Moreno Pasquinelli |
Cosa dice Porcaro di così grave da suscitare la reazione di Pasquinelli? Semplicemente, dopo una lunga analisi politica condivisa dallo stesso Pasquinelli, enuncia una doppia ipotesi (grassetto aggiunto):
«... si può porre positivamente il problema della convergenza tra la sinistra ed una parte del centro e della destra sul tema dell’euro e dell’Europa. Distinguere nettamente non serve, in questo caso, ad escludere, ma serve ad unire in maniera più efficace. Nulla vieta che una sinistra socialista, un centro ed una destra costituzionale si uniscano nel nome dell’autodeterminazione del paese e del recupero di tutta la sovranità realmente possibile. E che successivamente si separino senza tragedie sociali e senza escludere nuove convergenze. Nulla vieta, nemmeno, di pensare che il soggetto politico di cui abbiamo disperatamente bisogno (quello capace di guidare il paese in un frangente così difficile verso un più dignitoso regime economico ed istituzionale) invece di nascere come unione di preesistenti soggetti organizzati di destra, centro o sinistra, debba presentarsi da subito come partito unitario democratico-costituzionale, fatto di persone di diversa cultura politica accomunate dalla scelta di ricollocare il paese nello spazio internazionale e di costruire rapporti sociali più coerenti con la Carta fondamentale. Ma tutto ciò è questione di valutazione concreta delle condizioni attuali, dei rapporti di forza, ecc. . Quindi per ora mi fermo qui.»
In sostanza Mimmo Porcaro (che per due volte inizia la frase scrivendo "nulla vieta") enuncia due possibili percorsi politici, evidentemente diversi ma entrambi dibattuti nel piccolo ma vivace mondo dei sovranisti. Essi possono essere stilizzati con l'alternativa "o un CLN o un Partito Costituzionale". Pasquinelli è per la prima ipotesi, e accusa chi persegue la seconda di voler "riesumare la Democrazia Cristiana".
Poiché sono iscritto all'ARS, questa accusa mi chiama direttamente in causa. L'ARS infatti, pur non escludendo la necessità di alleanze quando ciò sarà opportuno, anche nella forma di una sorta di CLN, vede con favore la costruzione di un soggetto politico che sia capace di attrarre militanti sulla base di discriminanti diverse da quelle tradizionali destra-centro-sinistra. La costruzione di un tale soggetto politico non esclude, ma anzi integra, l'ipotesi di un CLN, poiché è del tutto evidente che vi saranno pur sempre forze politiche che, nella battaglia contro gli euristi, non vorranno rinunciare alle loro radici identitarie. Mi sembra di capire che Sinistra contro l'euro sarà una di esse.
Eppure i toni della polemica di Pasquinelli nei confronti di Porcaro sono particolarmente animosi, e lo sono tanto più perché la stoccata finale fa seguito a un lungo elenco di tematiche che egli afferma di condividere. Da cosa nasce questa animosità? Possiamo ipotizzare che vi siano fatti che non conosciamo, in seguito ai quali Pasquinelli si è sentito "tradito" da Porcaro; oppure derubricare il tutto a mero dato caratteriale. Ma Pasquinelli è un animale politico di lungo corso, non uno studioso prestato da poco tempo alla politica, per cui mi sento di escludere entrambe le spiegazioni, o al più di dar loro un'importanza relativa.
Credo invece che vi sia una terza ragione che spiega il tono usato da Pasquinelli. Credo che egli sappia benissimo che, alla fine dei giochi, quando si tratterà di passare dalle parole all'azione politica, cioè alla nascita di un'alleanza anti eurista, il modello di riferimento non potrà non essere il CLN, ma egli teme che questo possa essere egemonizzato da un Partito che avrà avuto l'ardire di cercare consenso in modo trasversale rispetto alla tradizionale trisecazione destra-centro-sinistra.
Spaventato da questa prospettiva, Pasquinelli lancia l'anatema: "nostalgici che vogliono riesumare la Democrazia Cristiana". Evidentemente Pasquinelli si sente sicuro del fatto che, mantenendo valida la trisecazione destra-centro-sinistra, il CLN sarebbe egemonizzato dalle forze di sinistra. Ma si è egli posto il problema che così potrebbe non essere? Si domanda, l'amico Pasquinelli, cosa potrebbe accadere se il fronte anti eurista fosse egemonizzato dalla destra? E si è mai messo nei panni dei tanti italiani di destra ma anti euristi, che proverebbero il suo stesso sentimento di orrore se il CLN fosse egemonizzato da forze di sinistra?
La presenza di un Partito Costituzionale potrebbe attenuare questo genere di problemi, tanto più quanto maggiore fosse la sua forza nel futuro CLN. Questa è la ragione per cui tanti guardano con interesse a questa ipotesi politica. Ma Pasquinelli non riesce a vedere, in ciò, null'altro che un tentativo di riesumazione della Democrazia Cristiana!
Avevo nutrito speranze diverse in merito alle scelte dei compagni di Sinistra contro l'euro: non dico una rinuncia all'identarismo, ma almeno una maggiore apertura mentale! Evidentemente quello che disse, alcuni mesi fa, Luigi Nanni, non è la linea che è stata adottata.
Alla propria identità non si deve certo rinunciare, detto questo mi pare che anche il partito comunista avesse al suo interno dei gruppi borghesi per scelta strategica di Togliatti, come tu stesso osservasti qualche post fa. Presumo che siano quei gruppi che transitarono poi verso il liberismo filoatlantico quando gradualmente il vento cambiò. Ad ogni modo non era solo la DC ad avere una certa eterogeneità al suo interno, presumo che questo sia fisiologico della politica.
RispondiEliminaLo sforzo di voler prevedere ogni cosa per evitare una notte dei lunghi coltelli mi pare che rischi solo di anticipare la stessa notte dei lunghi coltelli, tutto questo non certo a nostro vantaggio perché così non solo non si rifarà la DC ma neppure il partito del popolo.
Ma te lo pubblicheranno pure sul loro blog? Immagino già il pandemonio di commenti, ma è bene che queste discussioni si svolgano.