mes. In sostanza in previsione che i mercati non comprino più i tuoi titoli di Stato perché sei troppo indebitato, ti devi andare indebitare ancora di più sui mercati, per consegnare quei soldi ad un fondo, al di fuori di ogni giurisdizione, il quale te li presterà solo a determinate condizioni. In pratica un fondo privato decide la politica economica, sociale, industriale dei paesi appartenenti all’euro e tutto questo perché una Banca centrale ( caso unico al mondo) non fa la prestatrice di ultima istanza. Ma ci siete o vi fate? Ma il mondo accademico il mondo dirigenziale dov’è nell’iperuranio? Io devo indebitarmi con i mercati nella previsione che questi smettano di comprare il mio debito. Ma questo è un evento che si autodetermina da se.

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    1. Scrivi "Torniamo al Mes non sono d’accordo con la tua affermazione che è stato creato per salvare le banche, esso è stato istituito per assicurare assistenza finanziaria ai paesi in difficoltà e acquista titoli pubblici sul mercato primario."

      Hai ragione, ho sbagliato. In effetti il MES serve per intervenire nell'acquisto di titoli di stato per i paesi in difficoltà, ma è anche vero che questo può accadere quando il sistema bancario, che detiene grandi quantità degli stessi, è messo sotto pressione.

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    2. Anzi no, mi correggo, non hai ragione. Ti incollo un paragrafo di un articolo di Guido Salerno Aletta su Milano Finanza:

      "E infatti, leggendo per intero il testo della riforma del MES, risulta chiaro che si tratta di un organismo del tutto nuovo: non è altro che un gigantesco fondo salva-banche, e non più il modello salva-Stati a imitazione del FMI, varato nel 2011.
      È congegnato curiosamente, in modo da consentire la ricapitalizzazione diretta delle banche che ne abbiano bisogno, senza più passare per lo Stato cui appartengono come è successo finora, per esempio per la Spagna, facendo aumentare a dismisura il suo debito pubblico.
      Finora, era lo Stato che si indebitava con il MES per poi ricapitalizzare le sue banche.
      Ora non più: la ricapitalizzazione è diretta, con un meccanismo iper-semplificato che non prevede le severe condizionalità che si pongono fin d’ora per concedere aiuti agli Stati.
      Se le banche tedesche dovessero ricevere aiuti, il debito pubblico tedesco non ne risentirebbe.
      "

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