sabato 15 dicembre 2018

Il nemico liberista: scegliete cani! O leuropei o fascisti!

La provocazione del nemico liberista
ad opera dei suoi giannizzeri di Forza Nuova
Ci viene chiesto di credere sulla parola ai promotori del gender a scuola, ma le cose non sono così semplici. Il minimo che si possa pretendere, infatti, è che in questo come in tutti i casi analoghi le lezioni siano videoregistrate e messe a disposizione per la visione di qualsiasi genitore ne faccia richiesta, con l'obbligo di trasmissione all'autorità giudiziaria in caso di contenzioso. Ciò è tanto più necessario in quanto, con la riforma della Buona Scuola, i poteri dei dirigenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado sono diventati così invasivi e pervasivi da non offrire più alcuna garanzia che le scelte educative e formative siano espressione sincera e democraticamente determinata della maggioranza del corpo docente. La circostanza in oggetto, cioè un'offerta educativa che attiene alla (con)formazione dei comportamenti sociali legati alla sessualità, rivolta a bambini dai sei ai dieci anni, esige che l'effettiva volontà del corpo docente di procedere in tal senso sia garantita con assoluta certezza, al di là dell'apparente correttezza delle procedure che, come ben sa chiunque insegni, nell'era della Buona Scuola sono ormai un vuoto simulacro di democrazia.

Pur avendo ben presente che il cuore della battaglia è e resta l'uscita dall'euro con la riconquista della sovranità monetaria, con ovvio dissolvimento dell'infrastruttura normativa denominata "Unione Europea" che lo sorregge, è anche vero che ci sono altri fronti di lotta. Questi secondi, terzi, quarti... ennesimi fronti sono aperti dal nemico liberista che, non riuscendo a sfondare su quello principale, tenta in tutti i modi di dividere le forze di noi sovranisti (da non confonderci MAI coi "sovranari").

Uno di questi fronti è quello dell'introduzione del gender a scuola, attuata coinvolgendo agenzie di formazione esterne e relegando noi insegnanti al ruolo di accompagnatori e sorveglianti. Gli interventi di (con)formazione degli studenti (in massima parte minorenni, quando non pargoletti che si bevono tutto quel che gli raccontano i sedicenti "professoroni" chiamati a indottrinarli) vengono etichettati avendo cura di non nominare mai la parola "gender", per cui si ricorre a perifrasi, come nel caso dell'istituto Riccardo Massa, periferia nord di Milano città: «Be.st – Beyond Stereotype", che ha come obiettivo quello di combattere gli stereotipi di genere».

Un movimento politico neofascista, dunque forza di complemento del nemico liberista, ha operato la classica manovra dietro le linee affiggendo lo striscione che vedete nella figura all'inizio del post.

Immediata l'azione di supporto di una ex roccaforte socialista (ANPI), da tempo conquistata dal nemico liberista, che ha invocato l'intervento della magistratura: "Chiediamo alle autorità di individuare i responsabili e di denunciarli in base alle leggi Scelba e Mancino".

Fin qui i fatti, così come resocontati dall'agenzia liberista per eccellenza in Italia.

L'azione combinata del nemico liberista ha un obiettivo evidente, che è bene segnalare a tutte le unità sovraniste in azione sul territorio. Esso consiste nell'infondere nell'opinione pubblica la convinzione che chi si oppone ad un'operazione di evidente stampo totalitario, tuttavia presentata usando parole ed espressioni menzognere, la cosiddetta lotta contro gli stereotipi sessuali, sia un fascista, come sarebbe dimostrato dal fatto che lo striscione è stato rivendicato da Forza Nuova (organizzazione fascista) e dall'intervento dell'ANPI  - percepita ancora come organizzazione socialista, sebbene da tempo sia sotto il controllo del nemico liberista.

Spero sia chiaro a tutti quale sia l'intelligenza manipolatoria del nemico liberista. Leggiamo quello che ha dichiarato Daria Colombo, la delegata alle Pari opportunità del Comune di Milano:

«"A pochi giorni dal 25 novembre, giornata contro la violenza di genere, che ha visto migliaia di donne manifestare nelle piazze di tutto il mondo contro un fenomeno che non accenna ad arrestarsi, ecco una risposta concreta, agita con la collaborazione del Comune di Milano, per incidere sulla cultura di disparità di genere". Nulla a che fare, insomma, con le presunte 'teorie gender', ma un progetto di educazione che coinvolge tutte le figure della scuola per contrastare gli stereotipi sessisti "allo scopo di prevenire la violenza e i bullismi, favorendo le potenzialità e la valorizzazione delle differenze"».

Ci viene chiesto di credere sulla parola alle rassicurazioni dei promotori del gender a scuola, ma le cose non sono così semplici. Il minimo che si possa pretendere, infatti, è che in questo come in tutti i casi analoghi le lezioni siano videoregistrate e messe a disposizione per la visione di qualsiasi genitore ne faccia richiesta, con l'obbligo di trasmissione all'autorità giudiziaria in caso di contenzioso. Ciò è tanto più necessario in quanto, con la riforma della Buona Scuola, i poteri dei dirigenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado sono diventati così invasivi e pervasivi da non offrire più alcuna garanzia che le scelte educative e formative siano espressione sincera e democraticamente determinata della maggioranza del corpo docente. La circostanza in oggetto, cioè un'offerta educativa che attiene alla (con)formazione dei comportamenti sociali legati alla sessualità, rivolta a bambini dai sei ai dieci anni, esige che l'effettiva volontà del corpo docente di procedere in tal senso sia garantita con assoluta certezza, al di là dell'apparente correttezza delle procedure che, come ben sa chiunque insegni, nell'era della Buona Scuola sono ormai un vuoto simulacro di democrazia.

Infine, non possiamo non chiederci se i genitori siano stati correttamente informati sui reali contenuti di questa specifica iniziativa, e se agli stessi sia stata offerta la scelta di ritirare i propri figli.

Ovviamente non è la teoria del gender che deve preoccuparci, ma l'uso che ne fa il nemico liberista. Personalmente sono assolutamente certo che la percentuale di omosessuali è e resterà costante, cioè intorno al 4% della popolazione, quanta e quale che sia la pressione culturale messa in campo, perché il profumo delle femmine per i maschi, e quello dei maschi per le femmine, è cosa che nessun artificio potrà mai cambiare; né cambierà la percentuale di quelli che occasionalmente si concedono un diversivo quando le circostanze sentimentali dell'esistenza concorrono a ciò. Per altro gli omosessuali non solo non danno fastidio a nessuno, ma da sempre sono ben accolti in seno al popolo che mai li ha discriminati. Se ciò è avvenuto è perché, in altri tempi, le stesse élites che oggi promuovono la promiscuità sessuale hanno avuto interesse ad agire in modo contrario disseminando ostilità nei confronti dei nostri fratelli omosessuali, e sempre con lo stesso obiettivo: controllare il popolo. Dunque il nemico sono i liberisti e i loro servi, non gli omosessuali.

Oggi il nemico liberista si traveste da europeo, anzi da leuropeo - presto la collezione primavera-estate della nota casa di moda Volta&Gabbana, ma sempre con lo stesso scopo: controllare il popolo. Per far ciò disseminano, come sempre hanno fatto, falsità e ragioni di inimicizia all'interno del corpo sociale, perché sanno fin troppo bene che il loro dominio non sarà mai accettato e, per aggirare questo problema altrimenti insolubile, hanno la necessità di dividerci. Il problema, per noi, è che ogni volta che una roccaforte popolare viene conquistata questa continua ad essere percepita a lungo come "amica", quando ormai non è più così. E' il caso dell'ANPI, ormai vergognosamente allineata col nemico liberista, ma anche della maggioranza dei dirigenti scolastici, le cui menti sono state oggetto di una ventennale campagna di colonizzazione culturale.

Altro strumento usato dal nemico liberista sono le organizzazioni neofasciste, alle quali aderiscono purtroppo tanti ingenui compatrioti che, non conoscendo i fatti, non sanno che il fascismo è stato il bastone del nemico liberista; oppure sono convinti ad aderire a tali organizzazioni dal disgusto che provano per il comportamento di altre piazzeforti popolari da tempo cadute in mano al nemico liberista, come i partiti della cosiddetta sinistra. Tutto questo fa sì che il nemico liberista, il cui principale obiettivo di fase è oggi il completamento della costruzione leuropea, abbia buon gioco nel montare provocazioni come quella dell'insegnamento del gender a scuola, nella certezza che questa iniziativa produrrà sconcerto e ritrosia in quanti non accettano, per le più diverse ragioni, un'iniziativa che è, comunque la si pensi al riguardo, di natura totalitaria. Infine, facendo leva sulle organizzazioni che controlla, il nemico liberista tenta di asseverare a livello di massa l'equazione sovranisti=fascisti.

Per tutte queste ragioni lancio un appello a tutte le unità sovraniste sul territorio: non rispondete alle provocazioni sulle iniziative che promuovono il gender a scuola ma, se sarà il caso, agite per vie legali contro i dirigenti e le associazioni che si prestano, e coinvolgete le famiglie degli studenti informandole puntualmente e correttamente. Inoltre, esigete che siano effettuate le registrazioni degli interventi educativi affinché siano messi a disposizione delle famiglie che ne faranno richiesta.

11 commenti:

  1. Le percentuali come hai detto tu Fiorenzo rimarranno tali… Per esempio in Francia quando hanno fatto i pacs [seguivo la cosa perché seguo anche l'UAAR che all'epoca la usava come argomento dialettico contro la debordante influenza della CCAR - Chiesa Cattolica Apostolica Romana] (matrimoni per omosex) solo all'inizio, il primo anno, c'è stata una percentuale del 20% (dovevano smaltire il pregresso) per poi scendere ai valori "normali" e non poteva essere diversamente. Solo un idiota può pensare che la gente cambi il modo di trarre piacere solo perché lo guarda in TV… Per carità, qualcuno anche sperimenterà ma nella sostanza le percentuali quelle sono e quelle rimarranno. Di fatto però vediamo come la cosa sia strumentalizzata… Mah. Credo che questo sia solo uno dei tanti argomenti, ma non penso che sia decisivo come arma di distrazione di massa. I vari portali porno poi avevano riportato le cifre di cosa si guarda e siamo sempre lì… 5 o 6% Perciò… E stiamo parlando di cosa si guarda a casa propria per dire. La questione, nei fatti, penso che non esista, ideologicamente è un altro paio di maniche.

    RispondiElimina
  2. Ciao Fiorenzo anche se fuori tema ti segnalo questo twitter del Sottosegretario Barra Caracciolo:

    "Da qui a maggio fonti Ue possono aver radicalmente trasformato e inasprito disciplina bancaria, del risparmio, in tema di difesa, ordine pubblico, giustizia e libertà di espressione del pensiero.

    Al punto che, senza opporsi ORA, un "dopo" potrebbe essere un'incauta
    speranzella"

    Ogni commento è superfluo, nemmeno chi è al Governo non ha più fiducia di questo Governo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Visto che nel governo non può fare nulla, potrebbe uscirne. Magari l'azione sarebbe più efficace del rimanere. Per LBC, mi pare di capire, vi sarebbe addirittura un miglioramento retributivo, e soprattutto un recupero della libertà di espressione che, stando al governo, è attualmente compressa. Uscendo adesso salverebbe la sua reputazione. Vuole davvero restare in un governo che si appresta a far peggio di Monti, Renzi e Letta messi insieme?

      Elimina
  3. Le vie della manipolazione ordoliberista sono infinite, come le loro tasche.
    Essi dominano su tutto lo scenario politico, o meno, preso in esame da una telecamera raiset.
    Quando la propaganda prende la forma dialettica del dibattito spesso anche lo spazio/ruolo della controparte è sotto loro controllo, attraverso attori che esercitano l'infedele patrocinio delle tesi apparentemente sostenute.
    La materia sessuale, poi, scavando nelle nevrosi di ciascuno si presta più di altre a plasmare il mood dell'elettore/telespettatore, la carota per eccellenza (nessun riferimento fallico...cazzo, ho avuto un riflesso nevrotico evitante...figa, ho detto cazzo...non sono gay ma non li odio...ho molti amici economisti).

    RispondiElimina
  4. Un'altra scelta da cani, un'altro osso da azzannare su un altro fronte, osso che puzza, mmm...di plastica:

    Guerra o guerriglia?

    http://www.ilgiornale.it/news/cronache/trenta-difende-carabiniere-aggredito-quei-balordi-pagheranno-1617269.html

    Troppo ferma la mano di chi ha fatto la ripresa partecipando a un linciaggio, troppa enfasi nella voce che disprezza l'autorità, troppo nitida la voce, troppo costante nel volume e quindi nella distanza dal microfono della videocamera; qualcosa non quadra.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho visto e rivisto il video almeno venti volte (mia moglie è venuta a vedere che stavo facendo, pensando fossi ammattito). In effetti di cose strane ce ne sono molte, alcune delle quali le hai già sottolineate.

      1) Il video è stato pubblicato dal sottosegretario Massimo Bitonci (Lega)
      2) Chi ha girato il video, uno degli aggressori?
      3) Come mai solo uno spezzone così breve?
      4) Come mai chi ha girato il video, se non è uno degli aggressori, non ha inquadrato tutta la scena, aggressori compresi?
      5) Perché il video è così stabile rispetto all'asse verticale?
      6) Perché l'audio è così uniforme?
      7) Il carabiniere viene colpito da qualcosa sulla nuca, mentre sta arretrando, come se ci fossero altri soggetti non inquadrati.
      8) Nel video il carabiniere impugna la pistola con la sinistra, mentre nella foto a corredo dell'articolo con la destra.
      9) Quei bidoni della spazzatura vuoti e nuovissimi che rimbalzano... poi dicono che la raccolta a Roma non funziona (Raggi dimettiti!).
      10) Hai notato, sul finale del video, quella coppia di lucette che ballano sul selciato?

      Sì, hai ragione, sa tanto di messa in scena. D'altra parte, dopo la miserabile ritirata del governo del cambiamento in Europa, che c'è di meglio da fare se non rinfocolare la questione securitaria che tanto ha fatto bene alle fortune della Lega?

      Elimina
  5. Sarebbe in linea (la messa in scena propagandistica) con il giudizio nagativo dato dall'emasculato leader del nord (senza una cazzo di moneta, ma con amici economisti che non gli fanno notare l'eccesso di stoffa sul cavallo dei pantaloni) a proposito della guerriglia francese.

    RispondiElimina
  6. Vabbè, prof, Forza Nuova... Lasuma perdi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Francamente non capisco il senso del suo commento. Anzi, mi viene il dubbio che Lei non abbia letto l'articolo e che abbia commentato con riflesso pavloviano. Le segnalo, tra gli altri, questo passaggio:

      "Un movimento politico neofascista, dunque forza di complemento del nemico liberista, ha operato la classica manovra dietro le linee affiggendo lo striscione che vedete nella figura all'inizio del post."

      Elimina