mercoledì 18 aprile 2018

Cos'è la nuvola che si intravede a nord-ovest?

Si immagini una battaglia, lo stato maggiore è riunito sotto la tenda per studiare la strategia e inviare ordini. La giornata sembra volgere a favore quand'ecco arriva una staffetta per annunciare che, da nord-ovest, si avvicina una nuvola di polvere, probabilmente cavalleria. Chi sono, si chiede lo stato maggiore, i rinforzi attesi o il nemico?

La domanda è cruciale. Fossero i rinforzi attesi la battaglia sarebbe vinta, ma se è il nemico allora si deve abbandonare il campo organizzando un'ordinata ritirata. Dopo breve ma accesa discussione lo stato maggiore stabilisce che sono i rinforzi attesi, e dà l'ordine di attaccare sul lato opposto per realizzare una manovra a tenaglia che schiaccerà il nemico. 

Non erano i rinforzi attesi.

Cos'è la nuvola che si intravede a nord-ovest?


Se lo è chiesto lo stato maggiore del piccolo esercito sovranista, e una sua parte si è dato la risposta sbagliata. Ora siamo circondati, la truppa si sta squagliando, nemici da tutte le parti. Ma niente paura, giungono voci che un nuovo esercito si stia raccogliendo per una nuova battaglia: cosa farà quella parte dello stato maggiore sovranista che ha scambiato il M5S per un alleato? Considererà credibili gli appelli per una battaglia comune sul fronte europeo, oppure si darà alla macchia tentando di radunare un nuovo esercito nazionale? Continuerà a rispondere alle convocazioni e alle auto-convocazioni, oppure andrà in cerca di nuovi guerrieri, da inquadrare e addestrare per riprendere la lotta sul suolo patrio?

Chi segue questo piccolo blog sa che la mia tesi è che si debba lavorare sul fronte italiano e, soprattutto, si debba costituire un esercito politicamente forte, prima di cercare un nuovo scontro. Soprattutto, è indispensabile ripensare radicalmente i metodi di reclutamento, da basare per il futuro non più sull'adesione individuale ma su quella collettiva, passando per la nascita di piccole sezioni distribuite su tutto il territorio le quali, una volta costituite, si raccordino con le altre definendo, nel corso del processo di aggregazione molecolare dal basso, lo statuto della rete sovranista.

Un punto cruciale è, come già detto, che i mattoni di base non devono più essere gli individui ma le sezioni, ognuna delle quali dovrà dotarsi di regole democratiche interne compatibili con quelle che, man mano che la rete inizierà a saldarsi, verranno stabilite. Per avviare questo processo sono necessarie almeno due sezioni, alla nascita di una delle quali sto già lavorando con pochi amici patrioti. Credo che, in questa fase iniziale, il requisito della territorialità sia fondamentale, ragion per cui ho proposto di non accettare eventuali adesioni individuali che siano fuori zona rispetto alla sezione che ci stiamo sforzando di creare. Se qualcuno, che vive al di fuori delle aree circostanti la città di Frosinone, ci contatterà, sarà invitato a creare a sua volta una sezione nella sua zona. Abbiamo stabilito che, in questa fase embrionale, il requisito minimo affinché un gruppo di sovranisti possa dar vita a una sezione debba essere di dieci iscritti. Al di sotto di dieci iscritti si dovrà continuare il lavoro di avvicinamento, conoscenza, reclutamento nella propria zona.

Conosco la prima obiezione: quello che proponi è molto simile a ciò che sta già facendo il Fronte Sovranista Italiano, dunque perché non costituisci una sezione del FSI a Frosinone? Ebbene, la risposta è immediata: in primo luogo perché il FSI, che pure sta facendo un lavoro encomiabile, segue un modello di crescita che va bene, è anzi ottimo, per alcuni tipi psicologici, molto meno per altri. In secondo luogo perché è cosa buona e giusta che il FSI non sia lasciato solo nello sforzo di reclutare e organizzare politicamente i patrioti italiani. Infine, perché un movimento sovranista nel quale agiscano più organizzazioni, purché queste non siano in numero eccessivo favorendo così la frammentazione, non può che risultare arricchito dalla dialettica e dalla concorrenza tra di esse. 

Il problema che dobbiamo affrontare, se non vogliamo limitarci a fare opinione usando i social - che vi ricordo essere nelle mani dell'avversario anarco-liberista che dobbiamo battere - è quello di riuscire a far nascere, nei prossimi anni, almeno una nuova organizzazione sovranista, meglio se più di una, le quali siano dotate degli attributi indispensabili per essere definite tali. Un'organizzazione politica è un organismo sociale dotato di uno statuto ordinatore che, definendo i diritti e i doveri degli iscritti, ne conforma la visione nonché le forme dell'azione politica. E' del tutto evidente che organizzazioni politiche che condividono obiettivi ultimi simili, o addirittura uguali, possono essere anche molto diverse dal punto di vista della loro forma sociale, rivolgendosi a settori che, pur appartenendo alla stessa classe, sono però profondamente diversi, ad esempio sul piano culturale e dei valori. Si può essere sovranisti, cioè patrioti, ed essere cattolici, come pure non credenti. Oppure, si può essere sovranisti e dunque patrioti, e vivere nella grandi città piuttosto che in provincia o nelle valli isolate di montagna. Dunque la ragione di fondo per cui è auspicabile che ci siano molte organizzazioni sovraniste e patriottiche è che queste non sono soltanto dei corpi politici, ma anche corpi sociali.

Quello che è veramente importante è spostare una parte dell'attenzione dalle analisi economiche, politiche e geopolitiche, dall'organizzazione di convegni, dalla partecipazione individuale a gruppi di discussione sui social, allo studio del metodo di aggregazione e crescita di organizzazioni reali. Non si tratta, evidentemente, di fare ciò invece di quello, ma di fare anche questa cosa, dedicando ad essa una frazione crescente delle proprie energie e del proprio tempo.

Noi speriamo di riuscire, in breve tempo, a costituire la nostra sezione. Nel frattempo questo blog, che ha un minimo di seguito, vi terrà informati dei nostri progressi e animerà il dibattito sul metodo da seguire per far nascere organizzazioni politiche dal basso. Sono auspicabili e benvenuti commenti e contributi, purché animati da spirito costruttivo e scevri da inutili intenti polemici. Per questi ultimi ci sono i social.

E adesso godetevi questo frammento video della nostra manifestazione del 15 aprile scorso.

1 commento:

  1. Per non darti un "dolore", Fiorenzo, ho omesso di dirti che un mio vicino, tuo ex compagno di scuola, ha declinato gentilmente l'invito a partecipare all'iniziativa sovranista di domenica scorsa, ma non escludo che abbia seguito dalla finestra; argomentava con "Spinelli-Ventotene" e, con gli stessi toni allusivi mainstream, del "Tina", soprattutto a proposito dell'irreversibilità dell'Eu-ro.

    Essendo brave e intelligenti persone, anche la moglie era sulla stessa lunghezza d'onda del "fogno", sono sicuro che se decidessero di dedicare del tempo ad approfondire l'analisi (non ci vuole molto), da soli o discutendo con noi, saprebbero di sicuro da che parte stare, nel caso la guerra civile evocata da macron non sia una boutade.

    Non credo che gli ultimi e più recalcitranti piddini potrebbero mai costituire l'esercito di riserva anti-sovranista; chi sarebbero i loro capi?
    franceschini, renzi, di maio, salvini, vendola o bersani?

    Quelli in malafede (cointeressati al regime) al massimo potrebbero fornire un supporto informativo (non bastasse quello che forniamo a google) o per essere precisi disinformativo, tendente alla delazione; se ci sarà quella nuvola di polvere prima che alla vista sarà avvertita col naso.
    https://www.youtube.com/watch?v=ql7KB6u8fv4

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