giovedì 11 ottobre 2018

Quota 100, "i piddini" e il bunga bunga

Il PIL potenziale NON è, come si intende nel linguaggio comune, quello che un paese può produrre utilizzando al meglio le sue risorse, ma ciò che può produrre a patto di non far crescere l'inflazione (cioè i salari in ultima istanza) oltre la soglia di compatibilità. Una soglia che, ovviamente, è quella che andrebbe a disturbare la filiera dei paesi "core", in testa la Germania. Questa, non avendo più il marco che, rivalutandosi, permetteva alla sua struttura industriale "pesante", cioè quella che produce beni per l'esportazione poco sensibili al prezzo, di importare a buon prezzo, non può tollerare una crescita eccessiva dei prezzi nella periferia. In particolare nel paese da cui importa grossi volumi di beni industriali intermedi: l'Italia.

Questa riflessione spiega perché, nel grafico, l'OECD stima per la nostra Patria una crescita reale addirittura superiore a quella potenziale!

Lo so che non sono argomenti spendibili al baretto di Castro dei Volsci, tanto è vero che, recentemente, un commento a un mio video recitava: "Ti sei chiesto quanti riusciranno a capirlo questo video? Non è per niente alla portata di tutti". Gli ho risposto che "Non basta che milioni di persone abbiano una descrizione semplificata, serve che ce ne siano anche centinaia di migliaia con una conoscenza maggiore, e decine di migliaia con una ancora maggiore... e così via. Ognuno sceglie il proprio livello (di incompetenza?) e parla alla sua platea. Il tutto sarà, se le cose funzioneranno, maggiore della somma delle parti".

Questa è la ragione per cui, pur potendo esprimermi in modo molto più semplice e diretto, puntando alla pancia delle persone, preferisco farlo al mio livello di incompetenza, in ottemperanza del Principio di Peter:  «In una gerarchia, ogni dipendente tende a salire di grado fino al proprio livello di incompetenza».

Al resto, cioè a contrastare le menzogne propalate a piene mani dai media liberisti, ci pensino Salvini e Di Maio, che sanno farlo molto meglio di me. Ma il problema è che c'è una vasta platea di persone mediamente acculturate che, pur avendo in potenza gli strumenti per leggere correttamente la realtà, continuano ad usarli come se fossero sotto l'effetto di un condizionamento mentale, rifiutandosi di effettuare anche il più semplice collegamento logico e pur in presenza di informazioni ufficialmente accreditate come quella riportata nel grafico dell'OECD. Sono quelli che chiamiamo da tempo "i piddini", categoria che solo casualmente fa riferimento agli elettori del PD, tra i quali tuttavia questa tipologia umana è endemicamente diffusa. In effetti di "piddini" ce ne sono a iosa anche tra gli elettori della Lega, del M5S e di tutti i partiti.

Il punto è riuscire a far capire, ai più acculturati tra costoro, prescindendo dal partito per cui votano o militano, che esistono dati di realtà ufficialmente accreditati la cui corretta interpretazione è assolutamente contraria ai loro interessi, mentre essi ne sposano altre che li penalizzano. Ecco dunque che, se fate vedere a un "piddino" qualsiasi il grafico dell'OECD, costui vi dirà che è la dimostrazione che le cose non vanno poi così male come continuiamo a strepitare noi sovranisti costituzionali. Sono come anguille sguscianti: credete di averli messi all'angolo (ad esempio spiegandogli il grafico dell'OECD) ed ecco che vi tirano fuori le pensioni baby di 30 anni fa. Non so a voi, ma a me vengono impulsi omicidi.

E a proposito di pensioni, è partita la caciara sui costi insostenibili (sic) per le future generazioni e bla-bla-bla della fin troppo moderata riforma della legge Fornero, che dovrebbe riportare la somma di età anagrafica e lavorativa a quota 100. E' addirittura intervenuto il Presidente della Repubblica, sproloquiando di "autorità indipendenti" (sic) poste a fondamento della democrazia, addirittura previste dalla Costituzione!

Il mio compito, quello che mi sono posto in capo nella battaglia in difesa della Patria e della vera democrazia, è quello di presidiare questo fronte, attaccando ogni qual volta vedo la minima possibilità di avanzare di un passo. Ma è una guerra dura, di trincea, perché dal fronte "piddino" si risponde a mitraglia, lanciando alla rinfusa ogni argomentazione a portata di mano. Tuttavia si tratta di un fronte fondamentale perché, se non lo si tiene, ogni mobilitazione di massa resterebbe a rischio di essere facilmente strumentalizzata e, Dio non voglia, rivolta contro gli interessi del popolo lavoratore. Un rischio che la popolarità del governo gialloverde potrebbe inverare, ritrovandoci così davanti alla scelta tra l'essere schiacciati subito... oppure dopo un po' di bunga bunga.


11 commenti:

  1. La reazione ai deliri di MattarellO è lo sberleffo. Almeno quella che si merita lui.
    Quella che ci meritiamo noi invece è come la tua.
    Perché delle cacate del genere da un PdR non si possono sentire e in effetti non si erano mai sentite prima. Neanche da Napolitano.
    Butti pure la propria credibilità residua definitivamente nel cesso.

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  2. Quella di Savona pare sia stata la via di mezzo. No comment perché si commenta da sé.

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  3. "la cui corretta interpretazione è assolutamente contraria ai loro interessi". Se ho inteso bene il senso e' da leggersi "NON E' assolutamente contraria". Grazie e saluti.

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    1. Ammetto che il periodo è poco chiaro, ed non appena avrò tempo lo migliorerò. Per ora ti rispondo al volo perché devo uscire di fretta: la corretta interpretazione, ovvero capire cosa si intende per "crescita potenziale", apre gli occhi sulla realtà dei fatti, ma molti preferiscono illudersi continuando così a leggere la realtà in un modo che li penalizza.

      Sì, mi sono davvero espresso malissimo. Grazie comunque.

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    2. Il senso e' chiarissimo, anche perche' lo si coglie negli sguardi della maggior parte di coloro ai quali si propone una narrazione dei fatti alternativa rispetto a quella che hanno ormai digerito.

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  4. Continuo a pensare che la più grande menzogna del tempo di cui siamo abitatori, sia quella di aver spacciato la scienza economica come una scienza pura naturale e non come una scienza politica e sociale. Così ci è stato imposto( strano connubio fra liberisti e marxisti) che al centro della società ci sono le leggi economiche a cui l'uomo non può sfuggire. E' la più grande mistificazione del nostro tempo, altro che medioevo, il sonno della ragione fa parte di questo Evo.
    Al centro della Società non può che esserci L'UOMO, e la totalità degli uomini è qualcosa di più e di diverso della loro somma individuale.
    Quando la maggior parte degli economisti dissertava sulla crisi economica legittimava tale menzogna. Questa non è mai stata una crisi economica, ma una crisi antropologica, culturale e democratica. Al massimo la crisi economica è un riflesso di questa crisi e non la causa. Ecco perchè avevamo tutti ugual dignità di parola, come appartenenti all'essere umano e questa non spettava solo agli specialisti dell'economia e del diritto che a pieno titolo sono la materializzazione di questa crisi antropologica.

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    1. Mauro, hai appena dato un'ottima definizione del cretinismo economico di gramsciana memoria ;)

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    2. Sante parole caro Mauro, sante parole. Oggi milioni di uomini pur soffrendo di non essere che dei mezzi, preferiscono trovare una ragione di vita in questa sofferenza piuttosto che ripiegarsi in se stessi e ritrovare il bandolo della matassa per mezzo del quale riusciranno ad avere una nuova idea dell’uomo, ossia un fine. Ma una cosa è sicura che nessuna contemplazione o saggezza e quindi nessun nuovo concetto dell’uomo si formeranno se prima il mondo non sarà ridotto una volta di più alla misura dell’uomo. Quello che colpisce di più oggi è la sproporzione tra l’uomo moderno e il suo mondo.
      Questo mondo non è umano perché è gigantesco e non è alla sua misura. Ne segue uno sconfortante risultato, che l’uomo moderno è costretto a far parte di organismi troppo vasti per essere umani, ma troppo angusti per essere universali. L’uomo antico poteva avere rapporti diretti con la città, con la fabbrica ,con le botteghe. L’uomo moderno può appena aver rapporti diretti con un quartiere, una via, un reparto della fabbrica o del suo condominio o un blog.
      Quindi quale è la misura dell'uomo?
      La misura umana è l’universale e il particolare ,e non il gigantesco e il minimo. L’uomo si realizza nel arte e con la cultura accede al universale.
      In sostanza proporsi l’uomo come fine e non come un mezzo.
      Verrà un giorno in cui non parleremo più con grafici e numeri, ma ritorneremo a parlare agli uomini in parabole ,e saremo di conseguenza anche più creativi e poetici.
      “ A chi paragonerò il regno dei cieli? Esso è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra » (Marco 4,30-32)
      Alta teologia ad uso e consumo del popolo.
      Buona Vita

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    3. Caro Gianni, temo che l'ermeneutica del pensiero di Mauro Gosmin ti sfugga del tutto. Quello che egli vuole dire quando scrive che "la più grande menzogna del tempo di cui siamo abitatori, sia quella di aver spacciato la scienza economica come una scienza pura naturale e non come una scienza politica e sociale" non è che si debba tornare alla cura del proprio "particulare" in senso esistenziale, bensì che si debba ricominciare a vedere le questioni politiche prima di tutto dal proprio "particulare" punto di vista, abbandonando la pretesa di un approccio sistemico che possa risolvere i problemi della politica attraverso la tecnica.

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    4. Fiorenzo grazie della precisazione. In effetti avevo inteso l'articolo di Muro proprio nel senso che tu mi fai notare . Ad oggi posso solo dirti che in linea di massima è ragionevole la tesi nei termini esatti che tu mi hai fatto notare, ma non ci ho mai riflettuto a fondo per dare un parere. Posso solo dirti,che seguendo il tuo blog ci trovo stimoli intellettuali nuovi. E non è poca cosa.
      Come è andata a Roma con LBC? E come è stato tutto il convegno con il fior fiore dei sovranisti ? Se non ricordo male avevi detto che ci saresti andato. Facci sapere lo stato del arte. Nell'attesa ti saluto.
      Buona Vita.

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  5. "Un'analisi econometrica è, nella più immediata delle definizioni, un confronto tra un modello economico e l'evidenza empirica.
    Un modello economico rappresenta un'affermazione sulla(e) relazione(i) tra diverse variabili (economiche). Un noto esempio, solitamente utilizzato per illustrare il metodo dell'econometria, è quello della funzione dei consumi. Un tale modello può affermare che i consumi dipendano linearmente dal reddito nazionale". Wikipedia

    Rifletto anche io sulle cose dette da Mauro Gosmin.

    La pretesa e premessa di una scienza, hard o soft, è che il dominio da essa osservato sia organizzato o organizzabile secondo una o più ipotesi di funzionalità.
    La funzionalità va dimostrata con i numeri, econometrici o psicometrici se parliamo di politica economica e antropologia.

    Quando MM dice che quello che succede in Grecia dimostra che l'Euro funziona di sicuro avrà dei numeri dalla sua parte per poterlo dire.
    Infatti l'ipotesi ordoliberista di funzionalità è confermata dall'equilibrio tra i numeri dei pochi conti in banca che crescono a scapito dei molti che si svuotano.

    Se il criterio di funzionalità del sistema ordoliberista è incentrato sulla finanza speculativa che succhia ricchezza all'economia reale evidentemente i dati antropologici della gente che soffre e muore non sono motivo di preoccupazione...o forse sì...
    http://frontediliberazionedaibanchieri.over-blog.it/article-georgia-guidestones-i-comandamenti-del-nwo-107458435.html

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