sabato 22 dicembre 2018

Il dolore

Io provo un dolore pazzesco per il tradimento dei piddini, dei grillini, dei leghisti; per il tradimento di Forza Italia; per il tradimento della sinistra; per quello degli intellettuali;

Penso che ne morirò - anche se sarei morto lo stesso - ma morirò col dolore del tradimento.

Trovo insopportabile il tradimento dei tanti che hanno affollato la scena andando in cerca di un minuto di notorietà, o per fare carriera.

Provo un dolore tremendo al pensiero di aver conosciuto e frequentato, e quindi vissuto con tanti esseri indegni e falsi che si sono venduti per meno di un piatto di lenticchie.

Io spero ardentemente che ci sia una giustizia superiore che possa costringere costoro al rimorso per la loro empia condotta; tuttavia mi accontenterei anche del nulla, quella mancanza di senso, dopo la morte, che appara chi ha vissuto con onore a chi ha vissuto con disonore.

Ma se la verità fosse invece che agire in modo empio sia ciò che conduce a un premio che va oltre l'esistenza, allora sono e sarò un bestemmiatore; contro questa forza diabolica che, sembrando dominare sulla terra, si può pensare che domini il mondo.

Sono schierato da una parte, lo dichiaro; sto dalla parte di chi mantiene la parola data e si schiera a battaglia, anche quando è certo di essere sconfitto; io sono un partigiano, pertanto detesto i traditori, gli infami.

1 commento:

  1. Se un partito rappresenta più istanze (materiali e immateriali) non si può parlare di "partito traditore" ma solo "prevalentemente" tale, o meno.
    Una parte bestemmia e un altra recita il padre nostro, dandosi la mano, sulla cadrega.

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