Prima di giudicare qualcosa è necessario porsi due domande:
1 - quella tal cosa esiste?
2 - quella tal cosa è questo, o quello, o quell'altro ancora?
Nel caso della cosiddetta teoria gender queste domande sono fondamentali perché si ha l'impressione che coloro che promuovono azioni per favorire la diffusione di idee definite "teoria gender" da chi ad esse si oppone, insistano nel negare l'esistenza di una pianificazione alle spalle delle suddette azioni, e anzi accusano chi lo sostiene di complottismo.
Certo è che nella mia scuola - questo non è complottismo ma fatti dimostrabili per tabulas - si stanno svolgendo i corsi di "Educazione alla sessualità e all'affettività". Ci si potrebbe aspettare che siano destinati ai ragazzi delle ultime classi, i quali in effetti cominciano ad aver bisogno di qualche informazione essenziale di natura medico-sanitaria, e invece no: vengono impartiti ai ragazzini delle prime e seconde classi! E' lecito sospettare che la ragione di questa scelta sia che i suddetti corsi non sono pensati per informare sulla sessualità, ma per formare la sessualità?
Vi propongo un gioco: ascoltate con attenzione quanto sostiene la dott. Elisabetta Frezza (definita "una pazza" da una mia amica FB) dopodiché giochiamo:
"Facendo finta che la teoria gender sia, in buona sostanza, quello che ci racconta la dott. Elisabetta Frezza, IO cosa ne penso?"
Il gioco "facciamo finta" è importante perché consente di saltare a pié pari tutte le polemiche sull'esistenza o meno di una certa cosa, evitando così le inutili discussioni in cui si viene accusati di complottismo. Vi do la mia risposta: facendo finta che quello che racconta la dott. Elisabetta Frezza sia vero, IO sono ferocemente e assolutamente convinto che la cosiddetta teoria gender debba essere combattuta con tutti i mezzi disponibili, senza dubbio né esitazione, poiché rappresenta un punto di vista vomitevole e anti umano.
Sia ben chiaro: facendo finta!
Si parla di educazione sessuale dai primi del 900, ci sono sempre state emergenze sanitarie che spingevano in quella direzione, l'ultima negli anni 80, Aids. Ma il Vaticano, che allora era un autorità morale, dettava la linea etica del sepolcro imbiancato. Oggi sembra che il pendolo per reazione stia all'opposto rispetto allora. Se prima di avere una fase più equilibrata si deve passare da li piuttosto che niente...
RispondiEliminaIntanto, se sbalio mi corigerai, ho la sensazione che tu non abbia visto l'intervista alla dott. Frezza.
EliminaCiò detto, parli di "Vaticano che dettava la linea etica del sepolcro imbiancato". Devo correggerti, perché come molti fai confusione tra lo Stato (il Vaticano) e la Chiesa, che sono sempre state due cose diverse, l'uno occupandosi delle faccende terrene, l'altra della morale cristiana. Ci sono stati, è vero, momenti di confusione, ma 2000 anni...
La cosiddetta repressione sessuale non è stata praticata dalla chiesa cattolica bensì dalle chiese cosiddette riformate, che hanno fatto da incubatore al sistema basato sull'usura. Certo, la morale cattolica era rigorosa, ma nel senso che pretendeva la coerenza delle scelte, ma non ha mai perseguitato nessuno per i peccati di lussuria. Tanto è vero che Dante, fedele interprete del punto di vista cristiano in fatto di morale, non è particolarmente severo coi lussuriosi, né con quelli messi in purgatorio né quelli all'inferno.
In purgatorio ci sono i lussuriosi penitenti, che scontano la loro pena nella VII Cornice, colpevoli di eccessivo abbandono al piacere sessuale: camminano all'interno di un muro di fiamme che circonda l'intera Cornice, alternando il canto dell'inno Summae Deus clementiae alla dichiarazione di esempi di castità e lussuria punita. Sono divisi nelle due opposte schiere di peccatori secondo natura e contro natura, che procedono in direzione contraria e quando si incontrano si scambiano baci e altri gesti affettuosi, oltre a dichiarare diversi esempi di lussuria punita. Dante descrive la loro pena nei Canti XXV-XXVI e include tra loro i poeti Guido Guinizelli e Arnaut Daniel (XXVI): entrambi fanno parte della schiera dei peccatori secondo natura ed è Guido a spiegare al viaggiatore la divisione delle due schiere.
Nell'Inferno ci ono le anime dei lussuriosi che, anche se non viene detto esplicitamente, sono accomunate dal fatto di essere personaggi morti in modo violento a causa dell'amore (fra loro vi sono anche Paolo e Francesca). È Virgilio a mostrare a Dante questi dannati: si tratta di Semiramide, la leggendaria regina degli Assiro-Babilonesi divenuta simbolo di condotta lussuriosa nel Medioevo (Dante segue il racconto di Paolo Orosio, storico del V sec. d.C., che la voleva uccisa dal figliastro); Didone, leggendaria regina di Cartagine e protagonista del libro IV dell'Eneide, in cui è narrato che la donna si innamora di Enea e, abbandonata dall'eroe, si suicida; Cleopatra, storica regina dell'Egitto, amante di Cesare e Marco Antonio e morta anche lei suicida dopo la battaglia di Azio; Elena, personaggio dell'Iliade e moglie di Menelao, uccisa da una donna greca che voleva vendicare la morte del marito a Troia; Achille, che secondo una tradizione diffusa nel Medioevo sarebbe morto non nel duello con Paride, bensì in un tranello tesogli per l'amore che provava per Polissena, figlia di Priamo; Paride, figlio di Priamo e protagonista dell'Iliade, che con il rapimento di Elena scatenò la guerra di Troia e morì per mano di Filottete; Tristano, personaggio del ciclo arturiano dei romanzi cortesi, innamoratosi di Isotta e ucciso dallo zio, re di Cornovaglia.
Sono stati i riformati luterani, calvinisti e anglicani a concepire e imporre alla popolazione l'eccesso di repressione sessuale, perché ciò era funzionale agli interessi della loro grande alleata, la classe borghese usuraia. Che si tengano il gender e non rompano troppo i coglioni!
Ps scrivo dal cell. Veet francesco
RispondiEliminaGiusto, lo guarderò appena avrò il pc. Intanto rifletto sulla tua replica. La mia tesi é che sia pure di straforo almeno qualche nozione alternativa alla cicogna sarebbe stata disponibile, insieme ai distributori automatici di preservativi.
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