mercoledì 25 aprile 2018

Un filosofo marxista che si dichiara di sinistra, pur avendo fondato un'associazione chiamata "Sovranità Nazionale"


Gad Lerner cade dal pero scoprendo che ci sono italiani socialisti che amano la patria italiana. 

Siamo assediati da personaggi come Gad Lerner, entusiasti attori del circo mediatico che li foraggia consentendo loro di fare la bella vita in cambio di una narrazione globalista e anti nazionale funzionale agli interessi del grande capitale. Costoro, chiaramente al servizio di tali interessi, dunque servi di questi interessi - se la lingua italiana ancora conserva un minimo di aderenza al principio di non contraddizione - devono essere trattati come mercenari assoldati.

Chi vuole combattere il predominio del grande capitale non può non scontrarsi con personaggi come questo Gad Lerner, ed è tempo di essere definitivamente chiari: sono pericolosi come serpenti, perché nascondono i loro veri fini (servili) dietro una maschera amichevole. Vanno temuti, detestati e, per parlar chiaro, odiati. Ancor più di chi li comanda e paga.

Credere di poterli contrastare attraverso l'attivismo sui social è da ingenui. Al contrario i social, e in generale la rete Internet, sono una trappola, e devono essere usati solo ed esclusivamente come mezzi di comunicazione, giammai come strumenti per fare politica. La politica è contatto umano diretto.

Dobbiamo organizzare sezioni territoriali che agiscano minimizzando l'uso dei social, privilegiando invece il contatto fisico diretto tra gli iscritti, e utilizzare i social il meno possibile, solo ed esclusivamente per comunicare, come fossero un telefono.

Noi abbiamo già iniziato a farlo. Il problema non è il timore di essere intercettati, perché chi fa politica non deve avere timore di ciò. Il problema è che l'uso eccessivo dei social impoverisce il contatto umano, che è la nostra vera ricchezza.

Dobbiamo incontrarci di persona, annusarci, guardarci negli occhi, costruire dal basso le nostre comunità. La guerra tra i liberali e noi socialisti è appena cominciata.

20 commenti:

  1. Se critichi un ebreo che fa il criminale dell'alta finanza allora legittimi i nazisti ungheresi, se contesti questo sillogismo elogiando un ebreo che ha criticato i crimini del capitale allora ti stai giustificando...allora...Viva Soros e Lerner!
    Chi è che sostiene che dio è un ostacolo alla globalizzazione?

    RispondiElimina
  2. Risposte
    1. Ippolito, potresti argomentare? Ad esempio, c'è qualche passaggio del video che non ti convince?

      Elimina
    2. In questa intervista non fa una bella figura: è chiaramente in difesa e risponde per slogan, poi il richiamo al comunismo reale come ideale da rivalutare invece che riconoscerlo per quello che è, cioè un esperimento fallito, fa decisamente sorridere.
      Purtroppo molto del " Sovranismo italiano" si fonda su nostalgie invece che su nuove proposte capaci di superare o anche solo arginare il neoliberismo sfrenato. Secondo me i modelli socioeconomici del secolo scorso gia morti nel cuore e nella mente dei popoli che li hanno vissuti sulla propria pelle non possono essere riesumati come alternativa al neoliberismo; trovo triste che giovani ed acerbi " filosofi" si abbandonino a questi nostalgismi.In fondo cosa si chiede ai filosofi, ma anche ai politici, se non la capacità di una visione nuova del mondo?

      Elimina
    3. In che senso è in difesa? Nel senso che è intervistato e dunque risponde alle domande? Cosa avrebbe dovuto fare, sganciare un jab sul muso di Lerner?

      Ciò detto, quello che tu chiami "nostalgie" altro non è che una delle due polarità della storia, di tutta la storia: l'eterna guerra tra il principio oligarchico e quello democratico. Su questa cosa, permettimi, bisogna davvero essere chiari: non puoi definirti sovranista, né provare simpatia per esso, se non ti è chiaro che il nemico da battere è il principio oligarchico, in nome del principio democratico. Oggi, nella situazione concreta e oggettiva del presente, il principio democratico può vincere, o almeno resistere, solo nella dimensione nazionale. Per lo meno questa è la lettura strategica di noi sovranisti. Se non condividi che:

      a) la battaglia del sovranismo è una battaglia per la democrazia
      b) questa battaglia va condotta sul terreno nazionale

      semplicemente non sei un sovranista. Non c'è niente di male, rimarremo comunque amici. Però è tempo di prendere una posizione.

      Ah, dimenticavo: la doppia tessera non è assolutamente concepibile. Sarebbe come immaginare un cristiano del I secolo d.c. che fosse anche pagano! No! O sei cristiano, o sei pagano. Mutatis mutandis, oggi: o sei liberale o sei socialista, cioè sovranista. Dirai: ma non tutti i sovranisti sono socialisti! Errore, perché noi sovranisti difendiamo una cosa che si chiama Costituzione italiana, che non è lo statuto albertino, e la Costituzione italiana è lavoristica, keynesiana, socialista.

      Pertanto uno che non sia keynesiano e socialista nel senso indicato dalla Costituzione italiana, non è un sovranista. Può essere qualsiasi cosa, ma non è un sovranista.

      Elimina
  3. A proposito di relazione tra sinistra e patriottismo invito a leggere le ultime lettere dei partigiani condannati a morte
    http://www.storiaxxisecolo.it/documenti/documenti7.html
    Mi ha fatto veramente pensare che molti movimenti sedicenti sovranisti vivano con molto fastidio la memoria della guerra partigiana.

    RispondiElimina
  4. Se il comunismo è liquidabile come un esperimento fallito....il capitalismo liberale sarebbe un successo?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il comunismo reale, in ogni parte del mondo è stato un regime oligarchico o democratico?

      Elimina
    2. Bisogna saper distinguere tra giudizio storico e giudizio morale

      Elimina
  5. del resto il comunismo non ha attecchito mentre il capitalismo vive da 700 anni e vivrà per molti anni ancora.
    se il metro di giudizio è la forza di imporsi come modello societario, indipendentemente dai risultati raggiunti...sicuramente il capitalismo, che 50 anni a parte ha scritto una Storia di miseria e alienazione per l'umanità, è un successo e il comunismo un fallimento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ti sembra che il comunismo abbia seminato altro che miseria ed alienazione, oltre che ovviamente crudele repressione e feroce conservatorismo oligarchico?

      Elimina
  6. in caso contrario mi sembrano giudizi estemporanei.

    RispondiElimina
  7. Volere o non volere , prima o dopo , saremo costretti a decidere cosa , come e quanto produrre .

    RispondiElimina
  8. Scusa, Ippolito, ma una cosa è il giudizio storico e politico tra sistema socialista e sistema liberale, in cui ovviamente ogni parere mi pare lecito, un'altra è dire che Fusaro era inascoltabile perchè non la pensava come te sull'URSS: sono ascoltabili solo coloro che condannano l'esperimento sovietico? Mi pare francamente una opinione stravagante.
    Invece, a me pare abbia risposto benissimo mettendo in serissima difficoltà Gad Lerner.
    L'unica critica che gli farei è non essere stato più netto e aggressivo su Soros. Se un tizio si arricchisce, e arrivato a possedere una ricchezza sconfinata si mette a spendere soldi senza apparentemente ricavarne un tornaconto economico, ma rimanendo co munque in affari, non significa che è diventato un benefattore, ma che ha capito che il denaro è solo un mezzo per ottenere il potere, e avendo tutto il denaro che gli potrebbe servire, si dedica a farlo fruttare per comandare nel mondo intero, dewterminando la sorte dell'umanità. La vera bramosia è sempre verso il potere, solo i più fessi accumulano ricchezza senza usarla per esercitare potere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "La vera bramosia è sempre verso il potere, solo i più fessi accumulano ricchezza senza usarla per esercitare potere"

      Dieci minuti di applausi per Vincenzo. Chi contesta si fa dieci minuti nell'angolino dietro la lavagna... sui ceci.

      Elimina
  9. no, vi prego, basta co sto Soros... ed anche con Fusaro, Blondet etc...se questi sono i riferimenti culturali del sovranismo non stiamo messi bene....
    tutte persone pagate da Soros per affossare il sovranismo...mi vien da dire

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ippolito, guarda che non hai bisogno di scuse per non essere socialista e nazionalista. E' semplice, perché al netto di tutto quello che circola, alla fine il sovranismo questo è: socialismo e nazionalismo.

      Se ci stai batti un colpo. Se non ci stai, pazienza.

      Elimina
    2. io sono Socialdemocratico non Nazionalsocialista

      Elimina
    3. Definirsi socialdemocratici significa voler sottolineare il fatto di essere socialisti e democratici, quindi contro la dittatura del proletariato. Una posizione condivisibile, perché mettere il gatto nell'angolo (sia esso la borghesia oppure, come oggi, il mondo del lavoro) non è cosa consigliabile, perché ogni dittatura stimola una reazione feroce.

      Tuttavia resta la questione centrale: qual è il luogo del conflitto di classe? Il mondo intero o la nazione? Nel primo caso sei un socialdemocratico globalista, nel secondo un socialdemocratico nazionalista.

      Serve che ti ricordi che i sovranisti, fin dal primo istante, hanno chiarito che il luogo del conflitto di classe è, e non può non essere, la nazione? Non c'è altro da aggiungere, tutto il resto (comprese la sterile provocazione) è fuffa. Noi siamo questo, se non ti piace non definirti sovranista.

      Elimina
    4. Le monete nazionali sono l' unico argine oggi al movimento senza controllo e senza rischi del capitale; i confini nazionali sono oggi l' unico argine al movimento senza controllo dei fattori di produzione e merci. Il mio nazionalismo da questo punto di vista è puramente strumentale.
      Esiste poi, inutile negarlo, il controllo del movimento delle persone che è più complesso e si presta a derive interpretative decisamente pericolose.

      Elimina