venerdì 25 aprile 2014

Il teorema di Pirro

Mio padre non c'è più. Ho discusso con lui per tutta una vita. Su molte cose eravamo d'accordo, su altre proprio no. Una delle sue affermazioni, che più mi faceva infuriare, era quella che lui chiamava il "teorema di Pirro": la ragione è dei fessi!

Aveva ragione lui. E' inutile cercare di discutere razionalmente con chi ha interessi contrapposti ai nostri. Questo dice il "teorema di Pirro". Ovvero: "nella guerra di classe, come nelle diatribe condominiali, la razionalità non esiste".

E' inutile discutere con coloro che hanno interesse alla permanenza dell'euro, dell'Unione Europea, delle quattro libertà di Maastricht (libera circolazione di capitali, merci, servizi e persone). Che sia per ragioni economiche, o per più banali interessi politici, di appartenenza partitica, di carriere o carrierine da quattro soldi, quelli che hanno interessi concreti opposti ai nostri non li convinceremo mai!

Tempo perso, fiato sprecato ("bone fiate" si dice in Ciociaria). Dobbiamo capire che la ragione è dei fessi. Noi non dobbiamo avere ragione, dobbiamo imporre le nostre ragioni! Questo è il senso vero della lotta politica.

Se così stanno le cose, noi non dobbiamo convincere, ma spiegare. Spiegare, a quelli che maggiormente pagano il prezzo di scelte politiche di classe, come funzionano i meccanismi che li condannano alla precarietà, a lavorare di più per avere di meno, ad essere condannati a un'esistenza da servi per consentire ad altri di vivere come principi.

E dobbiamo, per forza di cose, indicare il nemico. Senza un nemico non c'è lotta. Senza lotta non c'è speranza.

Il nemico sono i liberisti, gli euristi, i sostenitori di Maastricht, i nemici della Costituzione repubblicana del 1948.

Gli amici sono gli statalisti, gli avversari di Maastricht, i difensori della costituzione del 1948.

La ragione è dei fessi. Lo dice il "Teorema di Pirro".

2 commenti:

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  2. Dissento parzialmente.
    Dici:
    "E' inutile cercare di discutere razionalmente con chi ha interessi contrapposti ai nostri".
    In realtà si può fare a determinate condizioni.
    - Prima gli dai un calcio sulle parti molli;
    - appena si riprende gli dai un pugno in un occhio e stai pronto a mollargliene un altro.
    - A questo punto domandi: "Adesso vogliamo discutere razionalmente?".

    (Da "L’arte della diplomazia" di Truman, in attesa di pubblicazione)

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