mercoledì 26 dicembre 2018

Il mago di Oz (1)

Dorothy siamo noi!
Bambini, bambini, bambini state attenti al mago di Oz!:
Bambini, bambini, bambini non vi fidate del mago di Oz!
Bambini, bambini, bambini non giocate col mago di Oz!
E soprattutto non prendete caramelle dal mago di Oz!

Da sinistra: il boscaiolo di latta senza cuore, il leone codardo, lo spaventapasseri senza cervello.

Da sinistra: Claudio Borghi Aquilini, Luciano Barra Caracciolo, Alberto Bagnai

Vi hanno mai raccontato il mago di Oz? E chi lo ha fatto, la mamma, una zia un po' ribelle, la nonna? Oppure la maestra dell'asilo, sapete quelle brave donne che un tempo venivano indicate dal prete per prendersi cura dei cuccioli d'uomo? No, probabilmente avete visto il film, da soli o in compagnia dei vostri amichetti mentre i genitori erano occupati a fare altro. Il mago di Oz è un impostore, e Oz è una città che appare verde smeraldo ai suoi abitanti perché sono costretti a portare occhiali di questo colore. Vi ricorda qualcosa il colore verde?

Il boscaiolo di latta senza cuore, il leone codardo, lo spaventapasseri senza cervello sono gli amici di Dorothy - cioè noi - che vorrebbe tornare a casa con l'amato cagnolino Toto; anch'essi, come Dorothy, sono ingannati dal mago di Oz.

«Tutto ciò glielo dovrebbe dare il potentissimo Mago di Oz, che vive nella città di Smeraldo, l’unico che potrebbe riportare Dorothy nell’amato, grigio Kansas. A parte le logiche allegorie e morali (i tre compagni di viaggio di Dorothy possiedono già abbondantemente tutte le doti che desiderano da Oz, solo che non se ne rendono conto), esiste una visione politico-economica sin dall’uscita del romanzo, strutturata poi in teoria da Hugh Rockoff nel 1990. Secondo tale visione, tutti i personaggi del romanzo rappresenterebbero istanze economico-politiche: i valori tradizionali americani, gli agricoltori, i lavoratori dell’industria sono rappresentati da Dorothy, dallo spaventapasseri e dal boscaiolo, la capitale Washington sarebbe la Città di Smeraldo con al suo interno la Casa Bianca che deve essere il palazzo di Oz. Abbiamo Morgan e Rockfeller in qualità di Streghe perfide di Est e Ovest. Il tutto dovrebbe ruotare intorno alla grave deflazione USA del 1880-1896, che avrebbe potuto essere combattuta con una libera coniazione di argento (come le scarpette di Dorothy), mentre invece si continuò col Gold Standard, aka la strada d’oro che porta ad Oz, che a questo punto sarebbe nientemeno che l’oncia d’oro, appunto.»

Per una sintetica lettura politica del racconto andate quiConsiglio caldamente la lettura del link onde capire il seguito

Fatto? Adesso veniamo a noi. Come sapete infuria la polemica intorno a tre icone no-euro: Borghi, Barra Caracciolo, Bagnai. Molti li additano come "traditori", giudizio che non condivido sebbene in molte occasioni li abbia criticati aspramente, soprattutto gli ultimi due. Io non penso che siano traditori ma che, più semplicemente, anch'essi indossino gli occhiali verdi: per aridità d'animo, per pavidità e per non averci capito una beneamata fava, rispettivamente. Oggi parleremo di Luciano Barra Caracciolo, che nel mago di Oz sarebbe il leone senza coraggio. Parto da un tweet che mi è stato segnalato.

Scrive LBC il 22 dicembre 2018 (grassetto aggiunto): "il lovuoleleuropa deve essere oggetto di discussione come mai prima, quando era incorporato entro ottobre e molto più acquiscente. Traduzione: sono d'accordo col PD...il governo deve cadere con autosfiducia"

Il tweet è piuttosto criptico. Che vorrà dire LBC scrivendo "sono d'accordo col PD...il governo deve cadere con autosfiducia"? La prima cosa che mi viene in mente è che il nostro si sentisse, in quel momento, piuttosto giù di corda per come stavano andando le cose.

Gli risponde Massimo D'Antoni, economista ex PD: "Approvare una manovra senza discussione è vergognoso e poco democratico. In questo sono totalmente d'accordo col Pd. Io metterei al voto la versione precedente, quella con deficit 2,4, già conosciuta e discussa. Sono sicuro che la Commissione capirà 😉"

Ah ecco! ora è più chiaro. Il 22 dicembre c'era una fronda che spingeva per una discussione in parlamento della manovra col 2,4% di deficit. Ciò avrebbe significato far emergere la discussione sul "lovuoleleuropa".

Interviene un certo L'Étranger, twittando: "Scusi Luciano, ma c'è ben poco da festeggiare qui. Vi siete arresi (inspiegabilmente, dopo le difficoltà e l'annuncio di Macron). Perché nessuno di voi (lei, Bagnai, Borghi, Zanni) si dimette con uno scatto di dignità? È una vergogna la trattativa con l'UE!"

L'Étranger si definisce così: «Un ragazzo del Novecento. Contro il fascismo dell'UE. Per una "patria indipendente", come i partigiani (unici veri antifascisti, in PRESENZA di fascismo).». E' chiaramente uno di quelli che si sentono abbandonati e traditi da LBC&co, al quale LBC risponde in modo piuttosto stizzito. LucianoBarraCaraccio Replying to @laetranger: "Quindi siccome le cose non sono andate come lei immagina che dovessero andare, dovremmo dimetterci e lasciare libero il campo rinunciando a tutte le iniziative che non avrebbe senso sbandierare perché richiedono un difficile processo che certo non è facilitato dai suoi attacchi?"

E qui entriamo nel cuore della questione, che è la contrapposizione tra la tesi del tradimento e quella del lasciateci lavorare per voi. Entra in scena Mr Bonghanow Replying to @LucianoBarraCar @laetranger (grassetto aggiunto): "Mi perdoni se però passa il concetto che in politica si può dire e fare tutto e il contrario di tutto sulla base di ipotetiche innominabili iniziative, si mina lo stesso principio di democrazia rappresentativa secondo cui ci si presenta all'elettore con un programma e si realizza"

Ci sono ancora un paio di tweet che potete leggervi seguendo il link, e arriva, il 24 dicembre, la risposta di LBC (grassetto aggiunto): LucianoBarraCaraccio Replying to @Briancepparulo @Luin_Painting and 2 others: «Una strategia è essenzialmente "invisibile": ma la si può dedurre dalla tattica che è più immediata e tangibile. E la tattica nel vincolo esterno ha margini ristrettissimi. In tal caso, strategia utile non può che essere conquista di potere negoziale e sua gestione per liberarsi»

In sintesi, il 22 dicembre LBC tira fuori la testa e dichiara pubblicamente "sono d'accordo col PD...il governo deve cadere con autosfiducia", poi il 24 dicembre passa a "strategia utile non può che essere conquista di potere negoziale e sua gestione per liberarsi". La domanda che non possiamo non porci è come LBC pensa di poter addivenire alla "conquista di potere negoziale e sua gestione per liberarsi". Il pensiero corre alla situazione internazionale, con a medio termine la brexit e, a brevissimo, la possibilità di un terremoto sui mercati finanziari, per non dire di altre novità geopolitiche come, una tra tante, l'annunciato ritiro degli USA dal M.O. In effetti tutto sta accadendo con grandissima velocità, ma la sensazione è che né il leone senza coraggio, né il mago di Oz, siano i veri protagonisti sulla scena. La vera battaglia sembra essere quella tra le streghe: da una parte quelle dell'est e dell'ovest, dall'altra quelle del nord e del sud. C'è un dettaglio che mi ha colpito: nella trasposizione cinematografica del 1939 le scarpette d'argento di Dorothy diventarono rosse, come se l'industria di Hollywood volesse nascondere al grande pubblico ogni simbolo che potesse ricordargli una delle più grandi contrapposizioni della storia americana, quella generata dalla crisi del 1880-1896.

Torniamo a LBC. Perché si è deciso di evitare la discussione parlamentare sulla manovra al 2,4%? Divergenze di vedute nella maggioranza? E' stato il mago di Oz, alias Salvini? La risposta non può che essere negativa, anche se non sappiamo aggiungere altro. La sola cosa che possiamo affermare è che il mago di Oz è un impostore, anch'egli vittima dell'inganno della città di smeraldo, come tanti nella cui forza confidano tutti: sia Dorothy (cioè noi) che i suoi amici (il boscaiolo di latta senza cuore, lo spaventapasseri senza cervello, il leone codardo). Tutti dimentichi della verità, e cioè che la strada che conduce al ritorno a casa è nelle mani di tutti noi, purché abbiamo il coraggio di capirlo.

Si capisce, allora, che il senso profondo delle accuse di tradimento agli eroi no euro non è quello di essersi venduti per denaro o sete di potere, bensì di non avere fiducia nel ruolo di Dorothy nel decidere del suo destino, perché essi pensano che Dorothy sia una bambina che crede alle favole e il mago di Oz potrà riportarci a casa. Ma la verità è un'altra, solo chi ha il coraggio di credere in sé stesso può sperare di tornare a casa: "Alla fine del romanzo Dorothy ritrova la via di casa, ma non limitandosi a seguire la strada gialla. Dopo un viaggio lungo e pericoloso scopre che il mago non può aiutare lei come i suoi compagni di viaggio; tuttavia ella scopre il potere magico delle sue scarpette d'argento".

Il leone pavido LBC in realtà un po' di coraggio nel suo cuore ce l'ha, altrimenti non avrebbe mai scritto su twitter il 22 dicembre "il lovuoleleuropa deve essere oggetto di discussione come mai prima", solo che non lo sa. Invece di attaccarlo come un nemico e un traditore, dobbiamo aiutarlo affinché osi di più. Che poi non sia lui l'uomo - o la donna - al quale guardare e dal quale aspettarci la magica soluzione dei nostri problemi, questo è superfluo dirlo. Ma nemmeno gli altri, come vedremo, e men che mai il mago di Oz.

2 commenti:

  1. Questo tweet spiega che anche i sostenitori di B. (quelli da lungo tempo) cominciano a non sopportare più certi… Compromessi. https://twitter.com/muntzer_thomas/status/1077726376923402240

    Thomas Müntzer

    @muntzer_thomas

    Riassumo il pensiero del #guru:

    La retromarcia è compromesso politico.

    La responsabilità quindi sarebbe degli ortotteri a cui nun j' ha aretto di arrivare alla procedura.

    Il problema è: siamo sicuri che alla Lega j'areggesse?

    Quanto è trasversale il partito della mummia?

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  2. "La strategia è invisibile" Il mago di azz, Lbt.

    Ma, sì, dai...è Natale, fidiamoci: non stanno ingannando chi vuole uscire dall'euro-pa ma chi ci vuole restare;
    Ci vuole coraggio per quello, molto di più che per ingannare straccioni come noi.

    Non è difficile fidarsi, l'ho già fatto con uno molto studiato come il mortazza.
    In fondo è 'na guera, perché dare al nemico un vantaggio rispettando l'accountability?

    Ora che Bagnai ha fatto outing circa la sua piddinità non mi resta che tornare a ragionare per appartenenza, è una tale Sollevazione: se i cattivi dell'élites, attraverso i loro media mainstream, attaccano il governo vuol dire che quelli sono i buoni.

    Si può chiudere il blog e andare al mare.

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