venerdì 11 ottobre 2019

Sovranisti arcaici e complottisti

Tra coloro che si definiscono sovranisti vi sono anche i complottisti, quelli cioè che leggono la storia moderna (e non solo) alla luce di secolari complotti di società segrete giudaico-massoniche. Per noi sovranisti arcaici non è facile avere a che fare con loro perché talvolta sembrano portare avanti alcune delle nostre battaglie, ma utilizzano un metodo di interpretazione della Storia inquietante e sospetto, con l'aggravante di veicolare in moltissimi casi sentimenti reazionari frutto di una concezione anti democratica della convivenza sociale. Come stanarli? E' il tema affrontato in questo video. 


5 commenti:

  1. Caro Fiorenzo,anche io sono statalista, ma sono fascista. Vivo a Littoria-oggi Latina.
    Come la mettiamo? Tutte le cose che tu dici e molte ancora che hai taciuto, qui in questa terra strappata alla malaria hanno ancora in piedi le testimonianze sociali del fascismo che hanno creato lo slancio alla rinascita sociale dell'Italia anche con una disastrosa guerra perduta.Le case coloniche,le Opere Nazionali Maternità Infanzia le strutture sociali del dopo lavoro ecc.
    L’adozione dello stato sociale ad opera del regime fascista portò a riforme radicali nella legislazione sociale e del lavoro, ecco un elenco di alcune delle Leggi introdotte durante il ventennio:
    Tutela lavoro donne e fanciulli – (Regio Decreto n° 653 26/04/1923)
    Maternità e infanzia – (Regio Decreto n° 2277 10/12/1923)
    Assistenza ospedaliera per i poveri – (Regio Decreto n° 2841 30/12/1923)
    Assicurazione contro la disoccupazione – (Regio Decreto n° 3158 30/12/1923)
    Assicurazione invalidità e vecchiaia – (Regio Decreto n°3184 30/12/1923)
    Riforma “Gentile” della scuola – (Regio decreto n°2123 31/12/1923)
    Assistenza illegittimi e abbandonati – (Regio Decreto n° 798 08/05/1927)
    Assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi – (Regio Decreto n° 2055 27/10/1927).
    Esenzioni tributarie famiglie numerose – (Regio Decreto n° 1312 14/06/1928 )
    Assicurazione obbligatoria contro malattie professionali – (Regio Decreto n° 928 13/05/1929)
    Opera nazionale orfani di guerra – (Regio Decreto n° 1397 26/07/1929)
    Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro I.N.A.I.L. – (Regio Decreto n° 264 23/03/1933)
    Istituzione libretto di lavoro – (Regio Decreto n°112 10/01/1935)
    Istituto nazionale per la previdenza sociale I.N.P.S. – (Regio Decreto n°1827 04/10/1935)
    Riduzione settimana lavorativa a 40 ore – (Regio Decreto n° 1768 29/05/1937)
    Ente comunale di assistenza E.C.A. – (Regio Decreto n° 847 03/06/1937)
    Assegni familiari – (Regio Decreto n° 1048 17/06/1937)
    Casse rurali ed artigiane – (Regio Decreto n° 1706 26/08/1937)
    Tessera sanitaria per addetti servizi domestici – (Regio Decreto n° 1239 23/06/1939)
    Istituto nazionale per le assicurazioni contro le malattie I.N.A.M. – (Regio Decreto n° 318 11/01/1943)
    E per quanto riguarda le banche?....
    Il 12 marzo del 1936 con il (DL 12 marzo 1936 n. 375 – legge 7 marzo 1938, n. 141), si riformava in maniera integrale ed unitaria il sistema bancario italiano. Il decreto legge poggiava su tre punti essenziali. In primis l’istituzione di un organismo statale avente funzioni di alta vigilanza e di direzione politica dell’attività creditizia. In secundis, introduzione della specializzazione istituzionale, temporale ed operativa degli enti di credito.
    Molto importante fu la separazione tra banche operanti a breve termine e quelle operanti a medio lungo termine. Ed, infine, l’affermazione del principio della separatezza tra banche ed industria: le banche non potevano assumere partecipazioni in imprese industriali e commerciali.
    Detta così non si comprende l’importanza di tale normativa. Tradotto in soldoni, significava che la Banca d’Italia era arbitro del sistema creditizio. In pratica, i banchieri dovevano decidere il loro core business: risparmio o speculazione. Non solo, ma anche era fatto divieto alle banche di entrare nei consigli di amministrazione delle aziende. Il principio è molto semplice. Chi eroga credito non può essere socio del creditore.
    Potrei aggiungere molte altre cose,ma credo che queste bastano e avanzano per riconoscere in esse le molte cose che tu hai elencato.
    Adesso per favore non venirmi adire che io sono a favore della dittatura,o peggio "ma il fascismo ci ha portato alle guerra e ad una disfatta nazionale ecc..
    Buona Vita.

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    1. Ma ci mancherebbe altro che io neghi che il fascismo abbia introdotto buoni provvedimenti. Lo stesso, e in fondo in misura maggiore visto il periodo, aveva fatto Giolitti, che pure era espressione di uno Stato liberale. Si potrebbe finalmente parlare di quello che si vuole fare senza tirare in ballo regimi come il fascismo che, a fronte di provvedimenti condivisibili e da reiterare (mutatis mutandis), si è distinto per aver tolto al popolo il diritto di decidere, ha governato con la propaganda, ha fatto stupide guerre coloniali, non è stato capace di guidare il paese nel difficile tempo della guerra, che ha perso non solo perché quella guerra non la si poteva che perdere ma anche perché l'ha anche condotta in modo RIDICOLO SUL CAMPO DI BATTAGLIA?

      Mi piace spesso ripetere una frase di Junio Valerio Borghese, come vedi un fascistissimo, questa: "In ogni guerra, la questione di fondo non è tanto di vincere o di perdere, di vivere o di morire; ma di come si vince, di come si perde, di come si vive, di come si muore. Una guerra si può perdere, ma con dignità e lealtà. La resa ed il tradimento bollano per secoli un popolo davanti al mondo."

      Ebbene, questo ha fatto il fascismo, ha perso senza dignità dopo aver fatto la guerra senza capacità né valore. Gli unici che si batterono con dignità in quella guerra condotta da una classe dirigente RIDICOLA furono gli uomini e le donne del popolo. Non me ne parlare mai più, è stato un periodo vergognoso, in cui un regime si è condotto vergognosamente, della nostra storia. Francamente me ne strafotto il cazzo dell'assicurazione contro la tubercolosi et similia davanti a tale disastro militare, morale, politico!

      E non c'è neanche bisogno di prendere lezioni dal fascismo, perché quel poco di buono che ha fatto derivava dalla sua origine socialista, e prima ancora dal riformismo giolittiano. Che ha tradito, entrambi.

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    2. Caro Fiorenzo C.D.D. Si va a finire sempre lì. Vedi io sono nato come Comunista e mi sono radicalizzato sempre di più a destra da quando siamo entrati nella UE con Prodi,del quale parlavo malissimo già prima. Non sono
      mai stato creduto dai compagni. Tutto quello che la sinistra ha fatto dalla entrata nella UE,ad oggi supera di gran lunga le miserie e le disfatte del fascismo. Ma ci sarebbe da discutere moltissimo su questo argomento a partire dall'ordine del giorno Grandi.Ma ancora non siamo abbastanza lontani dagli avvenimenti per giudicare serenamente. De Felice docet.Per quanto riguarda la forma di governo,non ho mai ritenuto la Democrazia una forma di governo valida nemmeno nelle assemblee condominiali. Meglio molto meglio Lenin e i soviet.Per finire vedo che utilizzi,sempre la frase di Junio Valerio Borghese,e che l'hai presa anche come guida del tuo vivere.Ma una considerazione su Junio Valerio Borghese la si può fare. Che è rimasto a fare
      nella estrema destra con quello che ha detto? Oppure c'erano fascisti che non erano omologabili a quelli che hanno tradito? Vedi il tradimento del 1943 è avvenuto per salvarsi la pelle o il Regno. Quelli di oggi ci hanno tradito per motivi molto ma molto più sporchi.

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    3. Io invece ritengo la democrazia, anche quando scade nel clientelismo, una forma di governo valida. Se siamo al punto in cui siamo non è per eccesso di democrazia ma perché è stata uccisa.

      Quanto alla frase di J.V.Borghese: è evidente che non esalto l'uomo, ma una verità che ha detto, chissà in quale momento e in che stato d'animo.

      Infine, il tradimento del 1943 è stato soprattutto un atto di viltà (vedi fuga a Pescara) di una classe politica che aveva già dimostrato di non valere nulla. E infatti era arrivata al governo proprio tradendo: i reduci, i socialisti che li avevano seguiti, gli italiani che chiedevano ordine ma non una dittatura degli industriali e degli agrari... e via dicendo.

      Dici di essere stato comunista, io non lo sono mai stato. Oggi simpatizzi per il fascismo, io no. Non è che ti sei sbagliato per due volte di seguito?

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  2. Condivido, poi c'è la questione geopolitica che complica tutto, spiegando forse meglio la sindrome complottista, sintetizzata da Illo con "io so io, con le testate nucleari e tu...".
    Di fronte a questa strisciante minaccia - dispiegata con la strategia della tensione, interiorizzata a suon di bombe, misteriose scomparse e omicidi eccellenti, ma anche da meno cruenti improvvisi e clamorosi cambi di casacca - siamo un po' tutti assaliti da un senso di impotenza, oppure, nel tentativo di resistervi nonostante la disparità di forze, siamo quasi sempre assaliti da una inevitabile paranoia, perché quando la lotta sul campo sembra perduta non resta che la speranza di individuare il quartiere generale del nemico.
    Sul fatto che questo esista o meno credo che si dissipino le nostre migliori capacità analitiche.

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