Gli "altri formati" altro non sono che il G20. E' la dichiarazione ufficiale che apre l'era del multilateralismo, segnando la fine del tentativo di dominio unipolare globale perseguito dagli USA dalla la caduta del muro di Berlino. Un'era durata trenta anni, costellata di guerre imperiali fomentate dagli Stati Uniti nel tentativo di consolidare un predominio fondato sull'esorbitante privilegio di battere la moneta di riserva per gli scambi internazionali. Col quale ha finanziato la sua immensa macchina militare, seppure al prezzo di una progressiva deindustrializzazione inevitabile conseguenza del fatto di avere una bilancia commerciale cronicamente in perdita. Affinché il tentativo avesse successo era necessario disarticolare e rendere ininfluenti gli Stati nazionali. Obiettivo clamorosamente fallito.
La grande, quanto infida alleata degli USA, è stata l'UE. Infida perché, essendo dominata dalla Germania, essa ha agito come un mega Stato nazionale tedesco che ha perseguito un fine superiore alle sue forze: la globalizzazione ma nell'interesse della Germania. E, così agendo, ha finito con l' entrare in rotta di collisione con gli Stati Uniti mentre minava la coesione del progetto unionista europeo.
Il punto di biforcazione è stato il vertice di Rambouillet nel 1975.
Dal mio saggio "La resilienza dell'euro":
Il vertice di Rambouillet del 1975 |
L'errore - forse - fu quello di dare il via libera al progetto unionista europeo sottovalutando le pulsioni revanchiste della Germania. Ovvero, più in generale, dare per scontata la fine della funzione storica degli Stati nazionali. Fosse prevalsa l'impostazione USA, il combinato disposto della forza dei mercati angloamericani, europei e giapponesi non avrebbe avuto rivali. Forse.
Ma la Storia non si fa con i "se", per cui non resta che prendere atto della situazione attuale. La domanda inevasa è se, nel quadro di una visione frattalica dei processi storici basata sull'omotetia, siamo all'inizio o alla fine di una nuova guerra dei trent'anni. Si tratta di capire se, in base al principio dell'omotetia della Storia, l'accordo Cuius Regio, eius Religio (questa volta "economica") sia stato già raggiunto, oppure sarà l'inevitabile conclusione dopo decenni di conflitti che ancora ci attendono.
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