martedì 23 ottobre 2018

L'evidenza dei fatti


Ci sono quelli che ci raccontano che è in atto uno
scontro


tra il governo yellowgreen e la Leuropa. Io, dopo intense consultazioni al baretto di Castro dei Volsci, vi dico che è in atto una dura trattativa. Il punto è che la Leuropa deve accettare una perdita - i rapporti di forza lo impongono - e deve scegliere tra:
  1. Una modifica dei criteri di gestione dell'eurozona
  2. Una dissoluzione concordata della medesima
La trattativa, come è giusto che sia, è dura, ma meno di quel che appare perché, comunque, la Leuropa deve cedere: così non si può andare avanti. Il punto è che l'eurozona, per funzionare a vantaggio esclusivo dei paesi del centro, non può ammettere differenziali di inflazione tra questi e i paesi della periferia. D'altronde consentire tali differenziali implica che ci siano trasferimenti reali dal centro verso la periferia, per via monetaria o fiscale. O li si accetta, e dunque la BCE garantisce l'acquisto dei titoli di stato della periferia, ovvero si costruisce un bilancio leuropeo tale da garantire il finanziamento della periferia a spese dei contribuenti del centro...

...oppure ci si siede intorno a un tavolo e si smonta tutto.

Noi, il paese più importante della periferia, non possiamo crescere troppo altrimenti la nostra inflazione diverge da ciò che è compatibile con le regole dell'eurozona. Ricordate?

La lettera Ue contro l’Italia: “Scostamento deficit senza precedenti”. Tria: “Spero nel dialogo”


Ovviamente al popolo, allevato a slogan tipo "honestà" e "l'Italia agli italiani", non si può parlare di crescita potenziale, NAIRU, output-gap. Pertanto gli si parla di debbbbito pubico... si sa, la colpa è essenzialmente sessuale.

Sette anni a farci un mazzo così e il risultato è il metodo Burioni! 



Ovviamente può capire solo chi ha seguito le cose dall'inizio, cioè, come dice Burioni, ha studiato. Gli altri sono asini a 365 gradi. Certificato dall'Università di Pescara.

1 commento: