martedì 2 luglio 2019

Il toto-maggiordomi

Penso che farò una rigorosa cernita di tutti i miei contatti social. Come sapete non mi è mai importato di essere conosciuto, di avere migliaia di "amici" così da allargare la platea delle stronzate che scrivo. Io parto da questa prospettiva: la vita è degna di essere vissuta se la si spende per le idee in cui si crede, a prescindere dal fatto che queste abbiano successo o siano sconfitte e scompaiano dalla Storia - questa breve e altrettanto caduca dilatazione dell'esistenza umana. In questo sono l'anti Bagnai per eccellenza, quel tipo dei Parioli che invece vuole vincere ad ogni costo. Vi dirò di più, non conta molto nemmeno che le idee in cui credo siano corrette o sbagliate, la cosa veramente importante è che siano la mia bandiera, cioè che le creda moralmente giuste. E' la coscienza interiore che guida il mio agire pubblico, le debolezze morali le relego alla sfera privata.

Dicevo che farò una rigorosa cernita dei miei contatti social, fin quasi a sparire dai radar. Toglierò l'amicizia oltre che a piddini, sinistra zodiacale, berluskini, nonché a quelli che sono infatuati di Salvini e ai grilloidi di ogni risma, anche ai patrioti che in questi giorni d'estate hanno dimostrato di avere un così piccolo spessore spirituale, oltre che politico, da farsi risucchiare nelle polemiche su quell'agente provocatrice che risponde al nome di Carola. Una cosa così chiara ed evidente da meritare al massimo un post di derisione. Non mi interessa farmi leggere dai piddini, dai berluskini, dai leghisti, dai grilloidi, da ogni risma di gentucola che merita solo di essere sconfitta e ridotta ai margini; come pure, e anzi di più, da chi, sentendosi un patriota, si lascia inghiottire dal maelstrom delle polemiche imbastite dal sistema dei media che ormai controlla anche il mondo social.

Valuterò anche la posizione dei molti che si stanno appassionando al toto-maggiordomi, cioè alla nomina dei servi del capitale globalista ai vertici della nota montagna di sterco, perdendosi in assurde analisi sul peso del nostro paese in deliberazioni che non dovrebbero minimamente riguardare un vero patriota. L'unico aspetto che possa eventualmente interessarci essendo quello di prendere nota dei loro nomi per citarli nelle nostre preghiere patriottiche, affinché gli spiriti degli antenati li fulminino al più presto.

Sono sinceramente deluso dal fatto che molti, che si ritengono patrioti, non abbiano ancora capito che la sola battaglia che deve impegnarci tutti allo spasimo è quella per la libertà della nostra Patria, e che tutto il resto è noia. Tutto!

Ci sono momenti, e questo è uno di essi, in cui è necessario inabissarsi, sparire, rinunciare alle battaglie inutili per concentrarsi totalmente nel lavoro di costruire la forza politica minima e indispensabile per entrare in partita. Un obiettivo che, dopo i tradimenti degli infami e le defezioni degli spiriti più deboli, è oggi drammaticamente lontano. Dobbiamo, insomma, tornare nelle catacombe da cui siamo nati e usciti ormai dieci anni fa, nel primo ingenuo assalto alle enormemente più potenti forze globaliste, di cui la nota montagna di sterco è solo l'articolazione sub-egemone nel vecchio continente. Pensare di poter svolgere un ruolo di qualche rilievo nello scontro tra le diverse fazioni del globalismo alleandosi con una di esse, sia questa l'America di Trump o l'impero britannico della regina Elisabetta e del suo maggiordomo Farage, oppure cercando di costruire rapporti con i nazionalisti del gruppo di Visegrad, non è solo ingenuo ma anche sbagliato, perché significa non capire che nessuno di costoro ha a cuore il destino dell'Italia, ma anzi sono ben pronti, ove le circostanze lo permettessero, ad avventarsi sulla nostra Patria per sbranarla.

Ve li immaginate i primi cristiani che, per combattere il paganesimo, si alleavano con alcune tra le fedi religiose che a questo si opponevano nella Roma imperiale? Qualunque movimento che abbia davvero intenzione di conquistare il diritto ad esistere, sia esso religioso, ideologico, politico, deve necessariamente attraversare la fase in cui tutti, veramente tutti, sono nemici. Ebbene, la battaglia degli italiani per esistere come popolo è in questa fase: se vogliamo farla dobbiamo metterci bene in testa che tutti sono nemici, che alleanze in questo momento non solo non sono possibili, ma sono inconcepibili. E siccome siamo troppo deboli per affrontare qualsiasi scontro, oggi dobbiamo inabissarci, tornare nelle catacombe. Dobbiamo essere invisibili, usando questa invisibilità come un'arma per crescere senza destare allarme.

Dunque sparirò dai social, smetterò di rilanciare gli articoli di questo blog su FB e TW, chi vorrà leggermi dovrà digitarne l'indirizzo. Inoltre, se vorrà far conoscere qualche articolo, è pregato di farlo inviando discretamente la segnalazione per posta elettronica o con un messaggio diretto.

Il blog egodellarete è il mio strumento di ascesi personale, la mia battaglia politica è per un'Italia libera, forte, rispettata e, quando necessario, temuta.

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