domenica 28 ottobre 2018

Quark Europa - 1 - L'Italia Di Fronte Alla Competizione Internazionale

Dall'archivio di Repubblica 5 luglio 1993 (25 anni fa):

«PIERO Angela, dopo le dodici puntate di Quark speciale dell' estate, porterà ad ottobre, su RaiUno, una nuova serie di rubriche dal titolo Quark Europa. Sulla falsariga di Quark economia, il nuovo programma di Angela parlerà dei problemi comuni ai paesi dell' Europa unita nei settori della scuola, dell' economia, della tecnologia, del lavoro e di tutte le altre tematiche sociali. La trasmissione, undici puntate in tutto, sarà una giusta miscela tra filmati, animazioni (con i cartoni di Bruno Bozzetto) ed interviste ad esperti. "Queste undici puntate sono una sorta di viaggio alla scoperta delle differenze e delle analogie che esistono tra i dodici paesi della comunità economica europea" spiega Angela "durante il tragitto parleremo un po' di tutto e confronteremo le varie realtà sociali per vedere lo stato di sviluppo e le eventuali competizioni in corso".»


A distanza di 25 anni credo sia utile rivedere questa serie di puntate di Quark nel corso delle quali Piero Angela descriveva il percorso verso il quale ci stavamo avviando: l'Unione Europea. La stagione di Tangentopoli volgeva al termine, la rete muoveva i suoi primi passi dal punto di vista della sua diffusione di massa per cui tutta l'informazione, senza eccezione alcuna, era mainstream. 

Personalmente, nel rivedere questi contenuti, vengo preso da una sensazione di straniamento, come quando si rivedono certi filmati dell'Istituto Luce del ventennio.

In entrambi i casi uscimmo da una crisi adottando la soluzione predisposta dai liberali: il fascismo nel 1922, l'Europa unita sulla base del principio della concorrenza in regime di piena libertà di circolazione dei fattori produttivi - capitali, merci, servizi e persone - nel 1992. Settanta anni illuminati da una sola rottura nella continuità del dominio liberale: il trentennio glorioso all'insegna della Costituzione del 1948

Mancano quattro anni al centenario della marcia su Roma, il "biennio sovranista" è alle nostre spalle ma la soluzione che ci viene ri-proposta è, ancora una volta, di stampo liberale. Considerate la ciclicità:

Apertura dei mercati (fino al 1914) => guerra => disordine e contrasti tra le nazioni => nazionalismo fascista => guerra => trentennio glorioso => ritorno all'apertura dei mercati => contrasti tra le nazioni => disordine e contrasti tra le nazioni => oggi la scelta: un nuovo trentennio glorioso tornando alla Costituzione, oppure un nuovo nazionalismo, impropriamente ridenominato dalla propaganda mediastream come "sovranismo".

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