giovedì 26 novembre 2015

L'Europa e i pirati

Da wikipedia: «Per guerra piratica di Pompeo si intende la fase finale delle campagne condotte dalla Repubblica romana contro i pirati che infestavano le coste del Mediterraneo orientale e danneggiavano le province romane orientali, portate a termine in una quarantina di giorni. Soprattutto i pirati cilici avevano invaso i mari, rendendo impossibili i rapporti tra le diverse popolazioni, portando guerra ovunque e generando pesanti ripercussioni nei traffici commerciali marittimi, compresa la stessa fornitura di grano per la città di Roma.»

E adesso il colpo di scena: dove stava la Cilicia?


Dunque in Turchia. Gneo Pompe Magno risolse il problema in una quarantina di giorni. Il difficile, in effetti, non fu sterminare i pirati, ma convincere il senato ad affidare il comando di un grande esercito a un solo uomo, cioè la guerra civile romana, allora in gestazione.

Da wikipedia: «I pirati erano talmente esaltati dai loro facili guadagni, da aver deciso di non cambiare il loro modo di vita sebbene la guerra fosse terminata. Si paragonavano invece a re, tiranni e grandi eserciti, e credevano che uniti insieme, sarebbero stati invincibili. Costruirono quindi navi ed ogni genere di armi. La loro sede principale si trova in un luogo chiamato Cragus in Cilicia (Coracesium), che avevano scelto come loro ancoraggio comune ed accampamento. Possedevano fortezze con torri, intere isole in tutto il mondo mediterraneo. Scelsero quale loro "quartier generale" le coste della Cilicia, che sono aspre, senza punti di facile attracco, con scogliere a picco sul mare. Questo il motivo principale per cui tutti i pirati erano chiamati con il nome comune di Cilici, sebbene ve ne fossero che provenivano dalla Siria, Cipro, Panfilia, Ponto e da quasi tutte le regioni orientali. Il loro numero è poi aumentato nel tempo ad alcune decine di migliaia, sparso sull'intero Mediterraneo fino alle colonne d'Ercole»

E adesso leggiamo quel che scrive Maurizio Blondet: «Fra i 520 camion-cisterna inceneriti dall’aviazione di Mosca, “circa un quarto erano di una società di facciata finanziata dalla famiglia Erdogan, ed alleata all’ambiente della criminalità organizzata turca (una delle mafie più pericolose del pianeta) e le sue ramificazioni, che arrivano a via Rotshild nel quartiere degli affari di Tel Aviv».

La guerra civile odierna è quella interna all'Occidente. Della lotta di classe, oggi come ai tempi dell'antica Roma, non si parla più. D'altronde Spartaco è morto.

Nota conclusiva


Spegnete la televisione e utilizzate Internet per studiare, in particolare la Storia. Questa, in parte, è già stata riscritta in neolingua, ma non ancora del tutto. Sempre meglio di FB, anyway. E ricordate: il buon senso non spiega la teoria della relatività, né la meccanica quantistica ma, visto il livello cui ci hanno condotto i media mainstream, il buon senso vale oggi più di un dottorato di ricerca. 


4 commenti:

  1. By the way , Fiorenzo , riguardo la tua nota conclusiva , cosa ne pensi del ministro Poletti ,
    che ieri , qui a Verona , ha detto che laurearsi a 28 anni con 110 e lode non serve un fico
    secco , ma e' molto meglio laurearsi a 21 con 97 ( triennale ? ) e andare subito a lavorare ?
    E mi sembra che oggi ,sempre qui , il ministro Giannini abbia firmato un accordo con
    Confindustria per portare i ragazzi degli ultimi 3 anni delle superiori a praticare nelle imprese .
    Fiorenzo dovrai frequentare la casa del lupo ?

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    1. Ti rispondo parafrasando la celebre battuta di Ettore Petrolini: "Io nun ce l'ho cò lui ma cò quelli che je stanno vicino e nun l'hanno buttato de sotto".

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    2. Per il mondo del lavoro italiano una laurea triennale è pure troppo. Servono braccianti o al massimo tecnici con moderata specializzazione.

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