Due ragazzi. Passa una ragazza e uno dei due dice all'altro: "la vedi quella? Ha preso un sacco di cazzi...!". L'amico lo guarda e dice: "quella è mia sorella!". Il primo, imbarazzato: "sì, ma fini fini..."
Ecco, questo è il Fiscal Compact come ci viene raccontato dai giornali euristi. Sono cazzi, ma fini fini...!!!
Le argomentazioni degli euristi, che tentano di spegnere l'allarme che comincia a circola a livello popolare sugli effetti del FC, giocano su diversi fattori:
Ipotesi con valori attuali dei parametri:
Ipotesi con valori ottimistici dei parametri:
Ecco, questo è il Fiscal Compact come ci viene raccontato dai giornali euristi. Sono cazzi, ma fini fini...!!!
Le argomentazioni degli euristi, che tentano di spegnere l'allarme che comincia a circola a livello popolare sugli effetti del FC, giocano su diversi fattori:
- la non conoscenza dell'aritmetica degli elettori
- la non conoscenza dell'ABC della macroeconomia degli elettori
- l'introduzione di ipotesi ottimistiche e la sottovalutazione della realtà
Prendiamo ad esempio questa simulazione: Eroding Italy's debt mountain, elaborata dall'agenzia Reuters. Per capire come funziona servono alcune semplici informazioni.
- Il tasso di crescita del PIL di cui si parla abitualmente è un valore nominale. Esso è dato dalla somma del tasso di inflazione e della crescita reale. Ad esempio, se l'inflazione è 1% e il PIL cresce dell'1%, ciò significa che la crescita reale è stata dello 0%. Se invece, sempre con inflazione all'1%, il PIL nominale cresce dell'1,5%, allora la crescita reale è stata dello 0,5%.
- L'average Interest Rate è il tasso medio pesato degli interessi pagati sui titoli di Stato. "Pesato" significa che si tiene conto delle quantità di titoli da onorare per ogni tasso di interesse. Ad esempio, se uno Stato ha il 20% di titoli al 5% e l'80% di titoli al 3%, invece di fare la media tra il 5% e il 3% (che darebbe 4%) si esegue un calcolo leggermente più complicato il cui risultato è 3,4%.
- Il Primary surplus è la differenza tra entrate e uscite fiscali prima del pagamento degli interessi sul debito pubblico.
La simulazione permette di fissare il valore iniziale del rapporto debito/PIL, oltre a consentire di variare gli altri parametri. Manca, si badi bene, un parametro fondamentale, che rende i risultati notevolmente ottimisticamente stimati, cioè il moltiplicatore/demoltiplicatore keynesiano. Questo parametro tiene conto di quanto aumenta/diminuisce il PIL in conseguenza di un aumento/diminuzione della spesa dello Stato. E' ben noto, e storicamente sempre confermato dai fatti, che un aumento della spesa pubblica, così come una sua diminuzione, si riflettono rispettivamente in un aumento/diminuzione del PIL. Il moltiplicatore/demoltiplicatore keynesiano è definito come il rapporto tra variazione percentuale del PIL e variazione percentuale della somma di spesa pubblica, investimenti e consumi. Ad esempio, se la spesa pubblica aumenta del 2% e il PIL sale del 3%, il moltiplicatore keynesiano è 3/2=1,5. Quello che ci interessa in questa discussione, che verte su una manovra (il FC) esclusivamente di bilancio pubblico, è il valore riferito alla sola spesa pubblica.
La simulazione che vi propongo non tiene conto del moltiplicatore/demoltiplicatore keynesiano. Ovvero: qualsiasi ipotesi di crescita del PIL venga impostata, la simulazione non tiene conto degli effetti depressivi dei tagli alla spesa pubblica necessari per ottenere un surplus primario. Siamo, insomma, nello scenario montiano di "austerità espansiva", una balla colossale di cui abbiamo misurato sulla nostra pelle gli effetti disastrosi. Sia come sia, usiamo ugualmente la simulazione proposta, e fissiamo i parametri.
Nella tabella sottostante riporto in una colonna i valori attuali dei parametri di simulazione e in una seconda gli stessi parametri valutati più ottimisticamente. La simulazione parte con un valore del rapporto debito/PIL del 134%, previsto per fine 2014.
Valori attuali | Ipotesi | |
Inflation | 0,4% | 1% |
Real trend growth | 0,3% | 1% |
Average interest rate | 2,7 | 2,5 |
Primary surplus | 1,8 | 2% |
Ipotesi con valori attuali dei parametri:
Ipotesi con valori ottimistici dei parametri:
Con i valori attuali dei parametri il rapporto debito/PIL continuerebbe a crescere. Assumendo uno scenario più ottimistico, comunque al limite del fantasioso nella situazione attuale, il debito scenderebbe ma non in misura tale da raggiungere l'obiettivo. Per farlo occorre modificare ancora i parametri. Quali?
La crescita reale dipende dal ciclo economico, l'inflazione dalla BCE, il tasso medio di interesse dai mercati. L'unico parametro sul quale può direttamente incidere la politica governativa è il surplus primario, attualmente all'1,8% del PIL. Modifichiamolo lasciando inalterati gli altri valori, e portiamolo al valore massimo che la simulazione consente di impostare. Otteniamo questo andamento:
Pur aumentando il surplus primario al 5% (oggi è all'1,8%) non si riesce a centrare l'obiettivo. Ora, poiché un punto percentuale di surplus primario vale all'incirca 15 mld di euro, un aumento di 3 punti e passa equivale ad una cifra in valore assoluto di almeno 45 mld per il primo anno. Per gli anni successivi, al fine di ottenere il valore assoluto di esborso aggiuntivo, il calcolo deve essere ripetuto per tener conto dell'aumento nominale del PIL, che nella simulazione abbiamo fissato allo 0,7% (cioè 0,4%+0,7%). Si otterrebbe un valore leggermente minore, e decrescente nel tempo. Non ho fatto i calcoli ma non credo di essere lontano dal vero immaginando una diminuzione dell'1% all'anno, partendo da 45 mld.
L'obiezione degli euristi è nota: la crisi passerà, si vede la luce in fondo al tunnel, per cui l'ipotesi di crescita così bassa è irrealistica. E va bene, facciamo ipotesi più ottimistiche sulle crescita (pur ricordando che stiamo trascurando gli effetti depressivi del moltiplicatore keynesiano). Ma noi "populisti, si sa, dobbiamo dimostrarlo che la terra gira intorno al sole e che l'acqua scende dai monti al mare! Mica abbiamo il privilegio di sparare cazzate a gògò! Facciamo così: ipotizziamo un'inflazione all'1,2% e una crescita reale all'1%, e per essere buoni supponiamo che il tasso di interesse medio scenda al 2,5%. Con questi valori cerchiamo il saldo primario necessario per centrare il target. Ecco cosa viene fuori:
Il saldo primario per raggiungere l'obiettivo dovrebbe essere del 4%, il che fa, in valori assoluti per il primo anno, almeno 30 mld di euro in più di tagli! E, ribadisco, stiamo trascurando il moltiplicatore keynesiano!
Ora sbaglio o la spending review di Cottarelli ha l'obiettivo di tagliare la spesa di 32 mld di euro? Se sbalio corigeteme!
La Redenzione
I conti che vi ho presentato, che potrebbero scontare qualche imprecisione sui valori attuali dei parametri (non sono un economista, ma solo un volenteroso che usa Internet come banca dati) disegnano uno scenario inquietante. Pur con un avanzo primario a livelli da record l'obiettivo del FC appare infatti estrememente difficoltoso. Come migliorare la situazione? Ebbene, pare che i geni della BCE stiano lavorando ad una soluzione che, a loro dire, dovrebbe far scendere in modo drastico gli interessi sul debito: l'ERF (European Redemption Fund). si tratta di una "cessione del credito" per la quota di debito pubblico eccedente il magico rapporto del 60% sul PIL. E' come se la vostra banca vi dicesse che ha ceduto oltre la metà del vostro debito a Don Calogero, e che da adesso in poi ve la vedrete con lui. Tranquilli? Pensate di saltare una rata con Don Calogero? Fatemi sapere...
Non solo! Una volta ceduta a "Don Calogero" la quota di debito eccedente il 60%, in caso di uscita dall'euro questa non sarebbe più ridenominabile in valuta nazionale! Non solo: ammesso (e non concesso) che "Don Calogero" ci faccia pagare interessi più bassi, è ovvio che ne pagheremmo di più alti sulla restante parte! O no? Siete piddini, per caso?
Divertitevi con la simulazione, e buona Pasqua.
A parte che non esiste un primary deficit ( meditate gente ).
RispondiEliminaE poi, risulta evidente come, fissando un tasso di inflazione superiore al tasso di interesse, il trend discendente aumenta vertiginosamente. Sarà mica la solita, noiosa lotta di classe?!?!?
Vuoi dire che, nella simulazione, non è prevista la possibilità di impostare un valore negativo per il saldo primario? Ottima osservazione, amico! Direi che è la "pistola fumante" che dimostra come anche una simulazione matematica possa essere usata per imbrogliare le carte!
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