Chiedo umilmente scusa per l'OT, ma mi preme segnalare l'articolo "La Sovranità? Pubblicità ingannevole!", di Glauco Benigni, pubblicato su http://www.byoblu.com/post/2015/03/26/la-sovranita-pubblicita-ingannevole.aspx#comments
Chi è l'autore? Vedasi: http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/biografi/b/benigni.htm
Ho postato un commento sul blog che ha ospitato l'articolo, dove ho messo fondamentalmente in evidenza che, a fronte della assenza di una esplicita "morale della favola" dell'articolo, il senso di questo risiede nell'effetto che le scettico-nichilistiche considerazioni dell'autore sulla possibilità di riconquistare la sovranità nazionale hanno sul lettore sfornito dei giusti "filtri" cognitivi e culturali, cioè quello di far apparire il progetto sovranista ridicolo e i suoi sostenitori patetici.
P.S. Da ieri pomeriggio il mio commento non è stato ancora pubblicato perché tuttora "sottoposto alla valutazione del blogger".
Caro Demetrio,a prima "lettura" mi sembri un uomo onesto e appassionato, un osservatore partecipante che si premura di difendere e tutelare i cittadini del web affinchè non si facciano abbindolare. E mi sembri anche un serio difensore della Sovranità o meglio del progetto sovranista. Ti ringrazio per l'interesse mostrato per il mio articolo, che peraltro era apparso in origine su Dagospia e su Megachip nell'ormai lontano 8.3.2013. Sinceramente non capisco perchè, volendomi presentare, tu abbia voluto usare una biografia comparsa nel web nel 1996 (19 anni fa) e non una fonte più recente.
Comunque ... ti ringrazio di aver usato un po' del tuo tempo per documentarti e scrivere di me. Non credo però che, in tal modo, si conosca a fondo il mio pensiero.
E infatti devo rilevare che il tuo commento è venato di affermazioni, a me riferite, che non ritengo giustificate. 1) "L'assenza di una esplicita morale della favola", credo non sia un limite ma anzi un'opportunità, visto l'inarrestabile progress della conoscenza sul Pianeta. 2) "Lo scetticismo"- laddove fosse realmente rinvenibile - non è in ogni caso un peccato mortale ma una tradizione di pensiero. "Il nichilismo" non c'è. E anzi c'è un'incitazione a reagire. 3) "I giusti filtri cognitivi", io li cerco da diversi decenni e - probabilmente a differenza di te - non li ho ancora trovati, se non nella pratica costante della ricerca stessa e del confronto con i suoi esiti. Vedi, se vuoi, al riguardo, il mio nuovo libro Web Nostrum comparso online in questi giorni. Ciò premesso ci tengo a questo punto a riportare le righe di chiusura del mio articolo di due anni fa: "Io piuttosto muterei così l’art. 1 – comma II della Costituzione Italiana : “la Nuova Sovranità apparterrà al Popolo quando i suoi Rappresentanti riusciranno a difenderla e ad esercitarla nelle forme e nei limiti di una Costituzione in progress armonizzata con la Globalizzazione attiva e non subita”. Come si può notare, non escludo affatto "il progetto sovranista" anzi lo auspisco, a condizione che lo si proponga : a)tenendo conto dei reali rapporti di forza al tempo della Globalizzazione; b)oltre e al di là della semplice evocazione quale Diritto; c)tenendo conto dei Trattati Internazionali e della reale capacità di autodifesa espressa dai Popoli. Non mi sembra che ciò sia definibile ridicolo nè patetico, ma anzi auspicabile. Forse troppo ambizioso. Però posso anche sbagliare. Io scrivo solo "la mia" e leggo quella "degli altri". L'unico vero arbitro su questo rilevante argomento sarà - come sempre - Sua Maestà la Storia.Che ne pensi Demetrio ?
Egregio signor Benigni, non entro nel merito dei rimproveri che Lei fa a Demetrio e mi permetta invece di dire due parole riguardo all'articolo segnalato, apparso su Byoblu. Devo dire che la sua lettura mi ha profondamente commosso. Sì, mi sono commosso per la sua condizione di schiavo rassegnato, convinto (credo però solo in apparenza - poi le spiego perché) che le cose vadano così perché forze più grandi di noi hanno deciso in cotal guisa.
Vede, dott. Benigni, la storia dei popoli è fatta di vinti e di vincitori, ma anche di popoli che hanno preferito l'annientamento alla servitù. Ecco, credo sia giusto segnalarle che ci sono italiani che preferiscono un mondo senza italiani a un mondo con gli italiani ridotti in servitù. Se gli inglesi avessero ragionato come Lei, Hitler avrebbe vinto. Se gli ebrei non si fossero arresi ai nazisti, ma avessero invece preso le armi come hanno fatto (purtroppo) solo a Varsavia, sarebbero certo stati annientati (come è poi ugualmente avvenuto), ma i sopravvissuti non avrebbero costruito la nazione più aggressiva e violenta sulla terra! E sa perché? Perché i popoli che accettano la schiavitù impazziscono.
Lei ci tiene alla sua vita, immagino. Ci tiene come tutti, ma mi duole ricordarle che tra qualche decennio Lei, come tutti noi, sarà un mucchietto di polvere. La vita non è eterna, e non vale la pena viverla da schiavi tremebondi e paurosi. O Lei vuole vivere in eterno?
Ma forse mi sbaglio. Forse Lei non è affatto un vile e tremebondo individuo, ma solo un rappresentante di una classe di dominanti che cominciano a preoccuparsi della volontà di rivolta che serpeggia in seno al popolo italiano. Sa cosa le dico? Fa bene a preoccuparsi, fa bene a difendersi seminando timore. E' esattamente quello che deve fare, se sta dall'altra parte della barricata. Io non la biasimo ma, se mi permette, la combatto.
In un prossimo articolo mi prenderò il piacere di segnalare le numerose corbellerie che ha scritto nell'articolo citato. Cosa crede, di poter dire la qualunque senza pagar pegno?
Lettera aperta ai Nativi Digitali e ai cittadini del Web globalizzato ... E' primavera, fioriscono i bit e i bytes. I bloggers cinguettano gioiosi dai loro nidi web based. Alcuni stiracchiano i loro commenti implumi e tentano i primi voletti nel cyberspazio. Altri si librano come nibbi e falconi a caccia di aggettivi e interpretazioni della Storia e della Geopolitica nelle quali conficcare gli artigli. Cercano il dibattito sanguinolento. Bacchettano come maestrine di vecchi film in bianco e nero: "questo" va bene, "questo" non va bene! Aquile in volo digitale? Nessuna al momento. Alcuni, di natura più aggressiva e rapace di altri, attaccano da un paio di giorni me, Glauco Benigni (anziano autostoppista, situazionista galattico, pacifista gandhiano, taoista-guevarista, scrittore, giornalista, complessista) e lo ri-definiscono (bontà loro): "schiavo rassegnato"; "rappresentante di una classe di dominanti che cominciano a preoccuparsi della volontà di rivolta che serpeggia in seno al popolo italiano"; "scettico nichilista" e così via. Alcuni spiegano (nottetempo) a Benigni - meno male - il suo pensiero, ritenendo evidentemente che le parole gli siano sfuggite dalla tastiera mentre puliva il mouse. Ma perchè questo ridondare di post? Semplicemente perchè Claudio Messora/Byoblu ha ritenuto opportuno condividere, sul suo autorevole blog, un mio articolo di 2 anni fa apparso su Dagospia e su Megachip. Alleluja ! Grazie Byoblu ! Mi serviva proprio un po' di promozione visto che da qualche giorno è uscito on line il primo volume di una quadrilogia a mia firma. Si intitola Web Nostrum e suggerisco di leggerlo (poi così ne parliamo pacatamente) a chi ama scrivere di Sovranità perchè Web Nostrum affronta (anche) l'argomento nell'ambito del più vasto dibattito sulla Governance Globale di Internet. Una "cosetta" che i sostenitori passionali della Sovranità tout court sottovalutano ampiamente. ...continua....
Io, "schiavo rassegnato", reduce ( a mie spese) dagli incontri internazionali sul destino della Rete, pubblico su K4Biz, 3 giorni fa, un'intervista in cui si chiarisce che la Rete è in mano alle Elites e ai Servizi Segreti e mi vedo descritto, alla luce di valori e aspettative piccolo borghesi, con toni nerboruti, come "rappresentante di una classe dominante". Io che da 30 anni cerco di spiegare che i cittadini del Web vengono comprati e svenduti agli inserzionisti internazionali senza alcuna facoltà di contrattare nemmeno il loro prezzo. Io che sollecito la costruzione della Bloggers United quale soggetto consapevole e contrattuale. Mi vedo descritto come uno "che semina timore e sta dall'altra parte della barricata". ( Credo alluda alla "grappa" .) Non solo, ma mi viene pretestuosamente spiegato, ancora a sostegno della "volontà di rivolta che serpeggia", che io non conosco la Storia ... che se gli inglesi non avessero reagito a Hitler avrebbero perso la guerra. Strano ! Leggendo Churchill avevo capito che se gli americani e soprattutto i russi non fossero intervenuti come hanno fatto ... gli inglesi avrebbero perso la guerra. Ma evidentemente questi blogger nerboruti ne sanno più di Churchill sulla II Guerra Mondiale e sugli inglesi.
Comunque confesso che quanto sta avvenendo mi diverte moltissimo, alcune giovani reincarnazioni battono giustamente i piedi sulle tastiere e presto ci faranno uscire dalla Nato, stracceranno il Trattato di Lisbona, torneranno a comprarsi il gelato e ad affittare le sedie a sdraio con le lire e con i loro smart phones impediranno la sottoscrizione del TTIP. Tutto questo quando ? Presto! A seguito delle prime Elezioni disponibili. Magari ! Non vedo l'ora. Nel frattempo non accetto insulti e pacificamente sfido a duello digitale Chiunque, a colpi di blogs, articoli, libri e saggi, mi dimostri che la Sovranità è "dietro l'angolo" basta parlarne molto e confusamente. Care Sorelle e Fratelli digitali, la cosidetta Sovranità è un puzzle molto, molto complesso. Di quale Sovranità stiamo parlando: territoriale ? geopolitica ? monetaria ? militare ? digitale ? Perchè se ci limitiamo a discutere della Sovranità in senso lato ribadisco il mio pensiero e me ne assumo ogni responsabilità. " Io piuttosto muterei così l'art. 1 – comma II della Costituzione Italiana : “la Nuova Sovranità apparterrà al Popolo quando i suoi Rappresentanti, riusciranno a difenderla e ad esercitarla nelle forme e nei limiti di una Costituzione in progress armonizzata con la Globalizzazione attiva e non subita” .
Alcuni infine - grazie al Cielo - affermano che bisogna parlare ANCHE di dove sia finito l'Oro degli Italiani perchè nessuno glielo racconta in dettaglio. Bene ciò mi consente di riproporre un altro mio articolo del 19.7.2013 , in cui ho narrato l'avvilente giallo dell'Oro italiano (molto prima che alcuni meravigliosi deputati M5S si battessero in aula).Leggetelo c'è anche la copia di una mia email alla Banca d'Italia e la loro non-risposta. Grazie Byoblu, grazie a tutti. Baci e abbracci . http://glaucobenigni.blogspot.it/2013/07/loro-alla-patria-loro-che-garantiva-la.html
Gentile Glauco Benigni, Lei che "si confronta da anni con imbarazzanti ignoranze, emozioni da operetta, scontri adolescenziali che fanno comodo solo alle Elites Planetarie" dovrebbe sapere che l'art.11 della Costituzione recita: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.".
Lascio a Lei giudicare se i trattati europei rispettino il principio della parità con altri Stati, o se la Nato sia un'organizzazione che promuove la pace. Mi consenta di aggiungere brevemente che, anche se questo principio non fosse scolpito nella lettera e nella sostanza della Costituzione del 1948, non per questo cesserebbe di essere un diritto al quale un popolo può e deve aspirare.
Per oggi la chiudo qui perché ho compiuto il mio 59° anno e sono stanco, dopo una giornata di festeggiamenti a base di "sostanze pesanti", tipo morellino, cesanese e grappini. Ma il "duello digitale" è solo rimandato. Si tenga in forma perché sarà dura.
p.s. mi sono ricordato dell'occasione in cui ci siamo incontrati: la presentazione del libro di Gioele Magaldi a Roma. E forse, ma di ciò non sono sicuro, anche in un'altra occasione, al linux club credo nel 2007 o 2008, ad un incontro di grillini. Dovrei avere anche un video di un suo intervento (sempre che fosse Lei). In tal caso, se Le fa piacere, gliene mando una copia.
Sotto le parole il...nulla: "IO che feci, IO che scrissi, IO che dissi questo, questo e quest'altro e quest'altro ancora..." (il Suo orecchio non ode le frequenze del celeberrimo rumore prodotto da Eduardo nell' "Oro di Napoli"?).
Egregio Dottore/Professore/Massmediologo/Tuttologo: le (Sue) chiacchiere stanno a zero.
Non prospettando alcuna strada CREDIBILMENTE percorribile in alternativa alla globalizzazione capitalistica brutta e cattiva ma descrivendo alla stregua di poveri coglioni chi a quella realtà tenta di contrapporsi, ciò che il pezzo veicola (e sopratutto ciò che ha veicolato chi, a distanza di due anni, lo ha magicamente fatto rivivere oggi) è lapalissiano a chiunque abbia fatto l'occhio a certe operazioni per così dire "culturalmente orientate", quelle apparentemente tese a scuotere le coscenze ma che, di fatto, alimentano il senso dell'impotenza perchè somministrano una visione del mondo come il regno della nequizia dominato dai "Potreri forti" contro cui nessuno può nulla.
"quelle apparentemente tese a scuotere le coscenze ma che, di fatto, alimentano il senso dell'impotenza perchè somministrano una visione del mondo come il regno della nequizia dominato dai "Potreri forti" contro cui nessuno può nulla"
Se l'itaGliano è una lingua, questo è esattamente quello che fa Lei. Ma vedo che mi si sta agitando. Si risparmi, perché non è proponendo epistemi apodittiche, né insultando, che si sviluppa un confronto serrato, e anche duro, ma rispettoso della logica argomentativa.
Che poi duro sarà, ne sia certo. Non alcuna intenzione di fargliela passare liscia.
Caro Fiorenzo Fraioli, e' vero "un popolo può e deve aspirare" al suo diritto di veder applicata alla lettera la Costituzione. Finora non è successo, ma da oggi mi sento più tranquillo perchè ho capito che ci pensa lei. Mi avverta quando siamo usciti, per lo meno dalla Nato e dall'Euro. Nel frattempo, mentre lei si occupa di Diritti io continuerò ad occuparmi di Doveri.
Per quanto riguarda il duello digitale, resto a disposizione, però la prego in una eventuale occasione futura non mi scambi per Demetrio Demetrio e non risponda a lui credendo di rispondere a me. E' comicamente imbarazzante un "duellante" distratto come lei. Buon riposo e sogni di sovranità. Un abbraccio al nostro caro Demetrio ... gli hai preparato la merendina per domani a scuola ?
@Demetrio: scusa se ti ho scambiato per Benigni. Ero già a letto e ho usato il cell; il fatto è che il tono usato da costui nel parlare di sovranismo mi ha profondamente indignato. Merita una confutazione che metta ben in chiaro la differenza tra diritto d' opinione e licenza di sparare cazzate.
Non è mai citato e forse in ciò sta la spiegazione del perchè seguo questo blog e non quelli come il suddetto,
In alcuni settori della produzione di beni e servizi, quello che generalmente viene invocato come un requisito di serietà e affidabilità, ossia il "professionismo", ha una non sottovalutabile "altra faccia della medaglia".
Chi svolge una qualunque attività per mestiere o ANCHE per mestiere (cioè oltre che per passione), prima o poi si ritroverà - soprattutto se avrà raggiunto un qualche successo in termini di notorità e credibilità personali - a fare scelte direttamente o indirettamente funzionali al "mestiere", cioè finalizzate unicamente ad accrescere le proprie opportunità professionali, ad implementare il successo della sua "azienda" personale.
Che se ne renda conto o non, il "professionista" (non importa che svolga l'attività gratis et amore Dei o a fini di lucro) finisce inesorabilmente per essere dominato, nelle scelte come nelle decisioni che riguardano la sua attività, dalla logica della convenienza professionale, cioè ad assumere in modo quasi pavloviano solo le scelte e le decisioni che possono accrescerne il successo e il buon nome.
Tutto questo è commendevole per chi, ad esempio, fabbrica scarpe, ma è un fattore pericolosamente distorsivo, in termini di genuinità e credibilità dei beni e servizi prodotti, per chi maneggia materie come l'informazione, proponendosi, per giunta (spesso in modo del tutto autoreferenziale, non essendo costoro neppure giornalisti), come portatore di un'"altra" informazione rispetto a quella "ufficiale" e propugnatore di "verità" scomode al Potere.
E qui, per carità di patria, mi fermo, evitando di dilungarmi sul personaggio in questione.
Caro Demetrio, la tua riflessione è interessante, ma non possiamo certi che sia validamente applicabile a Claudio Messora, curatore del blog Byoblu. E' possibile, infatti, che il curatore di un blog che definisco "ambiguo" sia, lui personalmente, in perfetta buona fede. Infatti mi riprometto di "fare a fette" il blog Byoblu, non Claudio Messora, della cui buona fede francamente me ne infischio.
Per essere ancora più chiaro, io considero il M5S ambiguo, ma conosco tanti grillini, in assoluta buona fede, che sono persone per bene e disinteressate. Potrebbe essere il caso di Claudio Messora: chi sono io per giudicare?
Questo mio atteggiamento è generalizzato, salvo qualche malemerita eccezione, of-course. Ma in tal caso è entrata in gioco la cattiva educazione, che è un vizio imperdonabile. E più non dimandare.
Vorrei aggiungere qualcosa a proposito di me. Io non corro il rischio di «fare scelte direttamente o indirettamente funzionali al "mestiere", cioè finalizzate unicamente ad accrescere le proprie opportunità professionali» per due ragioni:
1) Non possiedo un talento sufficientemente spendibile e tale da espormi al rischio di compravendita. 2) Sono una persona geneticamente ribelle.
Questo lo dico senza falsa modestia perché è la verità, e nessuno meglio di me mi conosce. So quali sono i miei limiti, quel che posso fare, e sono geneticamente ribelle. In una parola inservibile.
Ho saltato una parola. Ovviamente volevo scrivere: "non possiamo essere certi che sia validamente applicabile a Claudio Messora".
Meglio essere precisi, essendoci il rischio che qualcuno si risenta. Il fatto è che, a forza di battere il ferro senza che nulla cambi (anzi: le cose vanno di male in peggio), il nervosismo sta aumentando...
Caro "ingegniere", spero si capisse che il mio post non si riferiva minamente alla tua Augusta Persona :-), avendo io premesso che la ragione per cui seguo il tuo blog (e non altri )sta nel fatto che il suo responsabile e gestore non ha l'approccio da me descritto nel prosieguo del post (se non altro perchè un rispettabile mestiere già ce l'ha).
Del resto, capisco benissimo il motivo della tua saggia presa di distanza da alcune mie considerazioni sul blogger in questione. Però consentimi di non condividere l'idea secondo cui, negli ambienti da te citati, c'è chi "sbaglia" in buona fede e chi agisce sapendo di sbagliare. E' inutile girarci intorno: chi continua a tenere certe posizioni quando le cose e le situazioni iniziano ad essere abbastanza chiare per l'uomo di media intelligenza e cultura NON E' IN BUONA FEDE o, se lo è, è persona totalmente negata per la politica.
Chiedo umilmente scusa per l'OT, ma mi preme segnalare l'articolo "La Sovranità? Pubblicità ingannevole!", di Glauco Benigni, pubblicato su http://www.byoblu.com/post/2015/03/26/la-sovranita-pubblicita-ingannevole.aspx#comments
RispondiEliminaChi è l'autore? Vedasi: http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/biografi/b/benigni.htm
Ho postato un commento sul blog che ha ospitato l'articolo, dove ho messo fondamentalmente in evidenza che, a fronte della assenza di una esplicita "morale della favola" dell'articolo, il senso di questo risiede nell'effetto che le scettico-nichilistiche considerazioni dell'autore sulla possibilità di riconquistare la sovranità nazionale hanno sul lettore sfornito dei giusti "filtri" cognitivi e culturali, cioè quello di far apparire il progetto sovranista ridicolo e i suoi sostenitori patetici.
P.S. Da ieri pomeriggio il mio commento non è stato ancora pubblicato perché tuttora "sottoposto alla valutazione del blogger".
Caro Demetrio,a prima "lettura" mi sembri un uomo onesto e appassionato, un osservatore partecipante che si premura di difendere e tutelare i cittadini del web affinchè non si facciano abbindolare. E mi sembri anche un serio difensore della Sovranità o meglio del progetto sovranista. Ti ringrazio per l'interesse mostrato per il mio articolo, che peraltro era apparso in origine su Dagospia e su Megachip nell'ormai lontano 8.3.2013. Sinceramente non capisco perchè, volendomi presentare, tu abbia voluto usare una biografia comparsa nel web nel 1996 (19 anni fa) e non una fonte più recente.
Eliminahttp://glaucobenigni.blogspot.it/
https://www.youtube.com/results?search_query=glauco+benigni+&spfreload=1
Comunque ... ti ringrazio di aver usato un po' del tuo tempo per documentarti e scrivere di me.
Non credo però che, in tal modo, si conosca a fondo il mio pensiero.
E infatti devo rilevare che il tuo commento è venato di affermazioni, a me riferite, che non ritengo giustificate. 1) "L'assenza di una esplicita morale della favola", credo non sia un limite ma anzi un'opportunità, visto l'inarrestabile progress della conoscenza sul Pianeta. 2) "Lo scetticismo"- laddove fosse realmente rinvenibile - non è in ogni caso un peccato mortale ma una tradizione di pensiero. "Il nichilismo" non c'è. E anzi c'è un'incitazione a reagire. 3) "I giusti filtri cognitivi", io li cerco da diversi decenni e - probabilmente a differenza di te - non li ho ancora trovati, se non nella pratica costante della ricerca stessa e del confronto con i suoi esiti.
Vedi, se vuoi, al riguardo, il mio nuovo libro Web Nostrum comparso online in questi giorni.
Ciò premesso ci tengo a questo punto a riportare le righe di chiusura del mio articolo di due anni fa: "Io piuttosto muterei così l’art. 1 – comma II della Costituzione Italiana : “la Nuova Sovranità apparterrà al Popolo quando i suoi Rappresentanti riusciranno a difenderla e ad esercitarla nelle forme e nei limiti di una Costituzione in progress armonizzata con la Globalizzazione attiva e non subita”.
Come si può notare, non escludo affatto "il progetto sovranista" anzi lo auspisco, a condizione che lo si proponga : a)tenendo conto dei reali rapporti di forza al tempo della Globalizzazione; b)oltre e al di là della semplice evocazione quale Diritto; c)tenendo conto dei Trattati Internazionali e della reale capacità di autodifesa espressa dai Popoli. Non mi sembra che ciò sia definibile ridicolo nè patetico, ma anzi auspicabile. Forse troppo ambizioso. Però posso anche sbagliare. Io scrivo solo "la mia" e leggo quella "degli altri". L'unico vero arbitro su questo rilevante argomento sarà - come sempre - Sua Maestà la Storia.Che ne pensi Demetrio ?
Egregio signor Benigni, non entro nel merito dei rimproveri che Lei fa a Demetrio e mi permetta invece di dire due parole riguardo all'articolo segnalato, apparso su Byoblu. Devo dire che la sua lettura mi ha profondamente commosso. Sì, mi sono commosso per la sua condizione di schiavo rassegnato, convinto (credo però solo in apparenza - poi le spiego perché) che le cose vadano così perché forze più grandi di noi hanno deciso in cotal guisa.
EliminaVede, dott. Benigni, la storia dei popoli è fatta di vinti e di vincitori, ma anche di popoli che hanno preferito l'annientamento alla servitù. Ecco, credo sia giusto segnalarle che ci sono italiani che preferiscono un mondo senza italiani a un mondo con gli italiani ridotti in servitù. Se gli inglesi avessero ragionato come Lei, Hitler avrebbe vinto. Se gli ebrei non si fossero arresi ai nazisti, ma avessero invece preso le armi come hanno fatto (purtroppo) solo a Varsavia, sarebbero certo stati annientati (come è poi ugualmente avvenuto), ma i sopravvissuti non avrebbero costruito la nazione più aggressiva e violenta sulla terra! E sa perché? Perché i popoli che accettano la schiavitù impazziscono.
Lei ci tiene alla sua vita, immagino. Ci tiene come tutti, ma mi duole ricordarle che tra qualche decennio Lei, come tutti noi, sarà un mucchietto di polvere. La vita non è eterna, e non vale la pena viverla da schiavi tremebondi e paurosi. O Lei vuole vivere in eterno?
Ma forse mi sbaglio. Forse Lei non è affatto un vile e tremebondo individuo, ma solo un rappresentante di una classe di dominanti che cominciano a preoccuparsi della volontà di rivolta che serpeggia in seno al popolo italiano. Sa cosa le dico? Fa bene a preoccuparsi, fa bene a difendersi seminando timore. E' esattamente quello che deve fare, se sta dall'altra parte della barricata. Io non la biasimo ma, se mi permette, la combatto.
In un prossimo articolo mi prenderò il piacere di segnalare le numerose corbellerie che ha scritto nell'articolo citato. Cosa crede, di poter dire la qualunque senza pagar pegno?
Lettera aperta ai Nativi Digitali e ai cittadini del Web globalizzato ... E' primavera, fioriscono i bit e i bytes. I bloggers cinguettano gioiosi dai loro nidi web based. Alcuni stiracchiano i loro commenti implumi e tentano i primi voletti nel cyberspazio. Altri si librano come nibbi e falconi a caccia di aggettivi e interpretazioni della Storia e della Geopolitica nelle quali conficcare gli artigli. Cercano il dibattito sanguinolento. Bacchettano come maestrine di vecchi film in bianco e nero: "questo" va bene, "questo" non va bene! Aquile in volo digitale? Nessuna al momento. Alcuni, di natura più aggressiva e rapace di altri, attaccano da un paio di giorni me, Glauco Benigni (anziano autostoppista, situazionista galattico, pacifista gandhiano, taoista-guevarista, scrittore, giornalista, complessista) e lo ri-definiscono (bontà loro): "schiavo rassegnato"; "rappresentante di una classe di dominanti che cominciano a preoccuparsi della volontà di rivolta che serpeggia in seno al popolo italiano"; "scettico nichilista" e così via. Alcuni spiegano (nottetempo) a Benigni - meno male - il suo pensiero, ritenendo evidentemente che le parole gli siano sfuggite dalla tastiera mentre puliva il mouse. Ma perchè questo ridondare di post?
EliminaSemplicemente perchè Claudio Messora/Byoblu ha ritenuto opportuno condividere, sul suo autorevole blog, un mio articolo di 2 anni fa apparso su Dagospia e su Megachip. Alleluja ! Grazie Byoblu ! Mi serviva proprio un po' di promozione visto che da qualche giorno è uscito on line il primo volume di una quadrilogia a mia firma. Si intitola Web Nostrum e suggerisco di leggerlo (poi così ne parliamo pacatamente) a chi ama scrivere di Sovranità perchè Web Nostrum affronta (anche) l'argomento nell'ambito del più vasto dibattito sulla Governance Globale di Internet. Una "cosetta" che i sostenitori passionali della Sovranità tout court sottovalutano ampiamente.
...continua....
Io, "schiavo rassegnato", reduce ( a mie spese) dagli incontri internazionali sul destino della Rete, pubblico su K4Biz, 3 giorni fa, un'intervista in cui si chiarisce che la Rete è in mano alle Elites e ai Servizi Segreti e mi vedo descritto, alla luce di valori e aspettative piccolo borghesi, con toni nerboruti, come "rappresentante di una classe dominante". Io che da 30 anni cerco di spiegare che i cittadini del Web vengono comprati e svenduti agli inserzionisti internazionali senza alcuna facoltà di contrattare nemmeno il loro prezzo. Io che sollecito la costruzione della Bloggers United quale soggetto consapevole e contrattuale. Mi vedo descritto come uno "che semina timore e sta dall'altra parte della barricata". ( Credo alluda alla "grappa" .)
EliminaNon solo, ma mi viene pretestuosamente spiegato, ancora a sostegno della "volontà di rivolta che serpeggia", che io non conosco la Storia ... che se gli inglesi non avessero reagito a Hitler avrebbero perso la guerra. Strano ! Leggendo Churchill avevo capito che se gli americani e soprattutto i russi non fossero intervenuti come hanno fatto ... gli inglesi avrebbero perso la guerra. Ma evidentemente questi blogger nerboruti ne sanno più di Churchill sulla II Guerra Mondiale e sugli inglesi.
Comunque confesso che quanto sta avvenendo mi diverte moltissimo, alcune giovani reincarnazioni battono giustamente i piedi sulle tastiere e presto ci faranno uscire dalla Nato, stracceranno il Trattato di Lisbona, torneranno a comprarsi il gelato e ad affittare le sedie a sdraio con le lire e con i loro smart phones impediranno la sottoscrizione del TTIP. Tutto questo quando ? Presto! A seguito delle prime Elezioni disponibili. Magari ! Non vedo l'ora.
Nel frattempo non accetto insulti e pacificamente sfido a duello digitale Chiunque, a colpi di blogs, articoli, libri e saggi, mi dimostri che la Sovranità è "dietro l'angolo" basta parlarne molto e confusamente.
Care Sorelle e Fratelli digitali, la cosidetta Sovranità è un puzzle molto, molto complesso. Di quale Sovranità stiamo parlando: territoriale ? geopolitica ? monetaria ? militare ? digitale ? Perchè se ci limitiamo a discutere della Sovranità in senso lato ribadisco il mio pensiero e me ne assumo ogni responsabilità. " Io piuttosto muterei così l'art. 1 – comma II della Costituzione Italiana : “la Nuova Sovranità apparterrà al Popolo quando i suoi Rappresentanti, riusciranno a difenderla e ad esercitarla nelle forme e nei limiti di una Costituzione in progress armonizzata con la Globalizzazione attiva e non subita” .
Alcuni infine - grazie al Cielo - affermano che bisogna parlare ANCHE di dove sia finito l'Oro degli Italiani perchè nessuno glielo racconta in dettaglio. Bene ciò mi consente di riproporre un altro mio articolo del 19.7.2013 , in cui ho narrato l'avvilente giallo dell'Oro italiano (molto prima che alcuni meravigliosi deputati M5S si battessero in aula).Leggetelo c'è anche la copia di una mia email alla Banca d'Italia e la loro non-risposta. Grazie Byoblu, grazie a tutti. Baci e abbracci . http://glaucobenigni.blogspot.it/2013/07/loro-alla-patria-loro-che-garantiva-la.html
Gentile Glauco Benigni, Lei che "si confronta da anni con imbarazzanti ignoranze, emozioni da operetta, scontri adolescenziali che fanno comodo solo alle Elites Planetarie" dovrebbe sapere che l'art.11 della Costituzione recita: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.".
EliminaLascio a Lei giudicare se i trattati europei rispettino il principio della parità con altri Stati, o se la Nato sia un'organizzazione che promuove la pace. Mi consenta di aggiungere brevemente che, anche se questo principio non fosse scolpito nella lettera e nella sostanza della Costituzione del 1948, non per questo cesserebbe di essere un diritto al quale un popolo può e deve aspirare.
Per oggi la chiudo qui perché ho compiuto il mio 59° anno e sono stanco, dopo una giornata di festeggiamenti a base di "sostanze pesanti", tipo morellino, cesanese e grappini. Ma il "duello digitale" è solo rimandato. Si tenga in forma perché sarà dura.
p.s. mi sono ricordato dell'occasione in cui ci siamo incontrati: la presentazione del libro di Gioele Magaldi a Roma. E forse, ma di ciò non sono sicuro, anche in un'altra occasione, al linux club credo nel 2007 o 2008, ad un incontro di grillini. Dovrei avere anche un video di un suo intervento (sempre che fosse Lei). In tal caso, se Le fa piacere, gliene mando una copia.
Sotto le parole il...nulla: "IO che feci, IO che scrissi, IO che dissi questo, questo e quest'altro e quest'altro ancora..." (il Suo orecchio non ode le frequenze del celeberrimo rumore prodotto da Eduardo nell' "Oro di Napoli"?).
EliminaEgregio Dottore/Professore/Massmediologo/Tuttologo: le (Sue) chiacchiere stanno a zero.
Non prospettando alcuna strada CREDIBILMENTE percorribile in alternativa alla globalizzazione capitalistica brutta e cattiva ma descrivendo alla stregua di poveri coglioni chi a quella realtà tenta di contrapporsi, ciò che il pezzo veicola (e sopratutto ciò che ha veicolato chi, a distanza di due anni, lo ha magicamente fatto rivivere oggi) è lapalissiano a chiunque abbia fatto l'occhio a certe operazioni per così dire "culturalmente orientate", quelle apparentemente tese a scuotere le coscenze ma che, di fatto, alimentano il senso dell'impotenza perchè somministrano una visione del mondo come il regno della nequizia dominato dai "Potreri forti" contro cui nessuno può nulla.
"quelle apparentemente tese a scuotere le coscenze ma che, di fatto, alimentano il senso dell'impotenza perchè somministrano una visione del mondo come il regno della nequizia dominato dai "Potreri forti" contro cui nessuno può nulla"
EliminaSe l'itaGliano è una lingua, questo è esattamente quello che fa Lei. Ma vedo che mi si sta agitando. Si risparmi, perché non è proponendo epistemi apodittiche, né insultando, che si sviluppa un confronto serrato, e anche duro, ma rispettoso della logica argomentativa.
Che poi duro sarà, ne sia certo. Non alcuna intenzione di fargliela passare liscia.
Caro Fiorenzo Fraioli, e' vero "un popolo può e deve aspirare" al suo diritto di veder applicata alla lettera la Costituzione. Finora non è successo, ma da oggi mi sento più tranquillo perchè ho capito che ci pensa lei. Mi avverta quando siamo usciti, per lo meno dalla Nato e dall'Euro.
EliminaNel frattempo, mentre lei si occupa di Diritti io continuerò ad occuparmi di Doveri.
Per quanto riguarda il duello digitale, resto a disposizione, però la prego in una eventuale occasione futura non mi scambi per Demetrio Demetrio e non risponda a lui credendo di rispondere a me. E' comicamente imbarazzante un "duellante" distratto come lei. Buon riposo e sogni di sovranità. Un abbraccio al nostro caro Demetrio ... gli hai preparato la merendina per domani a scuola ?
@Demetrio: scusa se ti ho scambiato per Benigni. Ero già a letto e ho usato il cell; il fatto è che il tono usato da costui nel parlare di sovranismo mi ha profondamente indignato. Merita una confutazione che metta ben in chiaro la differenza tra diritto d' opinione e licenza di sparare cazzate.
EliminaAvrai notato, immagino, che su questo blog l'ambiguo byoblu non è mai citato: caso o disgrazia?
RispondiEliminaCmq grazie per la segnalazione, c'è sempre una prima volta, anche per byoblu. Che merita di essere "affettato" per benino. Nel mio piccolo provvederò.
Non è mai citato e forse in ciò sta la spiegazione del perchè seguo questo blog e non quelli come il suddetto,
EliminaIn alcuni settori della produzione di beni e servizi, quello che generalmente viene invocato come un requisito di serietà e affidabilità, ossia il "professionismo", ha una non sottovalutabile "altra faccia della medaglia".
Chi svolge una qualunque attività per mestiere o ANCHE per mestiere (cioè oltre che per passione), prima o poi si ritroverà - soprattutto se avrà raggiunto un qualche successo in termini di notorità e credibilità personali - a fare scelte direttamente o indirettamente funzionali al "mestiere", cioè finalizzate unicamente ad accrescere le proprie opportunità professionali, ad implementare il successo della sua "azienda" personale.
Che se ne renda conto o non, il "professionista" (non importa che svolga l'attività gratis et amore Dei o a fini di lucro) finisce inesorabilmente per essere dominato, nelle scelte come nelle decisioni che riguardano la sua attività, dalla logica della convenienza professionale, cioè ad assumere in modo quasi pavloviano solo le scelte e le decisioni che possono accrescerne il successo e il buon nome.
Tutto questo è commendevole per chi, ad esempio, fabbrica scarpe, ma è un fattore pericolosamente distorsivo, in termini di genuinità e credibilità dei beni e servizi prodotti, per chi maneggia materie come l'informazione, proponendosi, per giunta (spesso in modo del tutto autoreferenziale, non essendo costoro neppure giornalisti), come portatore di un'"altra" informazione rispetto a quella "ufficiale" e propugnatore di "verità" scomode al Potere.
E qui, per carità di patria, mi fermo, evitando di dilungarmi sul personaggio in questione.
Quest'articolo fa concorrenza a quello che postai io qualche post scritto dai Dissidenti dell'Arizona
EliminaCaro Demetrio, la tua riflessione è interessante, ma non possiamo certi che sia
RispondiEliminavalidamente applicabile a Claudio Messora, curatore del blog Byoblu. E' possibile, infatti, che il curatore di un blog che definisco "ambiguo" sia, lui personalmente, in perfetta buona fede. Infatti mi riprometto di "fare a fette" il blog Byoblu, non Claudio Messora, della cui buona fede francamente me ne infischio.
Per essere ancora più chiaro, io considero il M5S ambiguo, ma conosco tanti grillini, in assoluta buona fede, che sono persone per bene e disinteressate. Potrebbe essere il caso di Claudio Messora: chi sono io per giudicare?
Questo mio atteggiamento è generalizzato, salvo qualche malemerita eccezione, of-course. Ma in tal caso è entrata in gioco la cattiva educazione, che è un vizio imperdonabile. E più non dimandare.
Vorrei aggiungere qualcosa a proposito di me. Io non corro il rischio di «fare scelte direttamente o indirettamente funzionali al "mestiere", cioè finalizzate unicamente ad accrescere le proprie opportunità professionali» per due ragioni:
1) Non possiedo un talento sufficientemente spendibile e tale da espormi al rischio di compravendita.
2) Sono una persona geneticamente ribelle.
Questo lo dico senza falsa modestia perché è la verità, e nessuno meglio di me mi conosce. So quali sono i miei limiti, quel che posso fare, e sono geneticamente ribelle. In una parola inservibile.
Dunque faccio la cosa giusta e mi godo la vita.
Ho saltato una parola. Ovviamente volevo scrivere: "non possiamo essere certi che sia validamente applicabile a Claudio Messora".
EliminaMeglio essere precisi, essendoci il rischio che qualcuno si risenta. Il fatto è che, a forza di battere il ferro senza che nulla cambi (anzi: le cose vanno di male in peggio), il nervosismo sta aumentando...
Caro "ingegniere", spero si capisse che il mio post non si riferiva minamente alla tua Augusta Persona :-), avendo io premesso che la ragione per cui seguo il tuo blog (e non altri )sta nel fatto che il suo responsabile e gestore non ha l'approccio da me descritto nel prosieguo del post (se non altro perchè un rispettabile mestiere già ce l'ha).
RispondiEliminaDel resto, capisco benissimo il motivo della tua saggia presa di distanza da alcune mie considerazioni sul blogger in questione. Però consentimi di non condividere l'idea secondo cui, negli ambienti da te citati, c'è chi "sbaglia" in buona fede e chi agisce sapendo di sbagliare. E' inutile girarci intorno: chi continua a tenere certe posizioni quando le cose e le situazioni iniziano ad essere abbastanza chiare per l'uomo di media intelligenza e cultura NON E' IN BUONA FEDE o, se lo è, è persona totalmente negata per la politica.