domenica 15 novembre 2015

Assad, quello che faceva i kebab...

Una bellissima storiella capitata all'amico Alex Vigliani.

Al bar. Accorata discussione geopolitica su Islam e medio oriente.
Lui dice: bisogna scannarli tutti. Dice: gli islamici, la Siria, L'Iran. Tutti.
Dico: La Siria li combatte. Gli chiedo: ti sei dimenticato di quel diceva e dice Assad no?
Dice: Assad che faceva i kebab?
Samir gli dico. Quello era Samir.
E lui: Assad chi è allora?
Poi mi sono fatto esplodere.

8 commenti:

  1. So che è brutto dirlo ma....il lumpenproletariat è pur sempre quello....solo meno straccione materialmente...per ora.

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    1. Vero.
      Mi ricordo però di molte critiche che vengono di solito fatte a giudizi di questo tipo...che evidenziano il "disprezzo che Marx aveva per il sottoproletariato"

      Beh se allora c era da rischiare la pelle...pensiamo mo oggi che c è ancora un 40% degli italiani che votandoli li legittima.
      Quanto disprezzo proverebbe....

      Io voglio credere nella democrazia e sono fermamente contro gli elitisti.
      Però gli occhi per vedere li ho. Li abbiamo.

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  2. Caro Fiorenzo, non so se ti è capitato di leggere il post di Barbara Tampieri, aka Lameduck, dal titolo Giochi di guerra senza frontiere. Mi interessava una tua opinione. Personalmente trovo che da premesse interessanti e condivisibili Illa faccia discendere conclusioni abbastanza agghiaccianti: stile Salvini ma condite da una prosa senz'altro più accattivante. Se penso che è pure psicologa, o comunque si occupa di cose psicologiche... me vie' li bbrividi, me vie'! (Per dirla con l'immenso Mario Brega!...)
    Un saluto mesto ed inquieto.

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    1. In effetti il post è abbastanza illogico. Mi ha colpito questa apodittica asserzione: "La posta in gioco è l'introduzione della schiavitù in Europa, sotto forma moderna di neoplasia schiavistica del capitalismo e quindi è chiaro chi sono i mandanti." Ohibò!

      Facciamo così: se l'articolo della Lameduck avrà una qualche risonanza lo commenterò (qui o con un post apposito). Se invece, come penso, "tutti quei momenti (aka sragionamenti) andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia", allora consentimi di sparagnare la fatica.

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    2. Credo che la Lameduck si riferisca alla richiesta di Hollande di modificare la Costituzione all'articolo 36, che oggi così recita: "Lo stato d'assedio è decretato in Consiglio dei ministri. Non può essere prorogato oltre 12 giorni senza autorizzazione del Parlamento."

      Si tratta, con tutta evidenza, di una decisione gravissima. L'obiettivo, secondo Lameduck, sarebbe l'introduzione della schiavitù in Europa. A mio parere, invece, Hollande vuole costruire la base giuridica per condurre il paese in guerra avendo mano libera nelle banlieu, nelle quali teme l'insorgere di un'opposizione armata alimentata dall'esterno. Un approccio di stampo nazionalistico (non sovranista, sia chiaro), cioè imperialistico.

      In definitiva penso che la Francia sia già entrata in guerra, e intenda predisporre gli strumenti necessari a condurla. L'obiettivo è una risistemazione generale degli equilibri, soprattutto in M.O. e nord Africa, dalla quale essa possa emergere come la potenza dominante e principale dell'UE. Senza la guerra di conquista, tale ruolo finirebbe nelle mani della Germania.

      E così l'UE, che doveva "unire l'Europa", ci regalerà il quarto scontro tra Francia e Germania in 150 anni.

      p.s. Vale sempre la precisazione che sono un blogger di Castro dei Volsci, per cui posso sparare tutte le cazzate che mi pare senza preoccuparmi.

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  3. ... Ed io un lettore di Pescara Portanuova, quindi posso trovare le suddette considerazioni assai più sensate e sincere di tante cazzate vere, che beneficiano però di ben altra... altisonanza. Ti ringrazio!
    P.S. Libero, il mi babbo (cui devo la conoscenza del tuo blog, come di quello di Illo, e dunque una grande riconoscenza), mi ricordava che, dovessi passare nella nostra ridente cittadina, ti attende una bevuta in amicizia, promessa reciprocamente anni fa (agli albori del fenomeno Bagnai, credo). Speriamo che la cosa, quando sarà, avvenga in tempo di pace!

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    1. Per una bevuta in amicizia si può anche attraversare il fronte sotto le bombe.

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