lunedì 28 aprile 2014

Tempo e vuoto

Era da tempo che desideravo scrivere un bel post sui miei amici "marxisti dell'Illinois" (quelli originali, non quelli cui, con deplorevole ambiguità, Bannai ha fatto in seguito riferimento).

Premetto che sono amico dei marxisti dell'Illinois, e che questa è solo una discussione politica. Che potrà essere aspra quanto desiderano, ma poi sempre a tarallucci e buon vino finirà. Quis hic bannatur! L'occasione è il post, a firma Piemme, dal titolo "VOTARE PER CHI?".

Il mito della sollevazione dei "marxisti dell'Illinois" (quelli originali)


La linea di ragionamento sviluppata da Piemme è la seguente:
  1. Non si possono votare formazioni come FdI e Lega Nord, perché "I politicanti di queste formazioni hanno sostenuto, in quanto elementi integranti del centro-destra, pressoché tutti i passaggi che hanno permesso lo strangolamento del popolo lavoratore, la svendita della sovranità nazionale, lo stupro della Costituzione e della democrazia". 
  2. Non si può votare Tsipras in quanto "quinta ruota del carro e/o la foglia di fico del fronte politico eurista dominante". 
  3. E' invece opportuno votare per il M5S perché, sebbene possa essere un gatekeeper, "non ci può essere il minimo dubbio che una forte affermazione di M5S produrrebbe un terremoto la cui onda d'urto giungerebbe fino ai santuari eurocratici di Bruxelles, Berlino e Francoforte". Secondo Piemme, questo risultato darebbe "coraggio agli italiani che han già capito che dal marasma se ne esce solo con una svolta radicale, con un governo popolare d'emergenza che accompagni la riconquista della sovranità politica e monetaria con una serie di misure audaci antiliberiste a difesa del popolo lavoratore". Insomma la Sollevazione, santo Graal dei Marxisti dell'Illinois.
Sulla prima parte della tesi la mia osservazione è la seguente. Suggerisco agli amici Marxisti dell'Illinois (nel seguito, per brevità, MdI) di modificare il loro messaggio, scrivendo che "loro" non possono votare FdI o Lega Nord, non che non si può! "Loro" MdI, o "er popolo de sinistra" non lo possono/devono fare, non chi ha una visione della società diversa, ma comunque oggi sinceramente contraria alle politiche euriste! Quanto all'avverbio "sinceramente", capisco che si possa dubitare della conversione, sulla via di Damasco, di Lega Nord e, soprattutto, di Fratelli d'Italia, ma allora perché escludere che il M5S sia un gatekeeper? Evidentemente gli amici MdI non contemplano, in cuor loro, questa atroce possibilità, o almeno la ritengono poco probabile e/o stemperata dagli umori della base. Ma se ciò vale per M5S, deve valere anche per gli altri partiti. O no?

Non si può votare per Tsipras, aggiungono. Sfondano una porta aperta. Ma consentano, gli amici MdI, una chiosa: perché gli tsipriti, oggi sostenitori dell'euro, qualora un giorno cambiassero idea sarebbero sicuramente riaccolti a braccia aperte dai MdI, mentre FdI e Lega Nord, che pure oggi sono contro l'euro, resterebbero pur sempre partiti da non votare? Nemmeno come scelta tattica e momentanea? Dovrebbero studiare un po' di storia gli amici MdI, così saprebbero che nel giorno della battaglia l'unica cosa che conta è sconfiggere il nemico principale. Con gli alleati i conti si fanno dal giorno dopo.

Ah dimenticavo, per i MdI c'è una scelta migliore, il M5S.

E allora parliamone! 


Mettiamo ottimisticamente da parte la discussione sulla vera natura del M5S e immaginiamo che, davvero, esso riesca a ottenere quel grosso risultato che "darebbe di converso slancio a tutte quelle forze politiche e sociali che si battono per la riconquista della sovranità nazionale, lotta che passa non solo per l'uscita dall'euro, ma pure per la difesa della Costituzione, contro a legge elettorale truffa Italicum, contro i provvedimenti liberisti a danno del proletariato come il Job Act". 

Proviamo cioè a mettere a confronto lo scenario di un successo sostanzioso del M5S con quello che si aprirebbe nel caso invece arretrasse. Il punto dirimente è il mito della Sollevazione. Per i MdI un rafforzamento del M5S "darebbe coraggio agli italiani", aprendo spazi a questa mitica prospettiva. Mi dispiace ma, con sano realismo, non ci credo. 

Penso, è vero, che un grosso successo del M5S aprirebbe una fase di profondi cambiamenti, ma non sarebbe la mitica Sollevazione. Per una semplice ragione: i dominanti, termine caro ai MdI, non starebbero certo con le mani in mano. Essi potrebbero (possono farlo) giocare la carta del "cambiare tutto per non cambiare niente". Potrebbero, ad esempio, lasciare al loro destino gli attuali partiti sconfitti da Grillo, e promuovere la nascita di altre formazioni che non abbiano sulle spalle la responsabilità del passato. Lo hanno già fatto (do you remember, my friends MdI?) con Berlusconi nel 1994. E Berlusconi non era neanche una scelta del vero mainstream eurista, ma qualcosa che, alla fine, è stato accettato obtorto collo.

Sarebbe un marasma. Davanti al proliferare di nuove sigle, alla confusione linguistica e semantica profusa a piene mani dai finanziatori del "nuovo", le forze sinceramente sovraniste verrebbero travolte da un rumore politico creato e amplificato ad arte. A quel punto non resterebbe che intrupparsi tutti nel M5S, sperando (ma la speranza è dei fessi) che non sia un gatekeeper. Ve la sentite, amici MdI, di correre un simile rischio? Io no.

Per questo mi auguro un ridimensionamento del M5S. E' vero, apparirebbe come una sconfitta, ma noi dobbiamo vincere una guerra, non una stupida quanto inutile scaramuccia. Un arretramento del M5S ridarebbe fiato al PUD€, che potrebbe incorrere nell'errore di tranquillizzarsi, proseguendo così sulla strada già intrapresa, nella convinzione (falsa) di potersi spingere oltre ogni limite; ma soprattutto aprirebbe spazi straordinari di crescita per le forze sinceramente sovraniste. Ricordate, amici MdI, la vittoria attira consensi! E dunque, se il M5S continuasse a vincere, per i veri sovranisti non ci sarebbe spazio. 

Noi che non ci fidiamo del M5S (se poi son rose... fioriranno), noi che non accettiamo il modello di partito del M5S, noi che strabuzziamo gli occhi davanti alle sue contraddizioni, avremmo a quel punto il diritto di farci sentire. Potremmo dire: "il M5S ha fatto e farà la sua parte, ma ci siamo anche noi".

Voi, amici MdI, sapete bene che il Movimento Sovranista, di cui voi, e noi di ARS, siamo due frazioni, è ben altra cosa rispetto alla confusa proposta politica del M5S. Voi sapete bene che i nostri modelli di organizzazione della militanza politica sono ben più sofisticati, e meno infantili, di quelli pentastellati. Voi capite bene, amici carissimi MdI, che ammesso (e non ancora concesso) che il M5S non sia un gatekeeper, esso deve (deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve deve) essere affiancato da altre forze politiche auto organizzate dal basso, in modo da non lasciargli il monopolio dell'opposizione al PUD€!

Ora c'è un solo modo per favorire la nascita del vuoto politico necessario per l'irruzione, dal basso, delle vere forze sovraniste: un momentaneo successo dei dominanti (il PUD€) e un arretramento del M5S. E' in quel vuoto che noi potremo inserirci. 

Ebbene, qual è il modo migliore per favorire la creazione di questo "vuoto politico"? L'astensione, cari compagni MdI! L'astensione dal voto alle prossime elezioni europee. 

Questa è una semplice scaramuccia. La vera battaglia campale saranno le prossime elezioni politiche. Per quel giorno noi dovremo essere pronti. Ma, per far ciò, abbiamo bisogno di due cose: tempo e vuoto.

Addendum: cari Marxisti dell'Illinois, vi chiamo così per affetto profondo, per stima e perché sono un po' pierino, ma anche perché mi piace goofare (i like to goofy). Don't worry and be happy.

8 commenti:

  1. Quindi, da vero tattico sovranista e ex votante pentastellato, dovrei votare PD. Questo scaverebbe un solco di due voti al contrario dell'astensione o del voto leghista che ne scaverebbe uno piu' piccolo della meta'... O no?

    RispondiElimina
  2. Poni un problema di ottimizzazione del voto. Devi considerare il non voto (il vuoto) come un potenziale partito.

    Mettiamola così: se l'obiettivo è quello di far scendere il M5S per evitare che diventi monopolista, allora:

    1) Se voti PD penalizzi il M5S e la Lega ma non fai crescere il vuoto
    2) Se voti Lega penalizzi il PD e il M5S ma non fai crescere il vuoto
    2) Se non voti penalizzi il PD, il M5S e la Lega, e fai crescere il vuoto

    RispondiElimina
  3. Avevo pensato la stessa cosa di Mora qui sopra ma lui lo ha scritto prima. Diciamo che la tua proposta assomiglia a quello che suggeriva un tempo Barnard (non lo cerco ma presumo molti se ne ricordino), cioè di mettere sulla scheda l'opzione nessuno dei precedenti. Siccome l'opzione non c'è me prendo non votando.

    RispondiElimina
  4. Meno male che non tutti la pensano così.
    Speriamo in un grande successo di Grillo e della Le Pen poi spetterà solo a noi darci una mossa approfittando dell'onda di "ricettività" che seguirà per cercare di far passare proposte politiche più evolute.
    In ogni caso adesso è necessario rovesciare il tavolo e forse ci penserà Grillo.

    PREVISIONE (fate le vostre): se vince Grillo, Renzi deve andare alle elezioni anticipate puntando alle larghe intese con Berlusconi e (udite udite) il PD si scinde.
    Scripta manent!

    RispondiElimina
  5. Capisco che il valore politico-istituzionale del Parlamento Europeo è minimo e così pure quello delle relative elezioni ma oggi il problema non mi sembra quello di eleggere "efficacemente" ma lanciare un messaggio "forte e chiaro" a chi egemonizza la UE.
    A questo punto astenersi o votare scheda bianca non mi sembra una soluzione; mi domando se non sarebbe meglio votare per un partito che abbia certezza di raggiungere una presenza significativa (M5s) ed utilizzare il meccanismo delle preferenze per eleggere dei rappresentanti la cui linea politica sia la più vicina possibile a quella sovranista.

    Capisco che questa soluzione si gioca su di una possibilità ed una scommessa: la possibilità di individuare dei nominativi e di stabilire con loro una qualche forma di accordo elettorale piuttosto che politico e la scommessa che questi rappresentanti non siano "sterilizzati" dalla politica generale del M5s.

    Che ne pensi?

    sandro s

    RispondiElimina
  6. "Lanciare un messaggio forte e chiaro a chi egemonizza la UE"? Caro Sama, se uno ti sta crepando di mazzate tu che fai, gli mandi un "messaggio forte e chiaro"?

    Io vi dico la mia, poi voi fate quel che vi pare. Penso che non ci siano "messaggi da lanciare", così come non ci sono "tavoli sui quali battere i pugni". Penso che l'idea sovranista costituzionale debba diventare un partito, e che questo partito debba prendere il potere. E anche mantenerlo, vincendo le elezioni, per venti anni di seguito. A me solo questo interessa. Se il M5S diventerà sovranista costituzionale, allora sarà uno dei partiti dell'arco sovranista costituzionale che governerà questo paese, facendo l'esatto opposto di ciò che si è fatto dal 1990 in poi. Oggi non lo è, quindi non lo voto.

    Sono stanco di votare il meno peggio, voglio votare per il mio partito. Oggi non c'è, e dunque mi sto impegnando per farlo nascere. Non votare è un modo, il solo in questo frangente, per creare lo spazio necessario alla sua nascita.

    Ribadisco quello che ho scritto in questo post: ci serve un po' di tempo (quindi mi auguro che non ci siano elezioni politiche immediate, come auspica Grillo se M5S dovesse vincere) e ci serve un vuoto politico da riempire.

    Così parlò EGODELLARETE... :-)

    RispondiElimina
  7. Io considero l'astensione una buona opzione, perché si basa su un'azione politica precisa e ragionata. Concordo quindi con Fiorenzo e tutto il direttivo ARS. Cionondimeno ( si scrive tutto attaccato? ) preferisco votare un uomo, Borghi, che apprezzo per lo sforzo divulgativo e la coerenza attuale ( sottolineo attuale ). Che malauguratamente si aggreghi da indipendente ad un partito che non è il mio mi fa sentire come uno che mette le mani nella merda per cercare l'anello perso. Però so che c'è e mi devo sporcare. Io non ho nessun messaggio per la UE, ho un messaggio invece per i futuri assetti politici italiani : o si discute di €/Europa/Sovranità o avete già perso. E' un'opinione ovviamente, forse giusta forse no. In attesa del sospirato voto sovranista

    RispondiElimina
  8. La tua disamina è condivisibile anche se la tentazione di votare immediatamente a favore di una chiara opposizione al Pude mi attrae fortemente.

    Probabilmente i sondaggi in prossimità del voto potrebbero dare un'indicazione migliore della china che si andrà a prendere ma, forse, questo voto sarà talmente schizzofrenico da disattendere qualsiasi sondaggio e proiezione.
    Per ora mi sembra ancora assolutamente dominante il Pude e i movimenti sovranisti e antieuristi ancora troppo troppo TROPPO disgregati ma ,forse, trascuri il fatto che lasciargli altri 3 - 4 anni di campo libero senza nemmeno un minimo di opposizione può essere fatale:
    Stanno accelerando su progetti devastanti come il Debt Redemption Found, e se l'Italia vi aderisse saremme un disastro, potremo fare le valige e trasferirci in Germania per lavorare.

    In sintesi, delle tre opzioni qui sopra scarto assolutamente la numero uno (impensabile per me),
    per la due e la tre sono diviso 50/50.

    RispondiElimina