sabato 12 aprile 2014

Note a margine sull'assemblea dell'ARS (8 giugno 2014 - centro polivalente PALACAVICCHI di ROMA)

Post correlato: ROMA 8 GIUGNO 2014, III ASSEMBLEA NAZIONALE dell’ARS – Associazione Riconquistare la Sovranità: INVITO, PROGRAMMA E LOGISTICA

Nouriel Roubini
Per informazioni sull'evento cliccate sul post correlato. Inutile ripetere le cose, qui parliamo di politica. Innanzi tutto, perché l'ARS? Perché ho scelto di aderire a questo progetto, seppure dopo aver lungamente titubato? Quello che segue è il racconto del mio personale percorso di crescita e consapevolezza politica. Un racconto che inizia nel 2007, quando cominciai a leggere di crisi economica negli Stati Uniti. Mi era capitato sotto gli occhi, tempo prima, un articolo, non so dove, che parlava di un certo Nouriel Roubini, che prevedeva una grossa crisi finanziaria negli USA, ma non ci avevo fatto troppo caso. Se devo essere sincero, avevo anche letto, negli anni precedenti, articoli molto critici verso l'Unione Europea e l'euro, ma non ci avevo fatto caso.

Insomma, leggevo ma non facevo caso a niente. Leggevo per curiosità, ma consideravo le opinioni, molto diverse dalle mie, come esagerazioni di gente esaltata. All'epoca ero completamente assorbito dalla politica frusinate, mi battevo contro i project-financing, consideravo la corruzione la causa dei problemi locali e nazionali, avevo cominciato a seguire Beppe Grillo. Non solo! Coltivavo l'illusione che i DS (allora il PD si chiamava così) potesse essere la soluzione, tant'è che mi ero iscritto nell'associazione per il Partito Democratico, il cui scopo era quello di promuovere la nascita del PD!

Nota: Io, però, sono una persona per bene, cosa che rivendico con forza, sfidando chiunque mi conosca a tirar fuori anche un solo scheletro dal mio armadio. Le persone per bene hanno un vantaggio: quando capiscono di aver sbagliato possono cambiare strada senza fare i conti della serva. Non mi serve la calcolatrice per decidere da che parte stare. Non mi è mai servita e non credo che mi servirà più, essendo ormai alla soglia dei sessanta, dopo una vita in cui i soldi che ho speso sono stati sempre e solo quelli che mi sono guadagnato lavorando onestamente. Io e tutta la mia famiglia. Senza mai chiedere niente a nessuno.

Uscii dall'associazione per il Partito Democratico dopo aver partecipato a una decina di riunioni, allorché ad uno di questi incontri, precedentemente frequentati solo da idealisti sognatori come me, vidi comparire alcuni pezzi grossi locali dei DS, contro le cui politiche mi battevo. Mi urtò il modo con cui costoro presero possesso di un'associazione alla quale non avevano dato alcun contributo, comprendendo che qualcosa, lassù in alto, era stato deciso, e che noi, "sognatori idealisti", saremmo stati rapidamente messi da parte. Salvo accettare, senza rompere le scatole, la trasposizione dei metodi tutt'altro che democratici, in voga nei DS, nel nuovo partito. Metodi che avevo avuto modo di misurare con mano frequentandone la sezione cittadina.

Fu così che divenni grillino. Partecipai al primo V-Day, aprii un meet-up a Frosinone, e iniziai a girare l'Italia per conoscere altri che, come me, avevano scelto il Movimento. All'epoca YouTube muoveva i primi passi, la rete era ancora lenta, le telecamere rudimentali macchinette digitali con scarsa risoluzione, i social networks (da FB a twitter) non esistevano. Perfino la blogosfera era molto più primitiva. Sembrano passati secoli, ma era solo cinque anni fa! Per sopperire a queste limitazioni, nell'estate del 2007 sviluppai una mia piattaforma con la quale realizzai, insieme con l'amico Claudio Martino, il giornale online CalimeroTv.net. La piattaforma era costruita intorno all'idea di un giornale periodico online, quindi per edizioni.

Fu un periodo intensissimo. Nel giro di pochi mesi il giornale collezionò 22 edizioni. Nel novembre del 2007 emersero dissidi con il socio Claudio, chiusi CalimeroTv.net e aprii ecodellarete.net, usando la stessa piattaforma riveduta e corretta. La mia "fede grillina" giunse al culmine. Ho sulla coscienza la responsabilità di aver contribuito alla crescita di questo movimento, del quale non avevo compreso la natura, e che oggi considero un avversario politico.

Massimo Bontempelli
Con l'arrivo della crisi del 2008 le cose cambiarono. Su segnalazione di un amico conobbi gli scritti di Massimo Bontempelli, un intellettuale intorno al quale si era formato un gruppo che, in occasione delle elezioni dell'aprile 2008, aveva lanciato lo slogan "Questa volta no! Fuori dal recinto". Erano gli antenati di coloro che, oggi, sono noti come "I marxisti dell'Illinois", grazie alla salace inventiva di un economista del quale, all'epoca, nessuno sapeva niente. Fu per conoscere Bontempelli che, nel gennaio del 2009, mi recai a Chianciano con la mia rudimentale telecamerina. Questo è il servizio che realizzai.
Purtroppo Massimo Bontempelli, già gravemente ammalato, non partecipò al convegno, ma ebbi occasione di un primo incontro con Marino Badiale, coautore di numerosi suoi scritti. Rimasi inoltre colpito da Moreno Pasquinelli, del quale sarei divenuto, in seguito, grande amico. Segnalo, con l'occasione, questo suo articolo del febbraio 2010, particolarmente profetico. Nel frattempo era ricominciata la collaborazione con il socio Claudio.

Il 2010 fu per me un anno di transizione, un modo elegante per dire che non ci stavo capendo più niente. Cominciai però a maturare l'idea che fosse necessario dar vita a un nuovo partito, seppure ancora mi illudessi che questa nuova forza potesse essere il movimento di Beppe Grillo. Una speranza che, nel corso dell'anno, si affievolì, mentre a forza di leggere e studiare tentavo di comprendere meglio il disastro nel quale eravamo finiti, e ancora siamo, tutti noi. Mi basta rileggere uno qualsiasi degli editoriali che scrivevo allora (siamo nel maggio del 2011) per rendermi conto, a distanza di appena qualche anno, di quanto fosse enorme la mia confusione. Avevo cominciato a cogliere alcuni elementi essenziali, ma mi mancava un filo conduttore. In realtà, scrivevo per spiegare le cose a me stesso, più che agli altri. Che è un buon metodo, anche se rischioso visto che con Internet la memoria si è allungata.

Alberto Bagnai
La svolta venne nell'ottobre del 2011 con il convegno "Fuori dall'euro, fuori dal debito", organizzato dai cosiddetti Marxisti dell'Illinois. C'erano tutti i nuovi protagonisti della vicenda politica italiana. Voi penserete: Alfano, Monti, Renzi? Non avete capito niente! Io non sono niente di speciale, ma un talento ce l'ho: sono un grande giornalista! Sì, lo so, questa rodomontata resterà nella memoria di Internet, ma azzardo e ribadisco: sono un grande giornalista! Ho il fiuto per capire chi sono i grandi protagonisti e quelli che, invece, sono comparse. Magari potenti, ma comparse. In quel convegno c'erano quattro grandi protagonisti: Alberto Bagnai, Stefano D'Andrea, Moreno Pasquinelli, Leonardo Mazzei.

Moreno Pasquinelli
Di Alberto Bagnai che vi parlo a fare? Ormai lo conoscono tutti, ma all'epoca era un illustre sconosciuto. Stefano D'Andrea ha fondato l'ARS, Moreno Pasquinelli e Leonardo Mazzei sono tra i fondatori del movimento Sinistra No-Euro. Insieme a loro tanti altri, non meno capaci anche se meno noti, magari per il semplice fatto che, per essere leader, non bastano solo l'intelligenza e l'acume politico, ma serve un quid che non tutti hanno, e che, in verità, non gli invidio: un'essenza capronica che fa sì che una persona, capace e intelligente, sia anche un capo. Così è e, se non vi piace, attaccatevi al tram. Voi segnatevi questi nomi e, tra un paio di anni, ne riparliamo. Io sono un grande giornalista.

Ci sarebbe anche Paolo Barnard... ma è matto come un cavallo, dunque imprevedibile per definizione.

Il convegno del 2011 è stato un momento di svolta. Conoscevo già Stefano D'Andrea, Moreno Pasquinelli e Leonardo Mazzei, e conobbi Alberto Bagnai in quell'occasione. Quest'ultimo sorprese tutti. Il suo intervento, dal titolo "Euro: uscirne è di destra? Perché, entrarci è stato di sinistra?" ebbe l'effetto di una bomba: per la prima volta scoprimmo che il problema non era il debito pubblico, né la caduta tendenziale (che pure c'è), né la corruZZZione, ma una cosa molto più semplice e prosaica: avevamo dei debiti privati con l'estero! Ve lo ripropongo qui, perché per me è stato un'illuminazione.


Chi frequenta la rete sa bene che, dopo una "luna di miele" durata un anno, tra me e Bagnai è subentrata una "luna di fiele" che dura tutt'ora. Per fortuna il duello è passato di moda, altrimenti la nostra amata Patria avrebbe dovuto fare a meno di un grande politico o di un grande giornalista. E già il fatto di definirlo un "grande politico" basta a render conto della natura del dissidio. Ma io sono talmente convinto che Bagnai è un "grande politico" da essere anche disposto ad ammettere di non essere un "grande giornalista"... ma Lui sì che è un "grande politico" (dunque: duello all'ultimo sangue!).

Dopo il convegno Alberto Bagnai aprì il suo blog, Goofynomics. Con la stessa tenacia con la quale avevo contribuito a promuovere e far conoscere il movimento di Beppe Grillo, mi dedicai alla divulgazione delle idee sostenute da Bagnai. Un'altra colpa sulla mia coscienza? Ne riparleremo. Quel che è certo è che, nel dicembre del 2012, la mia personale lettura e interpretazione della situazione aveva ricominciato ad evolvere. La vecchia idea della necessità di far nascere nuovi partiti dal basso era ricicciata. Lo ammetto, questa è una mia fissa.

Nella sostanza, il dissidio verteva (e verte, aspetti viscerali a parte) sul fatto che Bagnai (il grande politico) sosteneva che "ci tireranno fuori dall'euro quelli che ci hanno portato dentro", mentre io (il grande giornalista) pensavo e penso che "per tirarci fuori da questo casino servono nuovi partiti". In particolare, partiti sovranisti. E ognuno è andato per la sua strada.

Siamo così arrivati all'inizio del 2013. La scelta, per me, era tra il Movimento Popolare di Liberazione - MPL (da cui è nata Sinistra No-Euro) e la proposta di Stefano D'Andrea (al tempo curatore del sito Appelloalpopolo.it) di aderire a un movimento da lui fondato, l'ARS. In realtà, per un breve periodo dopo il convegno del 2011, D'Andrea, Pasquinelli e altri si erano consultati per esaminare la possibilità di un percorso comune. Non partecipai a queste "consultazioni", ma ne ebbi sentore attraverso scambi epistolari con D'Andrea e, soprattutto, Pasquinelli, al quale ero e sono legato da un'istintiva simpatia personale. Alla fine ha prevalso la razionalità politica, ragion per cui, seppur dispiaciuto nei confronti di Moreno, ho scelto di aderire ad ARS, che sento più vicina alla mia sensibilità e visione del mondo. Ho tuttavia continuato a collaborare con gli amici di MPL, e continuerò a farlo, né è escluso che, in futuro, dopo che ci saremo liberati, io possa addirittura cambiare casacca (sempre si m'aregge la pompa)... ma dopo. Adesso sono in ARS e in ARS combatterò la battaglia.

L'otto giugno prossimo venturo l'ARS celebrerà la sua terza assemblea nazionale. Domani, 12 aprile 2014, si svolgerà l'incontro promosso da Alberto Bagnai "Un’Europa senza euro. Costi e benefici per famiglie e imprese nelle proposte di economisti e politici europei". Presto Sinistra No-Euro metterà in campo nuove iniziative.

La festa è qui. C'è da spostare una macchina infernale, facciamo quello che dobbiamo fare. Tutti, nessuno escluso.

6 commenti:

  1. Non rigirare il coltello nella piaga! Ho fatto una vera cazzata a contribuire alla nascita del M5S. Invoco tuttavia le attenuanti, perché me ne sono tirato fuori in tempi non sospetti.

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    1. tranquillo non era riferito a te, se è per questo io sono stato rappresentante di lista nell'Ulivo!
      Diciamo che rilevavo la clamorosa incongruenza di Grillo: schieratissimo e ululante in caso di referendum secessionista, ponziopilatesco in caso di referendum sull'euro. Curioso no?

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    2. No, non é curioso: é conforme alla sua linea di "venduto" o "minacciato" dalle gerarchie superiori. "Senti, Grillo, datti una calmata ! Stai attento che potresti dar fastidio e noi conosciamo l'indirizzo dei tuoi familiari oltre che il tuo. Stai facendo un buon lavoro...continua così a tener unito il gregge nel recinto. Siamo favorevoli per uno smembramento degli Stati Nazionali (che ci danno fastidio) quindi ok x il discorso secessione, ma gira al largo dal discorso euro".
      Vi ricordate quando Grillo diceva: "...Ci dovrebbero ringraziare ! Se non ci fossimo noi, ci sarebbe ALBA DORATA !". Bene, ho subito trovato questa frase MOLTO strana. A chi si rivolgeva? Non certo alla sua gente. Questo, secondo me, era un modo per alzare il prezzo di una trattativa in corso...
      Per il resto, Fiorenzo, concordo con te sul fatto che sei un ottimo giornalista in quanto prima di tutto onesto con te stesso. Ti seguo sempre. GRAZIE !!

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  2. Bravi date contro al M5S più aumenta lo spread tra M5S e PD e più spazzeranno via Ars, M5S, MPL, MMT ecc
    La verità è che volete fare un nuovo partito. Allora attaccate il vicino. E' una cosa egoistica.
    L'ARS dovrebbe battersi dal dentro l'M5S iscrivendosi al portale e votando quando sarà il momento per uscire dalla moneta unica.

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  3. CeRRRto che vogliamo fare un nuovo partito! Visto che M5S NON FA QUELLO CHE NOI VORREMMO....

    Perché mai non dovremmo fare il nostro partito e intrupparci in uno che va in una direzione diversa dai nostri desidera? Ora lo sai.

    A proposito, perché non vieni alla nostra assemblea, il prossimo 8 giugno a Ciampino? Così ci ascolti, e poi tiri le tue conclusioni.

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