giovedì 11 luglio 2019

Pillole di #bonganismo

Il #bonganismo prevede, tra le altre cose:

👉Ritorno ai Comuni dei servizi di gestione dei rifiuti urbani e dell'acquedotto
👉Nazionalizzazione delle infrastrutture elettriche, telefoniche e di rete
👉Nazionalizzazione delle Autostrade e del trasporto pubblico su gomma e rotaie.
👉Il trasporto pubblico locale sarà GRATIS per tutti
👉Linee telefoniche e connessioni internet di base GRATIS per tutti
👉Fornitura acqua e luce di base GRATIS per tutti
👉Raccolta rifiuti urbani GRATIS per tutti
👉Autostrade GRATIS per tutti con rimozione dei caselli
👉La Sanità dovrà essere TUTTA pubblica con investimenti massicci in infrastrutture e assunzioni del personale medico
👉Abolizione del numero chiuso nelle facoltà mediche e assorbimento di TUTTI gli aspiranti specializzandi
👉Separazione tra attività pubblica e privata dei medici
👉TUTTE le acciaierie e i grossi cantieri metalmeccanici saranno nazionalizzati e considerati strategici per la sicurezza nazionale
👉I siti di cui sopra saranno bonificati dal punto di vista ambientale a spese dello Stato e potenziati
👉Massiccio piano di assunzioni e investimenti

Naturalmente questi sono solo i provvedimenti MINIMI. Lo so che vi sembra una presa in giro, ma è solo perché siete malati di liberismo e avete introiettato il concetto che il privato produce e il pubblico spreca. Per chi soffre ancora di questa grave patologia dell'animo oggi possiamo fare poco, in questo momento è prioritario raccogliere le schiere disperse dei sani di mente.

Ancora agli inizi degli anni 80 del secolo scorso l'Italia era la quarta economia del mondo con più di metà della produzione industriale direttamente controllata dallo Stato, oggi siamo precipitati al ventesimo posto e l'abisso si spalanca davanti a noi. La guerra al liberismo, nel nome della Costituzione, è solo ai primi passi e sarà durissima e pericolosa. Chi non se la sente può starsene a casa e lasciare che il secondo assalto, dopo quello già fallito a causa dei tradimenti e delle defezioni, venga portato dai veri guerrieri.

Coloro che, pur essendo veri guerrieri, sono stati così ingenui da prestare fede al canto delle sirene gialloverdi, illudendosi che fossero diversi dal mefitico Partito Democratico, potranno essere accolti, ma dovranno dimostrare di aver ben compreso il loro errore, cioè essere diventati bonganisti. In politica chi sbaglia deve pagare pegno.

I vili traditori saranno schifati per sempre.

Oggi intanto i  senatori gialloverdi hanno approvato il taglio del numero dei parlamentari, un provvedimento vergognoso, presentato dai grillini con una disgustosa operazione di mistificazione, in ciò pienamente supportati dall'informazione di classe della Burghesia compradora y vendedora. In figura il numero di parlamentari per centomila abitanti oggi in Europa:



Dopo la riforma degli pseudodemocratici grillini precipiteremo all'ultimo posto, con 0,7 rappresentanti per centomila abitanti!

Contro il macero dei cervelli c'è il bonganismo. Il bonganismo è uno stato d'animo, una postura morale, culturale e psichica che difende dalle truffe. Non è facile diventare bonganisti, ma una volta che si è bonganisti non si torna indietro.

Liberatevi dalla servitù morale, dallo stato di subalternità nel quale siete precipitati, riscattatevi e agite. Siate guerrieri, fate di voi stessi dei bonganisti!

6 commenti:

  1. Se "La Sanità dovrà essere TUTTA pubblica" come potrà esserci una attività privata dei medici (di cui si parla quando si afferma la "Separazione tra attività pubblica e privata dei medici") ?

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    1. Non si intende proibire la professione medica, ma non più consentire che ci siano cliniche a capitale privato che assumono medici come dipendenti. Inoltre, se un medico lavora in un ospedale (che per forza di cose sarà pubblico) e finché lo farà, non potrà esercitare come professionista.

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  2. Mi si perdoni l'ignoranza, ma non ho capito bene nemmeno io. Dunque nello Stato SBC (sovranista bonganista costituzionale) coesisteranno ospedali pubblici e cliniche private? E nella Prima Repubblica coesistettero ospedali pubblici e cliniche private?

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    1. Cominciamo col chiarire che il bonganismo non è un'ideologia quanto "uno stato d'animo, una postura morale, culturale e psichica che difende dalle truffe" per cui queste domande di dettaglio hanno poco senso. Ciò detto, il punto FONDAMENTALE è che la salute è uno dei beni NON NEGOZIABILI che non possono essere devoluti, e nemmeno cogestiti in base al principio di sussidiarietà. Se questo è chiaro, allora spaccare il capello in quattro è un modo per far finta di non capire.

      Certo, possono esserci eccezioni, casi particolari, ma la salute dei cittadini è un bene sottomesso alla responsabilità dello Stato, quindi alla politica. Le cliniche private, secondo me, non dovrebbero essere permesse, al massimo tollerate fino a quando lo Stato non colma le lacune per cui esso lo sono, temporaneamente.

      L'iniziativa privata, che comunque non può svolgersi in contrasto con l'interesse generale, è non solo benvenuta ma auspicata in tutti i settori nei quali lo Stato non ha interesse a entrare.

      La libera attività professionale, secondo me, dovrebbe essere sempre permessa, sebbene sotto il controllo dello Stato e delle sue leggi. Per capirci: studi professionali di ingegneri e architetti sì, società di ingegneria e architettura no.

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  3. Non sono d'accordo affatto con i seguenti punti:

    👉Il trasporto pubblico locale sarà GRATIS per tutti
    👉Linee telefoniche e connessioni internet di base GRATIS per tutti
    👉Fornitura acqua e luce di base GRATIS per tutti
    👉Raccolta rifiuti urbani GRATIS per tutti
    👉Autostrade GRATIS per tutti con rimozione dei caselli

    Una sola, tra le tante, conseguenze negative, sarebbe che tutta l'Africa e l'Asia farebbero a cazzotti per riversarsi completamente in Italia. Inoltre un minimo di corresponsione del cittadino nell'uso di mezzi e infrastrutture pubbliche deve esserci sempre, e ciò per educare al senso civico e alla responsabilità nell'utilizzo di beni pubblici, cioè di tutti.

    Non sono inoltre d'accordo con il seguente punto:
    👉Abolizione del numero chiuso nelle facoltà mediche

    Le persone che vogliono avviarsi allo studio della medicina e ad una professione di grande responsabilità nei confronti dell'essere umano devono essere preparati e diligenti e devono dover affrontare delle prove per poi studiare e imparare la professione con competenza e vera serietà. Suggerisco invece di garantire ai medici (e ai politici così come a chiunque vorrà farsi rappresentante della cittadinanza nelle istituzioni) salari atti a garantire una vita libera e dignitosa, ma modesti, pareggiati al livello di tanti altri, che raggiungano massimo 4 milioni di lire al mese. Questo perché chi vuol assistere i malati e curare la gente, lo deve fare per inclinazione e vocazione, non per i soldi (altrettanto dicasi di chi vuole lavorare come rappresentante dei cittadini nelle istituzioni)

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    1. Lei immagini che il sistema liberista ci renda davvero tutti ricchi, al punto che i costi per i trasporti privati, le connessioni internet private, acqua luce e gas privati, fossero marginali rispetto al reddito. Non accadrebbe ugualmente, come dice Lei, che "tutta l'Africa e l'Asia farebbero a cazzotti per riversarsi completamente in Italia"?

      Ovviamente il fine del sistema liberista è far sì che questi servizi non abbiano affatto costi marginali rispetto al reddito!

      Si rende conto di quanto sia ingenua la sua visione del mondo? L'errore di fondo consiste nel confondere i due piani, perché è ovvio che dire di no al liberismo significa necessariamente difendere i confini, piaccia o non piaccia. Temo che questa cosa di difendere i confini confligga con la sua idea immaginaria di socialismo come sistema politico dei "buoni", ma devo informarla che il socialismo è in realtà il sistema politico dei "molti", i quali per imporlo devono essere altrettanto determinati (talvolta anche "cattivi") dei "pochi". Ai quali, guarda caso, va bene mantenerci in condizioni di precarietà, ma in compenso sono tanto "buoni" con i miliardi di diseredati nel mondo. Al punto di volerli accogliere a nostre spese e a nostro danno.

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