mercoledì 10 ottobre 2018

I "sollevatori"



Addendum delle ore 15:15 del 9 ottobre 2018

Germano Martelli ha così commentato su youtube: «Ciao Fiorenzo, cosa ne pensi dell'ultima "fatica letteraria" di Sergio Rizzo - la notte che uscimmo dall'euro-? Ovviamente è puro terrorismo, ma credo sia un po' il sentire generale, che abbandonando l'euro arriverebbero le cavallette carestie e pestilenze. Per questo ti faccio un'altra domanda: potresti linkarmi una pagina dove trovo quello che è il tuo pensiero su una eventuale italexit?
Grazie.»

Caro Germano, ti rispondo con una frase che tempo fa pubblicai su FB: dicono i ricchi che uscire dall'euro sarebbe un disastro per i poveri. Naturalmente era, ed è, una frase ad effetto, il cui compito è quello di indurre ad aprire la mente. La realtà effettiva di un'eventuale italexit deve essere valutata alla luce della domanda: cosa faranno gli interessi colpiti, e fin dove saranno disposti a spingersi, per scongiurarla?
Se gli interessi colpiti, diciamo i ricchi, accettassero le loro perdite con la stessa mansuetudine con cui gli interessi che sono stati colpiti dall'euro, diciamo i poveri, hanno accettato le loro, ebbene il gioco sarebbe sostanzialmente a somma zero: quello che perdono i ricchi sarebbe quel che guadagnano i poveri. Dubito però che ciò avverrà, anzi sono assolutamente certo che la reazione sarebbe estremamente forte e decisa. Il conflitto che si aprirebbe potrebbe avere un solo vincitore, con in più il rischio che anche costui, per prevalere, debba accettare delle perdite. Il risultato sarebbe così un impoverimento generale della Patria (non dico più "paese"), molto più forte per i perdenti e relativamente più contenuto per i vincitori.
La mia opinione, dunque, è che l'uscita dall'euro, se e quando ci sarà, comporterà inevitabilmente dei costi, da confrontare tuttavia con quelli che la parte oggi perdente, i poveri, dovrebbe comunque sostenere per conservare l'euro. Considerazioni geopolitiche a parte - le quali pure hanno la loro enorme importanza - il punto di rottura sarà determinato dalla soglia oltre la quale i perdenti con l'euro non potranno far altro che ribellarsi. Purtroppo è anche vero che questa parte, con il passare del tempo, si sta indebolendo sempre di più, e rischia di arrivare alla ribellione senza avere più nemmeno la forza sufficiente per sperare nel successo. Ed è questa la ragione di fondo per cui mi sono sforzato, in tutti questi anni, di favorire la massima e reale partecipazione dal basso, una posizione che è stata etichettata come "fraiolismo metodologico". A quanto pare ha vinto il "bagnaismo metodologico", ovvero la tesi che saranno i ricchi, quando dovranno pagare il costo dell'euro (e non si capisce perché) a mettere in campo l'italexit. Con un occhio di riguardo anche per i poveri? Permettimi di dubitarne.
Ciò detto, essendo io il perdente, che importanza può avere la mia opinione? La soddisfazione di aver avuto ragione? Mio padre mi diceva sempre che "la ragione è dei fessi", e chiamava questa affermazione "il teorema di Pirro".
Tanti cari saluti da un fesso.

6 commenti:

  1. Non conosco personalmente i Sollevatori se non Mazzei e Carlo Candi che mi sono parse persone equilibratissime e di grande spessore politico.

    A parte il tuo di blog seguo ormai solo il loro e devo dire che mi ha sorpreso l' evoluzione dall' unirsi per combattere il fascismo all' unirsi per combattere il Piddinismo… ovvero l' ordoliberismo globalista, e allora all' uopo è lecito allearsi con i nazionaliberisti della lega
    .
    lo so, lo so che c' è chi sostiene, come il compagno Fusaro, che oggi il pericolo reale sarebbe il piddinismo o addirittura che il piddinismo sarebbe la forma moderna di fascismo, giudizio quest' ultimo che non condivido ovviamente.


    Mi sorprende altresì questa narrazione, non solo dei sollevatori s' intende, secondo la quale l' azione politica, persino l' azione di governo debba essere condotta all' insegna della dissimulazione; una dissimulazione permanente di fronte a giornalisti , membri della opposizione parlamentare, investitori internazionali condita ad ogni piè sospinto di sorrisetti, strizzatine d' occhio, gomitate e microfoni spenti d' opportunità ai propri ministri ( vedi il microfono spento proditoriamente da Borghi a Tria per evitare che rispondesse a Brunetta)

    Direi che ce n' è abbastanza da esser disorientati e notevolmente preoccupati

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  2. Caro Fiorenzo, bene hai fatto a ricordare che la UE è prima di tutto un progetto politico , fondato sul perno economico della stabilità della inflazione al 2% fra tutti i 19 Paesi membri garantita dalla BCE,
    e giustamente ne hai dedotto che tutte le polemiche della UE contro l’Italia non si riferiscono allo sforamento di un misero mezzo punto percentuale su quanto richiesto dai burocrati UE alla nostra Patria, ma che il vero motivo del contendere è il timore dell’aumento della inflazione oltre il2% ,o peggio ancora il divario della inflazione fra gli stati membri della UE,che provocherebbe la dissoluzione della unione europea.
    Quindi possiamo dire che la costruzione della casa comune europea è stata iniziata costruendo dal tetto - tuttora sorretto dal popolo- e non dalle fondamenta. E’ come se per l’unità d’ Italia Cavour avesse proposto una unità monetaria ai vari staterelli della nostra Penisola, con il retro pensiero alla Prodi, che un giorno succederà una crisi economica che provocherà come risultato una unione politica!
    Inoltre si sapeva già dagli studi di economia che una unione monetaria fra paesi aderenti funziona solo se c’è una Banca Centrale che si comporta da prestatore di ultima istanza ,ma soprattutto che i paesi in surplus aiutino quelli in difficoltà , ovvero che ci sia una cassa per il mezzogiorno . Inoltre, con una Banca centrale europea, la zona euro avrebbe avuto una politica monetaria uniforme, che i governi dei paesi membri non avrebbero potuto piegare ai loro scopi. Quindi, per prevenire l’inflazione interna e promuovere la crescita nazionale, i governi di tutti i paesi sarebbero stati obbligati a essere fiscalmente responsabili. I paesi della moneta unica avrebbero anche dovuto coordinare le loro politiche economiche. E mentre imparavano a cooperare, la pace avrebbe avuto fondamenta ancora più solide. Nonostante la crisi economica e politica della zona euro negli ultimi dieci anni, c’è chi continua a credere in questa visione. Se l’economia italiana è nei guai e l’economia tedesca ha il vento in poppa, il tasso di interesse comune fissato dalla Banca centrale europea sarà troppo alto per l’Italia e troppo basso per la Germania. In questo modo, i problemi economici dell’Italia continueranno e l’economia tedesca crescerà ancora di più. È insito nella natura della moneta unica che, una volta che le economie dei paesi membri iniziano a divergere l’una dalla altra, il tasso di interesse comune faccia aumentare la divergenza.
    Dal primo giorno, tuttavia, risultò chiaro che gli europei non sarebbero mai stati disposti a mettersi d’accordo su un bilancio comune. I tedeschi erano comprensibilmente preoccupati che, se avessero accettato di condividere le loro entrate fiscali, sarebbero diventati il finanziatore di tutti i tipi di problemi nel resto d’Europa. Pertanto, un bilancio comune per facilitare il percorso verso gli Stati Uniti d’Europa con l’euro come moneta comune era politicamente escluso.
    Stabiliti questi punti fermi io voglio porre due domande ai Sovranisti Costituzionali
    1) Siamo in guerra ?
    2) Chi sono i nostri nemici?
    Dal mio punto di vista i nemici sono i grandi burocrati della UE e le truppe che li appoggiano. Tutti gli altri, tranne i neutrali per paura o convenienza, sono nostri amici , e si marcia insieme.
    Se siamo in guerra, e per me lo siamo allora bisogna assolutamente VINCERE. E per vincere bisogna essere UNITI. Solo dopo la vittoria possiamo procedere ai distinguo politici .
    Già oggi le cose sono chiare . Lega e M5S non litigheranno e marceranno pur con le inevitabili distinzioni verso la vittoria finale. Chiunque si unirà sarà il
    benvenuto, e potrà avere un posto nel banchetto politico futuro.
    Gli astenuti e i pavidi non avranno futuro politico.
    (continuo sotto)

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  3. Nella ipotesi che non siamo in guerra, e che quindi non ci sono nemici da combattere, bisogna solo concludere che anche i grandi burocrati della UE abbiano capito che con l'attuale modo di procedere per creare gli USE si sono infilati in un " cul de sac." e che avranno bisogno di un sac de cul per uscirne politicamente intatti.Cosa che si può fare solo addossando la colpa del
    proprio fallimento ad un capro espiatorio. In sostanza al populismo.
    Buona Vita
    p.s. Nell'augurio si vede che sono ottimista di natura.
    p.s.s. Una decina di righe del mio commento sono tratte dall'ultimo scritto del blog Voci dall'Estero, che invito a leggere per la sua scorrevolezza. Ma nello scritto non c'è niente di nuovo per noi frequentatori di Ego della Rete

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  4. l'incazzoso Prof Sapelli sostiene che, purtroppo, oggi, cosa mai accaduta in passato, chi pulisce i cessi dei ricchi la pensa come i ricchi, questo è il problema.

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  5. Anche io sono disorientato, ma non preoccupato, opzione “Gladio” a parte.

    Come dice la canzone "certi amori fanno dei giri enormi e poi ritornano".

    Se a Chianciano è iniziato qualcosa, se è lì che c'è stato il primo contatto ufficiale dei Sollevatori con l'Ammazzapiddinischiacciaortotteri, forse devo tornare a quei giorni, andare a rivedermi quei documenti per avere la corretta prospettiva di quello che accade oggi.
    Ok, il PD aveva tradito la classe operaia ma in cosa sarebbero stati diversi o migliori Lega e FI, recitando nello stesso teatrino, e con lo stesso scopo (Leuropa), della loro controparte?
    Voglio capire se era amore giurato già allora: nella buona e nella cattiva dissimulazione, finché cadrega non ci unisca di più.

    Se il matrimonio è iniziano lì, o addirittura prima, allora la caccia al piddino è stato solo il pretesto retorico per ritagliarsi uno spazio politico o di opinione, anche perché la declinazione di dx del piddinismo, quello senza “elle”, era già il bersaglio retorico preferito del Mov5s, usando la questione morale come argomento di fondo.

    Dal di fuori la lettura di quanto sta accadendo, da parte di quelli tra noi più attenti al tema della difesa della sovranità popolare, senza la chiave della "dissimulazione" proposta dagli ex Marxisti dell'Illinois, farebbe gridare al tradimento della causa sovranista.
    Comprensibile allora l'effetto straniamento di chi, ex piddino con elle o senza elle, dopo aver cercato diligentemente l'espiazione o il riscatto attraverso la guida delle 3B o ­del Mov5s, si percepisse oggi, pecora tra pecore, in un recinto o su un binario morto.

    Mi chiedo se il disorientamento del nucleo ristretto ma tecnicamente e politicamente più agguerrito del Movimento Sovranista (acadreghista)rispetto al trend positivo dell'Altroeuropeismo gialloverde sia un effetto secondario o non voluto?

    Se “Un Altra Euro-pa” era da sempre il fine non dichiarato della narrazione sovranista di Lega, Mov5s, Cadregari e aspiranti tali, allora non si è trattato di legittima ricerca del consenso sulla base di una visione alternativa rispetto a questioni di fondo, ma di una gattopardesca volontà di voler cambiare tutto per tenere tutti nella gabbia, anzi nel recinto.

    Il mio disorientamento depressivo svanisce o si attenua notevolmente se considero che quello che può valere per i Gatekeepers Ortotteri possa valere anche per i Legaioli, quindi anche la loro contrapposizione parte del teatrino, quello venuto dopo il teatrino di PD vs FI.
    Tutto diventa coerente se nell'azione di Gatekeeping includo altri agenti che hanno avuto fin dall'inizio o meno, organicamente o meno, la funzione ora di intimidirci con lezioncine econometriche ora di blandirci con i racconti sui costi umani della moneta unica.
    Se non si sia trattato solo di una divisione di compiti tra pastori, facendo crescere zizzania (con il pretesto di sbeffeggiare l'appartenenza altrui) e avvelenando i pozzi (semantica, anche Draghi è un sovranista, euro-peo&cadreghista).

    Penso che si debba ripartire riconoscendo la sconfitta (furto d'identità) e la relativa frustrazione (irrilevanza strutturale, a parte l'Ars), piuttosto che cercare una improbabile identificazione con il governo Giallo-Verde assediato dall'ordoliberismo, aspettando che un venerdì sera, a mercati chiusi, qualcuno ci tirerà fuori dalla gabbia, anzi recinto.

    Ho letto in un libro (Fiducia e Sfiducia) che aldilà delle reazioni emotive oscillanti tra Speranza e Rassegnazione è disponibile dentro di noi qualcosa di esistenzialmente più profondo, una Fiducia Reale non dipendente dalle circostanze esterne, quando decidiamo di non derogare al patto che abbiamo con noi stessi nel coltivare la nostra visione interiore, senza aspettative e senza dissimulazioni.

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  6. La tesi di Fiorenzo si basa su un presupposto razionale, per quanto cinico: €SSI hanno capito la lezione del 2008 e per salvare la baracca ora vogliono tenere sotto controllo gli squilibri commerciali tra i paesi dell'Eurozona, anche a costo di continuare a tenere schiacciate le economie dei paesi meno competitivi. Il che in linea di principio avrebbe perfettamente senso, anzi dal loro punto di vista è l'unica cosa da fare. Tuttavia non mi convince fino in fondo. Innanzi tutto, se la stanno prendendo solo con un paese, l'Italia, mentre ad altri è concessa maggiore indulgenza. Poi, se seguissimo l'approccio della razionalità economica, dovremmo tener presente anche il surplus commerciale italiano di 50 miliardi che consente ampi margini di manovra senza rischiare di squilibrare nulla: il timido deficit al 2,4 nel 2019, peraltro seguito da un rientro in buon ordine previsto per gli anni successivi, potrà forse espandere di qualche virgola la domanda interna e limare il surplus commerciale, ma non credo che potrà provocare grandi sconquassi, anzi, semmai dovrebbe riportare la bilancia commerciale italiana verso un maggior equilibrio. Non so, ho come l'impressione che le reazioni isteriche a cui stiamo assistendo abbiano ben poco di razionale e siano solo i colpi di coda di un segmento del potere che sente che la fine sta per arrivare, e che €SSI saranno sostituiti da altri €SSI, o E$$I. Vedremo.

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