sabato 16 giugno 2018

Rischio il licenziamento?


Io sono un insegnante. Vorrei preliminarmente precisare che non condivido la natura aggressiva e teppistica delle manifestazioni organizzate dai cosiddetti antagonisti per protestare contro analoghe manifestazioni dei loro nemici del cuore di CasaPound. Considero entrambe le fazioni inquinate da condizionamenti esterni che hanno interesse ad impedire un sano, dialettico e democratico confronto, condizionamenti che purtroppo hanno successo a causa della natura emotiva di una parte rilevante della popolazione. Magari mi sbaglio perché, essendo per natura una persona razionale, tendo a dare poca importanza, quando non a sottovalutare, il ruolo dell'intelligenza emotiva, la quale pure ha la sua profonda ragion d'essere e utilità nel dispiegarsi degli eventi. Tuttavia anch'io, ogni tanto, do la stura all'emotività, come vedrete poco innanzi.

Ciò detto e premesso, non posso esimermi dall'esternare la mia totale solidarietà nei confronti della professoressa licenziata per aver offeso verbalmente le forze dell'ordine nel corso di scontri di piazza. In primo luogo vorrei sottolineare il fatto che si è trattato solo ed esclusivamente di invettive verbali, profferite per di più in un momento concitato al termine di una carica, probabilmente difensiva, posta in essere dalle forze dell'ordine con modalità alquanto energiche, che hanno visto anche l'uso di idranti. In secondo luogo, e questo è un aspetto che ritengo di fondamentale importanza, vorrei richiamare l'attenzione di tutti sul fatto che l'accaduto è divenuto di pubblico dominio per la presenza di telecamere sul luogo del tafferuglio. Un fatto che deve essere ben ponderato, vista la crescita esponenziale di dispositivi di ripresa in ogni angolo delle nostre città, presto anche nei salotti delle nostre abitazioni. Questo significa che gli spazi al riparo dall'invadenza dei moderni strumenti di registrazione audiovisiva si vanno sempre più riducendo, e con essi la possibilità di esprimere, sia pur solo emotivamente, il proprio dissenso.

Se la professoressa fosse stata immortalata nell'atto di scagliare un oggetto contundente contro le forze dell'ordine, invece che subire passivamente la loro reazione per poi reagire verbalmente, ebbene potrei anche comprendere un atteggiamento di condanna, il quale tuttavia non dovrebbe mai arrivare al licenziamento in tronco senza che ciò fosse deciso in un tribunale, in seguito all'accertamento della rilevanza penale del gesto e sanzionato con la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici. Invece il licenziamento è arrivato per decisione dell'ufficio regionale della Pubblica Istruzione, senza alcuna condanna in tribunale e senza che vi siano atti di natura non verbale di rilevanza penale.

Trovo che tutto ciò sia scandaloso. Do la stura alla mia emotività... (sarò licenziato?)

Ma ancor più scandalosa è la reazione, sui social, di una parte dell'opinione pubblica. Non esito a definire queste persone come mentecatti, dominate dall'emotività e irragionevoli. La tesi dominante, francamente vomitevole, è quella per cui, essendo Lavinia Flavia Cassaro un'insegnante, le sarebbe proibito manifestare ostilità, in forma verbale, nei confronti della polizia, anche dopo aver subito una carica. La giustificazione addotta da molti di questi mentecatti è che Lavinia Flavia Cassaro, essendo insegnante, appartiene ad una categoria particolare di dipendenti pubblici, vincolati al rispetto di norme di comportamento onorevoli anche fuori dell'orario di lavoro. Mi domando se tale pretesa debba applicarsi anche agli insegnanti delle scuole private.

In subordine, una parte dell'opinione pubblica si spinge a sostenere che l'obbligo di mantenere una condotta onorevole, pena il licenziamento, debba essere esteso a tutti i dipendenti pubblici. Con il che si verrebbe a suddividere la platea dei dipendenti in due distinte categorie, alle quali spetterebbero diversi codici di comportamento al di fuori dell'orario di lavoro: quelli pubblici e quelli privati. Ma poiché i dipendenti privati potrebbero essere licenziati dai loro datori di lavoro, una volta venuti a conoscenza di comportamenti verbali non onorevoli grazie alla pervasiva presenza di dispositivi di registrazione audiovisiva, ecco che gli unici, per così dire al sicuro, dalla sanzione del licenziamento sarebbero i liberi professionisti e gli imprenditori.

Faccio un esempio: in un club per scambisti vengono beccati dalle telecamere di sorveglianza, a tirare cocaina, un imprenditore, un dipendente privato e una professoressa, e il video finisce in rete. Quali conseguenze per i tre? Il primo dovrà vedersela solo con sua moglie, il secondo può inginocchiarsi davanti al datore di lavoro implorando pietà, la professoressa sarebbe licenziata a furor di popolo perché i bambiiiniii i bambiiiiniiii i bambiiiiniiii!!!!!

E il principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge? E il diritto alla privacy? E il diritto di perdere la scoppola e uscirsene, come nel caso della professoressa Lavinia, con qualche invettiva? Tutto secondario, la professoressa Lavinia Flavia Cassaro deve essere licenziata in tronco! Se questo non è fascismo, ditemi voi cos'è.

Resta da domandarsi il perché di tanta ostilità, in un'epoca in cui gli insegnanti sono i meno pagati nel pubblico impiego (insieme con i dipendenti comunali), soggetti a continue aggressioni da parte di alunni e familiari, ripagati con un miserabile aumento di 50 euro al mese dopo dieci anni di blocco della retribuzione, costretti a promuovere tutti per non rischiare ricorsi onerosi per il minimo cavillo formale, oberati di incombenze demenziali, sottoposti alla frusta di presidi manager molti dei quali approfittano dei loro esorbitanti poteri comportandosi da kapò.

Già, perché?

Io una risposta ce l'ho. Basta guardare il video e fare attenzione alla proprietà di linguaggio della professoressa Lavinia Flavia Cassaro, per poi confrontarla con la povertà di linguaggio mediamente riscontrabile in giro, nonché con il modo di esprimersi sui social della maggioranza degli utenti. Questo, amici miei, è l'odio degli ignoranti, delle capre, delle bestie sottomesse al principio della mercificazione dell'esistenza, che odiano la figura dell'insegnante perché sanno, oh se lo sanno, che sono persone molto migliori di loro. Ci odiano perché sanno di essere delle bestie ignoranti, e allora gridano "i bambiiiiniiii i bambiiiniiii i bambiiiiniiii", quando sono essi stessi i primi responsabili della cattiva educazione dei bambiiiiniii, che sono i loro, per di più! Pretendono da noi la perfezione, così da potersi scaricare la coscienza e sprofondare lietamente nell'abisso della bestialità. Mio figlio? E' a scuola, sono tranquillo/a....

Certo che potete stare tranquille, bestie capriformi! Tra una ventina di anni noi insegnanti saremo sostituiti da robot con intelligenza artificiale - ovviamente saremo licenziati in massa - e voi potrete abbandonarvi a tutte le perversioni possibili, senza timore che tra i prof ce ne sia uno che, non sia mai, urla contro la polizia! Capre!

4 commenti:

  1. Se Lavinia farà ricorso voglio proprio vedere come faranno a non reintegrarla.
    È un licenziamento platealmente illegale. Non c è altro da dire davvero

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  2. Non esiste il licenziamento per comportamenti immorali nel privato. Checche ne pensino le capre

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  3. "L'intelligenza emotiva è un aspetto dell'intelligenza legato alla capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie ed altrui emozioni".

    Sembra che tutte le volte che ci dividiamo, per esempio identificandoci come "rossi" contro "neri", perdiamo di vista la cornice Politica che tiene insieme le parti.
    Qualcuno sta imperando su di noi con "false flags" e "gatekeepers", compiaciuto di come sia riuscito a gestire in modo più intelligente di noi le altrui emozioni, ma la catarsi dei sinistrati sembra appagarli profondamente, come valida alternativa allo stadio, a gridare "arbitro renzi cornuto!!!".

    Per me è sempre meglio esprimere le emozioni invece che reprimerle, a condizione che la loro espressione non contraddica il sentimento di umana compassione che alimenta la visione di un mondo di uomini contro uomini che cercano una via per volersi bene prima di morire.

    Non dirò mai pubblicamente che un politico di sx che abolisce l'art 18 e "licenzia" un insegnante che non fa affari co' il su' babbo mi fa vomitare.

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  4. errata corrige
    "ma la catarsi dei sinistrati sembra appagarli profondamente"
    in realtà intendevo:
    "ma la catarsi, ai sinistrati, sembra appagare profondamente"


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