martedì 16 ottobre 2018

I vincenti (di oggi)

Ovviamente questi sono vincenti nei confronti delle mmmerde puddine, cioè sono quelli che meglio di tutti sono riusciti a combattere l'assurdo. Il che non significa che abbiano ragione su tutto. Ma oggi hanno vinto, dunque a loro l'onere e gli onori! Da queste parti, nei nostri limiti comunicativi,  cognitivi e morali, si continuerà a combatterli o a sostenerli se e quando ciò sarà conveniente per l'unica causa che riconosciamo: il diritto/dovere del popolo lavoratore a farsi Stato.

Comunque, se avete tempo, godeteveli. Sono davvero bravi, sia come contenuti che come comunicatori. Chapeau!



7 commenti:

  1. Diciamo che prima le giuste istanze non avevano proprio giurisdizione in parlamento.

    Ora ci sono ma sono in mano alle persone sbagliate che hanno l'unico pregio di aver distrutto il piddinume vario (per ora).

    Siamo in attesa di vedere le persone giuste con le istanze giuste....

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  2. "Io sono stato di sinistra fino al 17 gennaio". Prendiamo atto.

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  3. Quanto sono entrambi lontani dallo spirito del comma secondo dell'art'3 della nostra Costituzione: "E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."
    Fare il partito dal basso, significava ispirarsi al succitato articolo, che a detta del grande costituzionalista Calamandrei è il più importante della Carta Costituzionale. Non può esistere la Democrazia Sociale senza i grandi partiti di massa e la partecipazione attiva di milioni di lavoratori.
    Invece uno nel video ha affermato che dobbiamo proteggerli votandoli, l'altro alla fine ha ringraziato i seguitori del suo blog per la sua personale affermazione politica, incapace com'è di passare dall'Io al Noi. Siamo sempre all'interno del paradigma della democrazia liberale, dove i centri decisionali veri sono lontani dalle aule parlamentari

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  4. Ciao Fiorenzo, comunque potrebbero avere ragione loro, Borghi, Bagnai e Barra Caracciolo. In questo momento storico la Democrazia Sociale prevista dalla nostra Costituzione non è un progetto razionalmente realizzabile per l'evidente ed indiscutibile rapporto di forza capitale/lavoro tutto a vantaggio del primo, con il secondo ormai inesistente sia dal punto di vista politico che sindacale. In questa oggettiva situazione fattuale, di assoluta debolezza del mondo del lavoro, il massimo che si può sperare è una "democrazia" liberale temperata da quel minimo di buon senso che ne consente la sua prosecuzione in eterno.
    In questo situazione riorganizzare il mondo del lavoro, sia dal punto di vista sindacale che politico, è un impresa titanica che nemmeno il miglior Togliatti e il miglior Di Vittorio avrebbero una qualche minima possibilità di riuscita. Peccato che all'orizzonte personaggi di tale levatura politica e sindacale non se ne vedano, così come non si vede nemmeno l'ombra d'imprenditori illuminati, alla Mattei e alla Olivetti per citare i più famosi. Per cui l'unica possibilità rimasta a loro è stata quella di prendere il timone della nave liberista per cercare di non andare a sbattere contro l'iceberg della deflazione. Questa è una possibile benevola lettura alternativa, purtroppo per il popolo l'unica possibilità rimane quella di tifare per una delle Elites in campo, ma nulla di più.

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  5. Concordo con Gosmin… aggiungo solo una cosa, purtroppo siamo soli. Molto soli.

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