giovedì 7 novembre 2019

ERM II

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Il Telegiornale dei Sovranisti Arcaici si scusa per il fatto di continuare a parlare di questioni reali e concrete, seppure non comprensibili alla grande massa di zombies in circolazione, ma questa è la nostra missione figlia della nostra natura. Da queste parti non siamo né piddini né grillini né leghisti né forzaitalioti né meloniani, e di ciò chiediamo ancora scusa, anzi perdono. Perdonateci se insistiamo a ragionare con la testa, a sentire con il cuore, a mangiare con lo stomaco, a defecare con l'organo a ciò esclusivamente deputato, ma siamo fatti così. Noi siamo quegli italiani, oggi minoranza, che non smetteranno mai di amare la democrazia, la Patria, il socialismo, la giustizia, la verità, e di difendere la nostra Costituzione del 1948. Hic manebimus optime.

1 commento:

  1. Ciao Fiorenzo, la tesi di separare l'Italia per consentire al Nord di rimanere agganciato all'europa la sentii ancora nel lontano 2011 dall'economista Vaciago. Nella mia colossale ignoranza ho sempre pensato che le strade per il nostro Paese fossero solo due:
    1) Rimanere uniti come Nazione ed uscire almeno dall'euro per recuperare quel minimo di flessibilità sul cambio che ti consentirebbe di mantenere i conti con l'estero in equilibrio, senza per questo massacrare più di tanto il mercato interno.

    2) separare la nazione, con il Nord che rimarrebbe agganciato all'euro e alle filiali produttive tedesche, lasciando il Sud fuori dall'euro e sotto la sfera d'influenza angloamericana. Inoltre consentirebbe alla borghesia cotoniera del Nord di poter delocalizzare al Sud le produzioni a minor valore aggiunto. Da ricordare anche che con la fine dell'unità nazionale verrebbero meno le condizioni di resa che firmammo nel 1943 a Malta, venendo a mancare il soggetto che le ha contratte.

    La terza ipotesi, l'Italia unita nell'euro a lungo andare non è sostenibile.

    Mi era sfuggita quell'intervista del Senatore la quale sancisce in modo inequivocabile la sua scelta di campo ancora nel lontano 2013.
    Ciò che mi stupisce è continuare a vedere tutta una serie di personaggi riconducibili in qualche modo al fronte sovranista, esagitati nell'affermare il proprio Io, (delle sorti del Paese non li interessa una beneamata fava) che ancora oggi, novembre 2019, non prendano nemmeno in considerazione l'ipotesi di una spaccatura dell'Italia favorita dalla forza politica in questo momento egemone, mentre continuano a sproloquiare del pericolo degli Stati Uniti d'Europa che non si faranno mai, se non a seguito di una guerra e di un conseguente bagno di sangue. Come ha detto l'esimio Prof. Galli gli Stati si formano a seguito o di una guerra,o di una rivoluzione, o di una guerra di liberazione, ovvero grazie al collasso e all'implosione di un Impero.

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