sabato 13 luglio 2019

Il pilota automatico, l'astratteggia e la congettura eretica a confronto

La risposta di Mario Monti a Federico Rampini illustra e conferma la congettura eretica secondo la quale sono i governi nazionali coloro che chiedono alla Commissione gli ordini che questa gli consegnerà, pagandone lo scotto in termini di impopolarità.

Mario Monti in "Intervista sull'Italia in Europa" 1998
Mario Draghi conferma questo scenario nel 2013, allorché dichiara: «Dovete considerare che gran parte delle misure italiane di consolidamento dei conti continueranno a procedere con il pilota automatico».
Non dovrebbero esserci dubbi, anche alla luce delle scelte di politica economica del governo gialloverde, sul fatto che non c'è e non c'è mai stato nessun braccio di ferro con la Commissione europea, la quale si limita ad assumersi l'impopolarità di scelte che altrimenti ricadrebbero su di esso. E sulla Burghesia compradora y vendedora (BCV) di cui è l'espressione. Assistiamo così alla pantomima quotidiana messa in scena da governo e opposizione che si sbranano su questioni secondarie, sebbene di alto impatto emotivo, come lo scandalo degli affidi di Bibbiano o quello dei rubli alla Lega, mentre nessuna polemica si sviluppa a valle di una manovra da 7,4 mld che, oltre a riportare il deficit perfino al di sotto del miserabile 2,04% inizialmente preventivato, nemmeno offre garanzie sulle temute clausole di salvaguardia! E come potrebbe mai accadere? L'opposizione dovrebbe strepitare sostenendo che serve ancora più austerità? Evidentemente non può, come pure non può chiederne di meno, e allora il problema viene semplicemente eluso. Tanto c'è il pilota automatico.

Nel frattempo legioni di idioti, molti dei quali si trovano anche sulle mie timeline social in attesa di essere brutalmente bannati per manifesta incapacità di intendere l'ovvio, pubblicano a getto continuo post su Bibbiano e sui rubli alla Lega, contribuendo così alla devastante operazione di distrazione di massa sapientemente controllata dall'alto.

Addendum: ecco che magicamente circola questo sconvolgente documento, come resistere alle grida di un bambino per occuparsi di politica? Ma quel che conta è eccitare gli animi, non fare giustizia.

Addendum2: questo è il controcanto della cordata dei maggiordomi piddini.
Nel mentre la sceneggiata "Bibbiano-Rubli russi" si dipana, siccome colà dove si puote ciò che si vuole non mancano, anzi abbondano, le menti sopraffine, ecco che si è già dato il via alla falsa trattativa tra grillini e legaiuoli sull'autonomia differenziata, una finta polemica in cui la parte del poliziotto buono è stata assegnata ai grillini, gli stessi che si sono fatti promotori della legge per la riduzione del numero di parlamentari che ha già superato l'ostacolo della votazione in Senato, in perfetta esecuzione del Piano di rinascita democratica del pidduista Licio Gelli.




Quanto alla trattativa sull'autonomia differenziata, se si adotta la corretta chiave di lettura dei fatti, che per me è la congettura eretica, non è difficile prevedere come la questione andrà a finire. Cominciamo con l'ascoltare il governatore del Veneto, il leghista Luca Zaia:



Proseguiamo con l'oscena proposta delle gabbie salariali:


alle quali, come prevede il copione, il M5S si oppone.

Leggiamo dai documenti della Regione Veneto sulla macroregione alpina (Comunicato stampa N° 1929 del 18/10/2013):

«Oggi abbiamo sancito l’unione di soggetti istituzionali i cui territori insieme costituiscono il cuore dell’Europa ed è la sublimazione di un continente che cambia e che deve vedere protagoniste sempre più quelle comunità omogenee che, condividendo strategie di sviluppo, unitamente affrontano le grandi sfide comuni a cui sono attese, come dimostrano gli incoraggianti risultati sin qui conseguiti dalle due Macroregioni del Baltico e del Danubio.
E soprattutto sull’utilizzo delle risorse comunitarie, sulle finalità dei programmi finanziati con fondi europei, che prima ancora degli Stati dovranno essere le Macroregioni i principali interlocutori dell’UE».

Confrontate infine il suddetto documento con quello dell'UE sulle macroregioni.

Il quadro è chiaro: la frantumazione dell'unità nazionale è sul piatto pronta per essere implementata, al riparo di scandali emotivi ad uso e consumo degli idioti e con il M5S pronto a fare la sua inutile parte "democratica"; perché è ovvio che non serve re-introdurre le gabbie salariali con l'attuale legislazione del lavoro, essendo i salari ormai indissolubilmente legati ai flussi di reddito reali disponibili in ogni territorio, in spregio al dettato costituzionale che impone che lo Stato intervenga in direzione compensativa e redistributiva. Quello che il M5S riuscirà ad ottenere sarà una dilazione in difesa delle retribuzioni dei dipendenti pubblici, una dilazione che non solo è necessaria e funzionale al prosieguo del piano in quanto un'eccessiva velocità di attuazione rischierebbe di mettere in pericolo il consenso elettorale, ma tiene conto anche del fatto che un gran numero di dipendenti pubblici si trova a Roma, il che renderebbe oltremodo difficoltoso agire su questo versante.


Nel frattempo cosa fanno gli eroi no-€uro, aka gli En€rchi? Vi ripropongo un mio video del 28 febbraio 2019:



e vi faccio vedere come ha votato il più illustre degli En€rchi sulla riduzione del numero di parlamentari, il soldato Alberto Bagnai.

Hanno votato a favore:

(elenco)

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