martedì 9 luglio 2019

La seduzione di tutti i vostri problemi

 «A proposito di Bagnai possiamo dire questo: se è stato fin dall'inizio complice dell'inganno, allora è un grandissimo attore e come tale dovremmo onorarlo; se invece, accecato dall'imprevista e improvvisa notorietà, ha ceduto alle lusinghe e si è lasciato sedurre, allora siamo alla nemesi perché è la nuova amante tradita.»

Qualche settimana fa ho realizzato un video dal titolo "Giù le mani dal compagno Bagnai" nel quale difendevo il senatore leghista da un attacco osceno operato dalla testata online giornalettismo, che  prendeva a spunto, in modo del tutto decontestualizzato, da una sua frase:

Chi è il futuro ministro Bagnai: colui che, nel giorno della Memoria, scrisse che i lager erano «anche campi di lavoro»


Quello che mi ha colpito sono state alcune reazioni isteriche di suoi fans che, del video, hanno colto solo le mie critiche alle sue scelte politiche, soffermandosi per altro su un passaggio nel quale rivendicavo a noi sovranisti storici (e solo a noi sovranisti storici) il diritto di "prenderlo a randellate", ovviamente in senso figurato e giammai reale, ci mancherebbe! Anche perché, tra esseri penZanti, si usano solo le randellate dialogiche, che pure possono fare molto male.

Ciò detto e premesso...


Come sapete Alberto Bagnai ha lievemente modificato il nocciolo politico della sua narrazione, passando da una nella quale poneva l'accento sul fatto che l'entrata nell'euro era stata una scelta della borghesia nazionale per comprimere la dinamica salariale e modificare gli equilibri di classe nel nostro paese, a un'altra nella quale la stessa borghesia nazionale veniva pian piano descritta come vittima, in un primo tempo, della borghesia tedesca, e in un secondo tempo addirittura come ostaggio della volontà di potenza e dominio dell'asse carolingio.

Sapete anche che, contro quest'ultima narrazione, ho scagliato la mia congettura eretica, la quale in sostanza non fa altro che riprendere quello che sosteneva lo stesso Bagnai nel 2011-2012, fino a parte del 2013. In altre parole, lo confesso senza timore, ho scoperto l'acqua calda, come ben si confà a un sub-divulgatore quale sono e fui.

Questa congettura eretica, che appena cinque anni fa sarebbe stata accolta dai suoi fans per quello che è, ossia la scoperta dell'acqua calda, nel clima determinatosi per effetto della nuova narrazione di Bagnai lascia perplessi alcuni di coloro che si sono allontanati dal senatore leghista dopo la sua discesa in campo, che evidentemente non riescono ancora a liberarsi dei condizionamenti che hanno introiettato. Per questa ragione in questo post riprendo, e definisco meglio, l'essenza della congettura eretica.

Cominciamo col dire che la Burghesia Compradora y Vendedora (nel seguito BCV) ha fortissimamente voluto entrare nel club europeo, con una determinazione che è arrivata fino al colpo di mano di Tangentopoli. Ma è anche bene rimarcare che, se si entra in un club sovranazionale, per di più per libera scelta, evidentemente oltre a condividerne gli scopi principali si accetta anche di entrare in una gerarchia. Una gerarchia nella quale l'Italia è sempre stata al terzo posto, cioè nel circolo degli stati dominanti. Basti pensare che Italia, Francia e Germania, da sole, pesano per quasi la metà di tutta l'eurozona, e scusate se è poco. Il problema della BCV nell'eurozona è sempre stato, ed è ancora, l'insofferenza rispetto alla sua posizione gerarchica, senza che mai la motivazione principale fosse messa in discussione. Ebbene, il colpo di genio propagandistico è stato quello di spacciare questa insofferenza per una posizione anti-euro, operazione per la quale è stato utilissimo sedurre gli esponenti più in vista dei no-euro.

Tutti costoro sono stati illusi, meglio dire si sono illusi, di poter svolgere un ruolo di grande importanza in quella che gli è stata prospettata come una contrapposizione reale con l'asse carolingio tesa al recupero della sovranità nazionale dopo l'errore commesso con l'entrata nella moneta unica. L'idea, in vero ingenua, era che, siccome l'austerità danneggiava il tessuto delle piccole e medie imprese soprattutto del nord, essi potessero diventare gli interpreti di questo malessere conquistando così un peso politico autonomo. L'assunto di base era che questo ceto di piccola media imprenditoria, spesso di origine operaia, avesse lo spessore di una classe rivoluzionaria, che fosse una classe per sé e non solo in sé. La realtà è che è stata proprio la piccola e media imprenditoria ad essere ingannata, perché è stata decimata dalla deflazione impostata da Monti e proseguita da Renzi e Gentiloni, il cui scopo è stato solo quello di aumentare la velocità di convergenza dell'Italia al modello ordoliberista, con l'obiettivo di rafforzare il ruolo della BCV nel club europeo. E infatti, adesso che i conti sono a posto, anzi di più, si continua a procedere di slancio nella stessa direzione, con una manovra che viaggia verso l'1,9% di deficit.

Si deve tener presente, per capire bene il ragionamento, che il punto debole dell'Italia, nei confronti del club europeo, è sempre stato il ritardo nel convergere verso il modello economico e sociale disegnato dai trattati, stante il fatto che quando questo percorso iniziò noi eravamo il paese più socialista dell'occidente (oltre che il quarto paese al mondo per Pil) con circa la metà dell'apparato industriale nelle mani dello Stato. L'accelerazione deflazionistica incominciata nel 2011 ha colmato questo gap strutturale, e si è addirittura accarezzata l'idea di approfittare delle difficoltà della Germania al fine di rovesciare gli equilibri politici a Bruxelles, operazione al momento fallita ma non messa da parte perché il campo da gioco che interessa la BCV è l'Europa, non l'uscita dall'euro.

Sono queste le ragioni per cui congetturo ereticamente, rispetto alla vulgata corrente, che non Bruxelles ma Roma vuole un deficit così basso! In sostanza la gara è ad essere i primi della classe, e quello che sta facendo il governo gialloverde non è calare le braghe, come sostengono i sollevatori, ma alzare la cresta. Tanto i veri nemici dell'ordoliberismo, cioè i sovranisti storici, sono stati facilmente dispersi dopo un breve momento in cui avevamo rappresentato una potenziale minaccia, mentre la conflittualità sociale è ai minimi termini, ingabbiata come è un discorso pubblico nel quale tutte, ma proprio tutte le forze politiche, nonché i corpi intermedi, sono saldamente fedeli al progetto unionista. Per di più ancora per parecchio tempo la Lega - come pure il m5s - continuerà ad essere percepita come un partito eurocritico. Insomma le famose "persone sbagliate" hanno vinto su tutti i fronti, ma non ci porteranno fuori dall'euro come sosteneva Bagnai.

A proposito del quale possiamo dire questo: se è stato fin dall'inizio complice dell'inganno, allora è un grandissimo attore e come tale dovremmo onorarlo; se invece, accecato dall'imprevista e improvvisa notorietà, ha ceduto alle lusinghe e si è lasciato sedurre, allora siamo alla nemesi, perché è la nuova amante tradita.

2 commenti:

  1. Piccola nota personale: provando a leggere un Twit del Nostro mi sono trovato bannato, con grande stupore. Quel che più mi incuriosisce è il livello del controllo dei contenuti che deve avere portato a questo esito, non avendo mai risposto a Twit dell'esimio. Certo alcuni miei commenti ad altri Twit di accounts amici del Prof. esprimevano delusione circa l'operato dei parlamentari leghisti, ma mai avrei immaginato un livello di intolleranza simile. Patetico.

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