lunedì 7 aprile 2014

ERF, perché lo facciamo?

L'acronimo ERF indicava, fino a poco tempo fa, la funzione degli errori in statistica. A breve, questo acronimo indicherà la nuova funzione degli orrori dell'Unione Europea.

L'ERF (European Redemption Fund) è un nuovo trattato internazionale che sarà probabilmente ratificato dopo le pseudo-elezioni europee. Prevede che i paesi dell'eurozona conferiscano la quota di debito pubblico eccedente il 60% del rapporto debito/PIL a un'istituzione finanziaria europea non soggetta ad alcun controllo da parte degli Stati. In caso di uscita di un paese dall'eurozona, la quota conferita dagli Stati non sarebbe soggetta a svalutazione secondo la Lex monatae.

Ho colto l'occasione di una visita a Frosinone del vice presidente della Commissione europea, il ferentinate Antonio Tajani, per porgli una domanda sull'ERF.

3 commenti:

  1. Tajani ha detto una grande verità e cioè che se gli Stati accettano non ci si può fare niente.
    Dovrebbero essere i cittadini a controllare e a votare in modo da far capire che non sono d'accordo.
    Un giorno capiranno e non so cosa succederà.

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  2. Chi vuole maggiori informazioni può leggere qui.

    http://temi.repubblica.it/micromega-online/perche-il-debt-redemption-fund-e-una-follia/

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  3. "Imperium igitur, cuius salus ab alicuius fide pendet, et cuius negotia non possunt recte curari ..., minime stabile erit" (Spinoza, Tract, Pol., I, 4-6). Le basi del giusnaturalismo e del diritto moderno dicono grandi verità: due Stati sono per natura nemici, e uno è soggetto ad un altro solo nella misura in cui ne teme la potenza, o perché impedito dall'altro a fare ciò che vuole, o ancora perché ha bisogno dell'aiuto di quello per conservarsi. Ogni patto, però, resta valido fino a che resta valido il motivo per cui esso è istituito, cioè il timore di subire danni o la speranza di un profitto, ma una volta che questo sia venuto meno in uno dei due stati ognuno resta nel suo diritto (sui iuris). Quindi ciascuno Stato possiede pieno, inviolabile e insindacabile diritto di sciogliere i patti quando vuole.... I tedeschi l'hanno capito da un pezzo.
    Chi vuol seguire principii altrui conviene che ruini (Machiavelli,Discorsi, III, 1-39)

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