giovedì 14 giugno 2018

La grande migrazione


Una nuova grande migrazione è cominciata. Non è quella dei migranti che arrivano dall'Africa, ma la grande migrazione dei sovranisti verso la Lega. Un fenomeno che alcuni descrivono come epocale e inevitabile, dietro al quale si muove però una complessa macchina reclutatrice composta di incaricati che esplorano la blogosfera e i social, dai siti più conosciuti fino ai blogghettini di campagna, passando per pagine social e chat, in cerca di sovranisti capaci quanto disposti a migrare.

Dopo attenta osservazione i soggetti che posseggono i requisiti adatti vengono contattati e invitati a fare qualcosa per l'Italia, così impegnata a combattere contro i poteri euristi da aver bisogno di tutti, anche di loro. Gli viene spiegato che un'epoca è terminata e se ne è aperta una nuova, e gli viene prospettata una traversata in più fasi. Nella prima dovranno stemperare le loro critiche a Salvini mostrando comprensione per quanto di buono la Lega sta facendo, successivamente verranno caricati su piccole piattaforme social di piccolo cabotaggio e trasportati al confine delle acque territoriali sovraniste, dove troveranno ad attenderli piattaforme di pubblicazione più grandi che li porteranno, in tutta sicurezza, in acque territoriali padane. Giunti colà, una volta sbarcati saranno ospitati in centri di accoglienza opportunamente predisposti, in attesa di essere utilizzati per il lavoro nelle campagne... elettorali.

Non si ha notizia, al momento, di particolari atteggiamenti di ostilità da parte dei leghisti nativi, atteso che il fenomeno è appena agli inizi e la domanda di manodopera politica è alta. Vi sono lavori, infatti, che i leghisti nativi non vogliono più fare, ma sono ben accetti da questi disperati privi di tutto. Non v'è dubbio, tuttavia, che sussista il pericolo che una volta che le frontiere saranno percepite come permeabili un numero crescente di migranti politici finirà con il rovesciarsi sulle sponde leghiste, una circostanza che potrebbe suscitare forti resistenze identitarie. Sarà importante, al fine di gestire il fenomeno, contare sulla solidarietà degli alleati nell'Unione Europoide, in particolare il Credo Militante, il quale dovrebbe condividere la sua quota parte.

Non tutti i sovranisti sono però disposti a partire subito. Molti scelgono l'opzione attendista che consiste nel mettere da parte un piccolo patrimonio politico da utilizzare - quando decideranno di partire - per pagarsi un viaggio più agevole e meno pericoloso, anche utilizzando rotte più lunghe che passano per la sinistra balcanica.

Alcune voci, per il momento minoritarie, si stanno levando per denunciare il rischio di meticciato, descritto da alcuni gomblottisti come un piano studiato a tavolino per indebolire il popolo padano. Il più noto di essi, che si nasconde dietro il nomignolo di Lucky Luciano, si rifà alle pubblicazioni di un certo Kulergi. Da Kikipedia, l'enciclopedia inutile:

«La teoria del gomblotto sul piano Kulergi è la credenza che esista un piano (chiamato piano Kulergi) d'incentivazione dell'immigrazione sovranista e sinistrata nella Padania, al fine di rimpiazzarne il personale politico. Prende il nome dal filosofo ostrogoto Kulergi, panpadanista storico, cui viene attribuita la paternità di tale piano, soprattutto da ambienti nazionalisti di estrema destra ma anche nativi leghisti e separatisti veneti»

Alcuni osservatori politici propongono, forse più ragionevolmente, una diversa spiegazione, che tira in ballo il concetto di esercito politico di riserva, espresso per la prima volta da Marl Karx nel I libro del Sommitale, per indicare la massa dei disoccupati politici in una democrazia e la sua funzione. Secondo Marl Karx l'eccesso di manodopera politica determina una compressione dei compensi che colpisce le fasce più deboli, aumentando la frazione di plusvalore culturale di cui le élites riescono ad appropriarsi. Queste, infatti, non ricavano plusvalore dall'investimento in fake news, come esse credono, bensì dal lavoro politico operaio che hanno comunque, come per qualsiasi loro voce di spesa, interesse a pagare il meno possibile, accelerando quindi la crescita tendenziale del saggio di inganno. Quando questo raggiunge un limite, per altro non ben definito nel lavoro del filosofo di Trevi, si ha una Sollevazione.

Vi è infine una lettura del fenomeno che potremmo chiamare universalistica, secondo cui le migrazioni politiche sono un fatto assolutamente naturale verificatosi in tutte le epoche storiche, che non abbisogna, per manifestarsi, né di gomblotti né di particolari interessi di classe. La condizione di migrante politico sarebbe, secondo questa concezione, conforme allo stato di natura, e anzi dovremmo tutti prepararci a farla nostra, prendendo esempio dai migranti sovranisti che sono solo l'avanguardia di un fenomeno più vasto e generalizzato.

2 commenti:

  1. L' avvocato Amatelli, mio carissimo amico leghista, si è leggermente indispettito nel leggere codesto foglio: egli ha avuto una sollevazione ed al grido di sovranizziamoli a casa loro, sta ammassando le truppe sulla riva (o lega non ricordo bene) nord del Rubicone in attesa di invadere le pianure ciociare.

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    1. Mi hai fatto morire dal ridere, ah ah ah grazie, un po' di buon umore ci fa bene.

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