I fratelli Messner nel 1970 |
“Quando salii qui per la prima volta, una volta fuori dal bosco, mi resi conto che le montagne erano enormi, e le persone minuscole”. Inizia così, davanti alle cime delle sue Odle, il racconto di Reinhold Messner nei luoghi dove è cresciuto.
Il Sudtirolo è la culla della sua infanzia, delle sue prime scalate – a 5 anni era già arrivato a 3.000 metri – e delle sue attività di esploratore, alpinista, scrittore e creatore di musei. In questo documentario il più grande alpinista vivente racconta la sua gioventù, ci accompagna al Messner Mountain Museum, e regala pillole di saggezza da incorniciare: “La sensatezza non ha nulla a che vedere con l’utilità. Siamo noi a dare un senso alla vita”.
Se dobbiamo morire, tanto vale osare.
Il documentario è stato ralizzato da Arte.tv
Grazie Fiorenzo video molto emozionante, la prossima volta che salirai al Nord, potremo andare ad ammirare le mitiche Dolomiti, naturalmente non imitando il grandissimo Messner
RispondiEliminaSalve, è buona regola (e la condizione per utilizzare un embed) citare la fonte sia del testo che del documentario: arte.tv, dove ne troverete tanti altri, in streaming gratuito, su temi che svariano dalla polita alla natura, dalla cultura pop alle scienze, passando per la storia. Grazie! Nicola Accardo per ARTE.
RispondiEliminaMi scuso per la disattenzione, e ho già provveduto a inserire la dovuta citazione.
EliminaVorrei spiegare la ragione di quanto accaduto, senza per questo sminuire il mio errore. Questo è un blog che tratta quasi esclusivamente temi politici, nell'ambito dei quali è assolutamente doveroso, ai fini della chiarezza del dibattito, la corretta attribuzione delle dichiarazioni e delle prese di posizione, cosa che viene fatta praticamente sempre, salvo quando ciò è inutile. Ad esempio, se viene citata l'espressione "what ever it takes", poiché ne è universalmente noto l'autore si soprassiede.
Quando, occasionalmente, vengono pubblicati contenuti non politici, può accadere che buona norma venga dimenticata, come è accaduto in questa circostanza. Me ne scuso di nuovo e la saluto cordialmente.
Fiorenzo Fraioli