martedì 28 maggio 2019

Teoria endogena vs. teoria esogena dell'austerità

Salvini al Muro del pianto a Gerusalemme

Gustatevi questa serie di twit:

@ericdor_econo Replying to @borghi_claudio

a) Dear Mr @borghi_claudio, we agree that the ECB needs to be a lender of last resort for the governments of the euro area in the case of a liquidity crisis on the bond markets.

b) The absence of such a mission for the ECB in the treaty is a flaw of EMU, and Draghi implicitly admitted it since he only managed to save the euro in 2012 by launching the principle of OMT despite German opposition.

c) but what you suggest is a partial structural funding of the sovereign debt of the euro area countries by the ECB. Germany will always be reluctant to accept such a policy, fearing that governments would abandon any fiscal discipline and excessively use it.

d) indeed, everywhere, all past experiences of excessive permanent  monetary funding of budget deficits lead to a debasing of the value of  the currency.

e) now, to reset the euro area, to lower the effective debt level of the  member countries, an exceptional conversion of part of their debt into  perpetual bonds bought by the ECB could be a solution. Thereafter ECB  funding would be limited to stress periods.

f) It would be a once and for all way to lower the debt level of #Italy  and other heavily indebted nations, that could be easier to sell to  other countries like Germany, since afterwards fiscal discipline would  still be required.

g) The QE experience showed that it is possible to exceptionally  increase the balance sheet of the ECB by a large amount without  triggering hyperinflation or increasing expected inflation.
h) the key point would be that future permanent monetary funding of  budget deficits would still be prohibited, preserving the confidence in  price stability.

Traduco per comodità.

a) Caro signor @borghi_claudio, siamo d'accordo sul fatto che la BCE debba essere un prestatore di ultima istanza per i governi della zona euro in caso di crisi di liquidità sui mercati obbligazionari.

b) L'assenza di una simile missione per la BCE nel trattato è un difetto dell'UEM e Draghi lo ha implicitamente ammesso dal momento che è riuscito a salvare l'euro solo nel 2012 lanciando il principio dell'OMT nonostante l'opposizione tedesca.

c) ma ciò che lei suggerisce è un parziale finanziamento strutturale del debito sovrano dei paesi dell'area dell'euro da parte della BCE. La Germania sarà sempre riluttante ad accettare tale politica, temendo che i governi abbandonino qualsiasi disciplina fiscale e la usino eccessivamente.

d) in effetti, ovunque, tutte le esperienze passate di eccessivo finanziamento monetario permanente dei deficit di bilancio portano ad una svalutazione del valore della valuta.

e) ora, per ripristinare l'area dell'euro, per ridurre il livello di indebitamento effettivo dei paesi membri, una conversione eccezionale di parte del proprio debito in obbligazioni perpetue acquistate dalla BCE potrebbe essere una soluzione. Successivamente i finanziamenti della BCE sarebbero limitati ai periodi di stress.

f) Sarebbe un modo una volta per tutte di abbassare il livello del debito di #Italy e di altre nazioni fortemente indebitate, che potrebbe essere più facile da vendere ad altri paesi come la Germania, poiché in seguito la disciplina fiscale sarebbe ancora richiesta.

g) L'esperienza di QE ha dimostrato che è possibile aumentare in modo eccezionale il bilancio della BCE di una grande quantità senza innescare un'iperinflazione o aumentare l'inflazione attesa.

h) il punto chiave sarebbe che il futuro finanziamento monetario permanente dei disavanzi di bilancio sarebbe ancora vietato, preservando la fiducia nella stabilità dei prezzi.

Teoria endogena vs. teoria esogena dell'austerità


Una teoria deve spiegare i fatti e, possibilmente, avere capacità previsionali. Quando entrambe queste qualità sono assenti la teoria non funziona. La teoria di cui sto parlando è quella secondo cui l'austerità viene imposta ai paesi con poca disciplina di bilancio dalla Commissione Europea: la chiamerò Teoria esogena dell'austerità. Ho già accennato a ciò nel post precedente (Cambiando l'ordine dei fattori il risultato cambia?) osservando che non sembra esservi una correlazione tra la solidità dei conti dei paesi dell'eurozona e il livello di austerità che viene loro imposto. La teoria che propongo, in alternativa, è quella che chiamerò Teoria endogena dell'austerità.

Se non è la Commissione europea a imporre il grado di austerità (Teoria esogena dell'austerità) allora non possono che essere i singoli governi a farlo, i quali utilizzano la Commissione come schermo per scansare l'impopolarità che deriverebbe dalle misure richieste alla Commissione e imposte al paese (Teoria endogena dell'austerità).

Il twit riportato in apertura del post è un ottimo spunto per argomentare a favore della Teoria endogena dell'austerità. L'autore scrive: "per ripristinare l'area dell'euro, per ridurre il livello di indebitamento effettivo dei paesi membri, una conversione eccezionale di parte del proprio debito in obbligazioni perpetue acquistate dalla BCE potrebbe essere una soluzione. Successivamente i finanziamenti della BCE sarebbero limitati ai periodi di stress.".

Vi faccio notare che questo è esattamente quello che sarebbe stato logico fare all'atto della nascita dell'euro nel 1999.  Vi riporto un grafico dei debiti pubblici in percentuale sul pil dal 1999 ad oggi:



Prescindendo dal Lussemburgo, che non fa ovviamente testo, si andava dal 44,1% della Finlandia al 114,4% del Belgio. Noi eravamo al 109,7% (oggi al 132,2%). Tra i grandi paesi eravamo quello col rapporto più alto, così come lo siamo oggi, sebbene il nostro rapporto debito/pil sia cresciuto meno, rispetto al valore di partenza, di altri grandi paesi a noi raffrontabili, con la sola eccezione della Germania.

Possiamo in definitiva affermare senza tema di essere smentiti che, relativamente alla dinamica del debito pubblico, e a maggior ragione di quella del debito complessivo, siamo il paese dell'eurozona che presenta il miglior grado di stabilità.

Ora, il livello di indebitamento pubblico di ogni paese dell'eurozona nel 1999 dipendeva dalla sua storia passata, soprattutto e sostanzialmente dal suo modello economico in vigore prima dell'adozione dell'euro. Se si fosse applicata per ogni paese la ricetta di "una conversione eccezionale di parte del proprio debito in obbligazioni perpetue acquistate dalla BCE" all'atto dell'adesione, cosa assolutamente ovvia e che oggi comincia ad essere avanzata, allora il parametro del 60% sul rapporto debito/pil avrebbe avuto un senso. Precisiamo: sarebbe rimasto un criterio incostituzionale, ma almeno avrebbe avuto un senso econometrico. Inoltre la stessa credibilità dei restanti parametri se ne sarebbe avvantaggiata.

Eppure ciò non venne fatto, col risultato che solo il parametro sul deficit al 3% continuò a godere di una certa credibilità, relativa e decrescente viste le numerose infrazioni poste in essere proprio dai paesi con economia più forte, in primis la Germania, mentre il requisito del rapporto debito/pil al 60% fu praticamente ignorato per un decennio. Salvo resuscitarlo improvvisamente, e assegnargli un'importanza insensata, proprio nel momento peggiore della crisi, e anzi proprio per renderla più cruda. Non solo, questo pretesto venne utilizzato per giustificare la diversità di trattamento tra paesi, concedendo maggiore flessibilità a quelli nei quali la crisi era esplosa prima e con crudezza maggiore, ma negandola all'Italia. Coi risultati che tutti conosciamo.

Secondo la Teoria esogena dell'austerità sarebbe stata la Commissione a decidere in tal senso, ma la circostanza appare ben poco fondata. Perché infliggere proprio all'Italia, il paese con i conti più in ordine e con la migliore dinamica economica dal punto di vista dei conti pubblici, un paese industrializzato, terza economia d'Europa, seconda potenza industriale, con un sistema bancario solido, contributore netto dell'UE, una politica così devastante? Davvero vogliamo credere che sia stata la Commissione, e che i nostri governi (liberali) non avevano la forza di opporsi? Consentitemi di dubitarne.

Ecco allora che entra in gioco la Teoria endogena dell'austerità, secondo la quale non la Commissione bensì i governi (liberali) italiani hanno chiesto, e ottenuto, le politiche di feroce austerità, in omaggio al principio secondo cui: "nei momenti di crisi più acuta, progressi più sensibili". Verso cosa? Io dico: verso l'appropriazione indebita delle proprietà e dei redditi dei cittadini!



Sempre Monti ebbe a dichiarare che:
  • le istituzioni europee hanno accettato l’onere dell’impopolarità, essendo al riparo dal processo elettorale
  • ci sono “valori che saranno meglio tutelati, se affidati a qualcuno che può permetterselo trovandosi al riparo dal processo elettorale
  • E’ chiaro che il potere politico, ma anche il senso di appartenenza dei cittadini a una collettività nazionale possono essere pronti a queste cessioni (ndr: di sovranità) solo quando il costo politico e psicologico del non farle diventa superiore al costo del farle perché c’è una crisi in atto, visibile, conclamata. […] Abbiamo bisogno delle crisi per fare passi avanti
Serve altro per arrivare alla conclusione che la Teoria endogena dell'austerità è ben più fondata di quella esogena? Il che significa che il nemico non sta a Bruxelles, ma in Italia, ed è la burghesia compradora y vendedora! Questa classe sociale, la più rapace e ottusa tra le sue consorelle in tutto il mondo Germania a parte, ha oggi un nuovo partito sul quale fare affidamento, dopo che quelli che ha utilizzato finora si sono alquanto logorati e abbisognano di un periodo all'opposizione per rigenerarsi, e questo nuovo partito è la Lega di Salvini: che io preferisco chiamare esplicitamente Partito della Confindustria. Non che gli altri non lo siano, ma il nuovo "prodotto politico" è oggi il più efficace, e l'unico che possa contrastare il M5S, anch'esso un partito liberale ma con referenti esteri, al quale dunque è necessario tarpare un po' le ali, magari previo accordo consensuale in cambio di una rinnovata fedeltà atlantica e qualche sceneggiata in kippah.

E adesso accomodiamoci sul divano per goderci l'eroico duello di Salvini con la Commissione cattiva che sarà indubitabilmente piegata dal nostro eroe. Nel frattempo flat-tax, autonomia differenziata, dismissioni del settore pubblico, stretta sul servizio sanitario nazionale... e dulcis in fundo: immigrazione regolamentata che daje a ride.

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